🌷- Capitolo 7.

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Se c'era una cosa alla quale Aurora credeva molto, quella cosa erano le promesse. Era il concetto stesso a piacerle in realtà, perché fare delle promesse significava prendersi un impegno, ed automaticamente prendersi un impegno implicava il prendersi un obbligo personale nei confronti di altri, o in quel caso di se stessa. Si era promessa tante cose per poter stare bene, non solo con se stessa, ma per vivere con più serenità e migliorare tanti aspetti della sua esistenza che- se ne rendevano conto- erano completamente deleteri. E lo stesso era accaduto anche quella volta.

Si era promessa che Nicolò sarebbe diventato un completo estraneo per tutto il tempo che avrebbe ritenuto necessario, e riuscì a mantenere quel punto per tutta la giornata successiva. Si era svegliata come ogni mattina alle sette in punto, aveva svolto tutte le attività quotidiane tra lezioni e palestra come sempre e tutto mantenendo il sorriso, una calma che era sorprendente agli occhi degli altri che probabilmente si aspettavano che sarebbe scoppiata una lite furiosa ad ogni loro incontro, ma anche se era vero che si sentiva ferita e che c'era rimasta molto male, in quel momento non poteva permettersi di indugiare ancora sull'accaduto, piuttosto si convinse che la cosa migliore da fare fosse mandare giù il boccone amaro e andare avanti come se nulla fosse, vivendo la giornata con leggerezza e tenendo libera la mente da quei pensieri nocivi e basta e per farlo al meglio era necessario rinviare il suo nuovo confronto con Nicolò- che sperava di poter avere anche in modo civile magari!- che a sua volta aveva cercato di evitarla il più possibile. Dopo aver parlato con Tommy e Wax, ed aver capito di aver effettivamente superato il limite, voleva parlarle, chiederle scusa, ma Matteo gli aveva consigliato di aspettare, di far passare un pó di tempo e magari provarci dopo la puntata, perché era giusto che entrambi si concentrassero su questa il più possibile.
Ed alla fine ogni cosa filò per il verso giusto. Il ripasso dei brani in mattinata con Raffaella andò bene, le prove costume altrettanto ed infine le prove generali si erano svolte nel migliore dei modi, almeno per Aurora, il che la faceva ben sperare per la puntata che l'attendeva. Ma poi anche se con i ragazzi faceva la spavalda dicendo che stava benissimo e che avrebbe affrontato quel palco a testa alta alla fine sapeva che inevitabilmente un pó emozionata ed agitata lo era. E come poteva non esserlo d'altronde? Fu per questi motivi che, nonostante fosse andata a dormire relativamente presto con la scusa di recuperare un pó di energie, in realtà non era riuscita a chiudere occhio per nulla, anzi!
Aveva passato già buona parte della breve notte che la separava dal grande giorno a rigirarsi tra le coperte per il nervoso sperando ogni volta di addormentarsi, ma senza alcun risultato. Persino stringere il suo amato peluche non aveva prodotto alcun effetto soporifero su di lei. Sbuffando sonoramente si pose sul fianco sinistro, osservando prima la sveglia sul comodino che segnava le 3 del mattino precise, poi Federica che al contrario suo dormiva tranquilla sotto le coperte gialle che le arrivavano fin sopra alla punta del naso. Quanto la invidiava! Però era normale, ormai tutti loro erano abituati a quel ritmo, a quello stile di vita, mentre lei era lì da solo una settimana... Probabilmente anche Fede e Piccolo si erano sentiti così agitati la notte prima della loro primissima puntata e forse anche loro avevano dormito poco. Chissà. L'unica cosa certa era che doveva assolutamente trovare un modo per riposare almeno un pó, non voleva certo rischiare di addormentarsi durante la registrazione, o peggio! Non essere abbastanza concentrata e sbagliare inevitabilmente ogni singola cosa durante la sua esibizione! Le parole di NDG tornarono quindi a rimbombarle per la testa, come l'eco in una caverna totalmente vuota. Se non ti impegni abbastanza molto presto potremmo assistere alla tua ultima esibizione.
Non voleva assolutamente che tutto ciò si avverasse.
Fu così che decise che forse era il caso di alzarsi e prendere un pó d'aria, sperando l'avrebbe aiutata a rilassarsi.
Si mise seduta, indossando le pantofole, alzandosi in piedi recuperò dal suo armadio una felpa calda ed il pacchetto di sigarette, perché quando diceva di voler prendere una boccata d'aria intendeva andare a fumare in realtà. Poi prima di uscire definitivamente si voltò d'istinto verso il suo comodino, guardando il cubo di Rubik su di esso. Era illuminato dalla luce della luna che penetrava dalla porta e senza pensarci due volte Aurora decise di recuperare anche lui, prima di spostarsi in giardino. Si sedette sul divanetto, coprendosi con una coperta che probabilmente Federica aveva dimenticato lì qualche ora prima e subito si accese una sigaretta senza nemmeno pensarci due volte. Aveva bisogno di svuotare un pó la mente, quale modo migliore se non quello?
Mentre continuava a fumare nel silenzio più totale, girò qualche pezzo del cubo di Rubik, nel tentativo inutile di riuscire a risolverlo. Si ritrovò improvvisamente a pensare ad Alessio, dando il via ad un suo monologo interiore. Era da un pó che non ci pensava, ma questo non significava che non le capitasse di farlo! Solo che tra un impegno e l'altro finiva sempre per dare la precedenza allo studio e poi, se non crollava per la stanchezza, la sera si ritrovava a pensare a tante cose, persino a lui. Si chiedeva spesso come stesse procedendo la sua di vita fuori dalle mura di Amici, a Napoli dove- ne era sicurissima- se lo immaginava a ballare ogni singolo giorno, con quella stessa passione travolgente che aveva visto nei suoi occhi.
Si chiedeva anche se, tra i suoi impegni con la danza, avesse trovato del tempo libero per guardare il programma. E forse, se c'era riuscito, l'aveva anche vista e sentita cantare. Sorrise inconsciamente, questa idea che la stesse seguendo da casa la rendeva molto felice.
Ciò che la rendeva invece triste era il pensiero che avesse incontrato un'altra ragazza in quel lasso di tempo, ed in una manciata di secondi, esattamente com'era apparso, quel sorriso finì per scomparire. Arricciò invece il naso infastidita e lo stomaco le face male al pensiero che l'avesse abbandonata in chissà quale angolo buio del suo cervello, nell'oblio totale, per fare posto a qualcun'altra, anche se in fin dei conti aveva tutte le ragioni del mondo per farlo. Lei non era nessuno per lui e lui non era nessuno per lei.
Sbuffando sonoramente finì per perdere la pazienza e, lanciando poco più in là sul divanetto quell'arnese infernale, si arrese al fatto che non sarebbe mai riuscita a finirlo. Tornò quindi a fare ciò che meglio le riusciva, fissare intensamente la luna e pensare, anche se quella notte i suoi pensieri si divertivano di più a torturarla.

Straordinario ||Alessio Cavaliere||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora