🌷- Capitolo 10.

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Della nuova amicizia nata in casetta tra Aurora e Nicolò- che secondo lei era più un rapporto strano e particolare piuttosto che un'amicizia- anche Alessio riuscì a vedere qualcosa da casa, nei daytime. In realtà l'aveva vista in più vesti quella settimana, ad esempio come consolatrice ufficiale di un pó tutti in quella casetta, da Tommy a Piccolo G a Samuel, ed infine NDG. L'aveva vista guardarlo dritto negli occui, sorridergli dolcemente e l'aveva sentita dire tante cose belle su di lui.
E ad assistere alla scena Alessio ebbe la conferma che Aurora non solo era simpatica, non solo cantava da Dio, ma aveva anche un cuore d'oro. Ed anche NDG sembrava averlo capito visto il modo in cui il loro rapporto aveva finito per evolversi. Tutto era cominciato quando, dopo la loro chiacchierata in sala incisioni, erano tornati insieme dagli studi dopo le rispettive lezioni esattamente come da lei promesso, ridendo e scherzando come se nulla fosse mai successo.
Come se tutti i litigi fossero volati via con il vento.
Poi lui le aveva chiesto di stare un po' insieme il giorno dopo a pranzo, cosa che alla mora aveva fatto sinceramente piacere, ed alla fine nei giorni successivi avevano finito per procedere nello stesso identico modo. Passavano sempre del tempo insieme quando non si trovavano in compagnia dei rispettivi amici o non avevano da studiare, dandosi finalmente quell'opportunità di conoscersi meglio e lasciare alle spalle ogni cosa che Aurora aveva desiderato inizialmente, e così, spinta dalla bella piega che stava prendendo il loro rapporto, aveva iniziato a confidarsi un pó di più con lui.
Gli aveva raccontato un pó di lei, della sua vita fuori da lì, presente e passata. Della sua famiglia, del suo lavoro, dei suoi hobby, del pattinaggio, o almeno delle cose belle che lo riguardavano.

Parlare di quello sport che per anni era stata tutta la sua vita le portava sempre tanta felicità, ma anche tanta sofferenza, ed a lui aveva deciso di raccontare solo ciò che di bello le aveva lasciato e non il resto, che decisamente non era bello.
Per fortuna però Nicolò non le aveva mai chiesto nient'altro al riguardo, ne sembrava essersi accorto della tristezza che cercava in ogni modo di tenere celata dentro di sé.
Di questo Alessio invece se n'era accorto bene. Era grazie a quei momenti che avevano mandato in onda che era riuscito a scoprire delle cose in più su di lei, una di quelle era proprio del suo passato da pattinatrice, abbandonato prima di dedicarsi al canto e questa notizia gli fece capire come mai effettivamente sul palco si muoveva in quel modo così elegante e spontaneo, come se ballasse.
Non aveva detto perché l'avesse abbandonato, ma sicuramente ad Alessio sembrò di capire che c'era qualcosa che nascondeva al riguardo.
Si sentiva in contemporanea più affine a lei, alla tristezza che aveva provato a seguito dell'abbandono di ciò che più amava al mondo e quasi ripensò al momento in cui anche lui aveva quasi abbandonato la danza. Si sentì colpito fin nel profondo perché la capiva alla perfezione.

Quel Martedì Alessio tornò a casa nel tardo pomeriggio dopo aver passato l'intera giornata chiuso in sala.
Era stanco, parecchio, ma era comunque tanto felice perché stava facendo ciò che amava di più. Per cui, nonostante fosse distrutto da quelle lunghe lezioni di hip hop che quasi non si reggeva in piedi, poteva ritenersi comunque soddisfatto di se stesso e del lavoro che stava svolgendo. Glielo si poteva leggere in faccia, o almeno sua madre se ne accorse subito. Gli sorrise, vedendolo posare lo zaino vicino alla poltrona e togliersi il giubotto, grondante di sudore come sempre.

"Ciao mamma."
"Ciao Ale, tutto bene?" gli chiese, ricevendo un gran sorriso come risposta.
"Tutto benissimo, ti ringrazio." le rispose semplicemente. Non era uno di tante parole, almeno non quando era preso dalla stanchezza fisica e mentale, per cui ci mise poco ad annunciarle che avrebbe fatto una doccia veloce e poi corse a rinchiudersi in bagno, dopo aver recupeto dei vestiti puliti dal suo armadio.

Sotto l'acqua tiepida riuscì finalmente a rilassarsi e sciogliere un pó i muscoli ancora tesi e solo quando uscì finalmente dalla doccia si rese conto che forse c'era stato più del dovuto chiuso là dentro, ma evidentemente aveva particolarmente bisogno di quel momento di solitudine. Per staccare la mente e rilassarsi un pó.
Uscì scompigliandosi un pó i capelli bagnati, vestendosi di corsa per non prendersi un malanno. Se ne andò poi, lasciando il bagno libero, continuando ad asciugare i capelli nell'asciugamano blu che aveva portato con sé, lasciando che suo fratello prendesse il suo posto.

Straordinario ||Alessio Cavaliere||Where stories live. Discover now