🌷- Capitolo 19.

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"E pensare che sono stato anche gentile... E lei continua invece a fare la stronza." disse quella che riconobbe fin da subito come la voce di Nicolò all'interno del video, seduto sulla sua solita panchina in giardino, e ad Aurora uscirono quasi gli occhi fuori dalle orbite nel sentirlo parlare così, arrabbiato e senza freni nei suoi confronti. Non poteva credere alle sue orecchie, era uno scherzo? Se si non era divertente per niente, anche se forse avrebbe preferito trovarsi in uno di quegli inganni brutti e fatti male che vedeva sempre in televisione su scherzi a parte, piuttosto che dover assistere a sceneggiate del genere, ma la serietà con la quale Rudy continuava a fissare lei ed il televisore fin dal video precedente le suggeriva che poteva scordarsi che stessero filmando una candid camera. Sperava ancora che fosse tutto un malinteso almeno, che Rudy avesse capito male e che stesse parlando di qualcun'altra magari, ma continuare negare l'evidenza le servì a poco considerando che tutte quelle sue speranze vennero fatte in frantumi neanche due secondi dopo.
"Penso che Gaia sia nettamente superiore, da sempre. Se vincesse probabilmente ci libereremmo di un peso." sentirlo fu per lei come ricevere più pugni dritti in faccia, come fosse messa all'angolo di un ring ed un pugile dalle sembianze di Nicolò la stesse annientando secondo dopo secondo, parola dopo parola, pugno dopo pugno. Gli occhi le si inumidirono automaticamente e sempre in modo istintivo strinse il pendente di quarzo rosa che le aveva regalata lo stesso ragazzo che rinchiuso in quello schermo non faceva altro che parlar male di lei.
"Dico solo ciò che penso. Da quando sta qua ci ruba i primi posti in classifica con le sue canzonette strappalacrime che inteneriscono i giudici, togliendo a tutti noi che stiamo qui da molto prima l'opportunità di poter vincere qualche cosa, anche noi ce lo meritiamo, eppure tocca sempre a lei. Non capisco cosa ci trovino di così speciale in lei, visto che non fa che ricevere compiti o sfide, viene sempre messa in dubbio da tutti i professori. Solo Rudy continua a crederci."
"Ma vedrai che tra poco pure lui comincerà a stufarsi. Farebbe bene, perché non è così indispensabile qua dentro come si pensa." tuonò Maddalena con la sua voce acuta ed una cattiveria inaudita che fecero sbuffare una risata al suo insegnante, allibito da quella scenetta patetica. Aurora invece, dal canto suo, si sentiva soffocare in quella sala che improvvisamente divenne troppo piccola per lei. Fu come se le pareti si stessero facendo sempre più vicine, come se la stessero per avvolgere e comprimere completamente e questo le tolse totalmente la capacità di respirare regolarmente, trattenendo il fiato per qualche secondo in attesa di incassare le prossime parole cariche di veleno.
"Esatto, insomma, abbiamo già due voci femminili pazzesche, non ce ne serviva prima una terza che tanto finirà sicuramente nel dimenticatoio e non ce ne serve una adesso, ma se devo proprio scegliere tra le due Gaia ha stravinto."
"Lo dici solo perché sei arrabbiato." Tommy intervenne in sua difesa.
"Lo dico perché è la verità. Se vince Gaia vince la meritocrazia e se vince la meritocrazia vinciamo anche noi."

Il silenzio piombò tra di loro quando il video terminò, lasciandola pietrificata per un bel pó di tempo. Non sapeva bene cosa dire o cosa fare, o cosa provare, si preoccupò solo di riprendere a respirare anche se in modo abbastanza affannato, visto che la voglia di scoppiare a piangere e urlare contemporaneamente la perseguitava.
Era triste, arrabbiata, disgustata allo stesso tempo, la gamba le si muoveva in modo frenetico un pò come quando in puntata si innervosiva per via dell'ansia, battendo contro il pavimento tanti colpi dal suo sordo, fastidioso e ridondante, ma mai irritante quanto quello al quale aveva appena assistito. Forse da Maddalena se l'aspettava un pochino, perchè sapeva che non le era mai andata veramente a genio alla ballerina- anche se forse tutto ciò era troppo anche per lei vista la grande bassezza intellettuale- ma non da colui che fino alla sera prima l'aveva abbracciata, le aveva detto di essere stupenda, fantastica e tutti gli aggettivi più belli e gioiosi del mondo. Che fino a pochi giorni prima le aveva detto che fosse scontata la sua vittoria perché era cento volte più brava della sua sfidante, che se lo meritava... e la cosa peggiore, che le faceva accapponare la pelle, che le faceva più male di tutta quella storia, era la consapevolezza che le stesse mentendo spudoratamente per tutto il tempo guardandola dritta negli occhi, senza farsi nessuno scrupolo.
Non poteva credere seriamente al fatto che Nicolò potesse veramente dire, fare o anche solo pensare cose del genere sul suo conto.
Era tutto così surreale...
"Vuoi bere un pó d'acqua?" le chiuse il professore vedendola molto più sconvolta di quanto si sarebbe mai aspettato di vederla, ma Aurora scosse solo la testa non riuscendo a verbalizzare ancora nessun pensiero in modo lucido e razionale.
Le venne da piangere in quel preciso istante, ma decise che non era il luogo o il momento adatto, non voleva farsi vedere così da Rudy dopo tutto ciò che si erano appena detti. Perciò mandò giù il boccone amaro, anche se questo finì per un groppo in gola non indifferente.
"Aurora ascoltami." le disse a quel punto accorgendosi che ormai era quasi irrecuperabile, persa totalmente nei suoi pensieri e avvolta in un silenzio che quasi lo spaventava. "Mi rendo conto sia scioccante e che ti possa aver turbato anche parecchio, forse ho sbagliato a mostrarti questo video, ma devi anche renderti conto che non tutti sono sinceri con tu come credi."
"Pensavo..." riuscì a sbiascicare prendendo un grosso respiro per calmarsi un pó ma non andò avanti per paura di dire qualche cosa di cui si sarebbe pentita più tardi di sicuro.
"Mi dispiace." riuscì solamente a dire alla fine, anche se non sapeva bene per cosa si stesse scusando visto che non ce n'era assolutamente alcun motivo.
"Non devi scusarti di niente, non hai fatto nulla di male." provò a rassicurarla. "Tu devi imparare a fare tesoro anche di questo. Adesso ci sta che sei arrabbiata, che vorresti sfogarti, ma dopo ti renderai conto che ho ragione io quando ti dico che qui nessuno crederà mai in te e nelle tue capacità se non sei tu la prima a crederci, per questo è importante che tu ci lavori e che cominci a fare meno affidamento sugli altri." spiegò. "Il mondo la fuori è spietato, sia che si parli di uno sport come il pattinaggio sia che si parli dell'ambito musicale, saranno sempre pronti a farti credere di non valere nulla e scoprirai che di situazioni simili, di persone pronte alla prima occasione a voltarti le spalle lasciandoti ad affrontare i draghi a tre teste da sola, ce ne saranno tantissime! Tu sei una ragazza dolcissima, dai sempre una mano a tutti, consoli sempre chi è triste ed è una parte di te molto bella, però devi imparare a capire di chi puoi fidarti davvero e soprattutto chi ti merita veramente al cento percento, in tutte le tue sfaccettature."
Rudy aveva ragione, Aurora non poteva dargli torto in nessun modo neanche se avesse voluto. Neanche se l'istinto era quello di difendere NDG, ma sinceramente parlando davanti a tali immagini non c'era più nulla che Aurora potesse dire o fare per difenderlo. Avrebbe potuto continuare a dire che la colpa era la sua se s'era arrabbiato così tanto per ciò che lei gli aveva detto, che lei aveva sbagliato nei modi, che l'aveva istigato un pò troppo, che non avrebbe dovuto allontanarlo in malo modo, e di questo si era già scusata con il diretto interessato. Aveva ammesso le sue colpe com'era giusto che fosse, perchè pure lei di certo non era santa in quella situazione, anche lei aveva esagerato, ma a prescindere dai suoi modi sbagliati prendersela così tanto da uscirsene con quella ferocia aveva senso? Per un secondo si sentì stupida per essersi colpevolizzata così tanto, per essersi addossata tutta la colpa, quando in realtà alle sue spalle succedeva di peggio. E nessuno era venuto a scusarsi con lei di questo.
"Posso andare un secondo a sciacquarmi il viso?" riuscì a dire dopo un pò con voce flebile e tremolante, gli occhi che le bruciavano per via delle lacrime accumulate ma che ancora riusciva bene o male a trattenere ed un mal di testa che la stava uccidendo.
Il suo professore acconsentì ed in pochi secondi fu in corridoio, chiudendo la porta della sala nove alle spalle. Fece qualche passo stringendosi da sola in un abbraccio consolatorio che poco servì visto come crollò pochi secondi dopo, scivolando lentamente contro la parete del lungo corridoio che doveva ancora finire di percorrere.
Le faceva male al cuore ammettere a se stessa che di lui non si sarebbe più potuta fidare da quel momento in poi.

Straordinario ||Alessio Cavaliere||Where stories live. Discover now