🌷- Capitolo 11.

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Avete presente quel che si prova dopo aver ripreso i rapporti con una persona particolarmente importante per voi? Una persona che fino a poco prima sembrava irraggiungibile e che in una manciata di secondi non lo è stata più, almeno virtualmente?
Beh, Alessio si sentiva al settimo cielo, per farla breve.

Fu come se da quel momento in poi, dopo aver inviato l'ultimo messaggio ed aver chiuso il telefono, tutto ciò che lo circondava fosse il doppio più bello rispetto a com'era prima. Si sentiva così leggero... Era una sensazione che non aveva mai provato prima di allora! Come se il mondo intorno a lui si fosse riempito di tanti colori, tante sfumature in netto contrasto con i tristi e grigi edifici che lo circondavano ogni giorno. Certo, Napoli era sempre bella, gioiosa e colorata di suo, ma agli occhi di Alessio sembrò essersi raddoppiato il tutto.
Fu come se un uragano di felicità l'avesse investito in pieno, devastando completamente lui e le sue giornate, il che era visibile agli occhi di tutti coloro che lo conoscevano bene. Il tutto era mischiato insieme al senso di fierezza che provava per sé stesso.
Aveva messo da parte la sua vergogna e la sua timidezza, e ne era contentissimo perché ne era valsa la pena. Ma d'altronde per lui Aurora ne sarebbe sempre valsa la pena.

E lo stesso valeva per Aurora.
Per lei fu come non essere più ad Amici per un milli secondo, ma in una bolla nella quale solo lei e Alessio esistevano. Un mondo tutto loro, anche se a distanza, dove si era ritrovata rinchiusa anche nei giorni successivi, quando aveva finalmente terminato il tanto bramato inedito.
Trovava incredibile il modo veloce con il quale le era tornata l'ispirazione persa, e tutto solo grazie a quei pochi minuti passati in sua compagnia.
Non lo trovava più banale, né tremendo, anzi!
Lo trovava bellissimo e la consapevolezza che fosse anche merito di Alessio, che le piaceva altrettanto, lo rendeva se possibile ancora più bello.

Alle prove generali l'aveva cantato per la prima volta davanti a tutti i suoi amici, una cosa che non aveva mai fatto e che un pó la faceva vergognare. Non l'aveva fatto sentire a nessuno ancora, solo Nicolò aveva letto qualcosina prima dei cambiamenti apportati in quei giorni, ma per il resto non ne sapeva nulla. Né di come avesse modificato il testo, né della nuova melodia, e quando la sentì per la prima volta non poté che rimanerne incantato anche lui.
Erano forse alcune delle più belle parole che avesse mai sentito pronunciare in una canzone- palesemente d'amore- del genere. Stentava a credere che fosse lo stesso di qualche giorno prima, quello che non gli era piaciuto e che invece in quel momento si rese conto avere un grandissimo potenziale.
Quando tornarono in sala relax dopo le prove infatti non perse tempo a raggiungerla per potersi complimentare con lei.
Si trovava nei pressi della macchina del caffè come al solito- perché se non beveva quantità industriali di camomilla faceva la stessa cosa con il caffè in sua sostituzione- intenta a rigirare lo zucchero nel bicchierino di carta. Sorrideva allegra, sembrava parecchio contenta, ed in effetti come poteva non esserlo? Quella volta tutto era andato per il meglio alle prove, sia per lei che per lo stesso Nicolò che aveva cantato il suo nuovo inedito per la prima volta davanti a tutti, ed era andato tutto benissimo per fortuna. Per questo era felice anche lui. L'unica cosa che gli mancava ancora era la maglia che Lorella ancora non gli aveva restituito e che sperava potesse tornare in suo possesso con l'arrivo della nuova puntata. Anche perché non voleva andarsene proprio quando tutto nella sua vita e nel suo percorso stava riassumendo un senso, proprio quando aveva ritrovato in sé la motivazione per inseguire di nuovo il suo sogno e proprio quando aveva scoperto che bella persona fosse Aurora.
Lei forse sarebbe stato il suo più grande rimpianto.
"Ehi." la salutò quando le fu finalmente davanti. Aurora si girò a guardarlo, continuando a mantenere viva quell'aura di felicità che la circondava e che se possibile aumentò quando incontrò il suo sguardo.
"Ehilà." gli rispose gioiosa. "Come stai? Anche tu sei qui per ricordarmi del mio turno di pulizie?"
"Cosa? No no, non sono qui per questo." ridacchiò il riccio. "Perché?"
"Che ne so! Madda e Rita me l'hanno ricomunicato poco tempo fa, come se non l'avessero fatto anche prima di uscire di casa." rise divertita, bevendo il caffè di tanto in tanto. "Forse hanno paura che me ne dimentichi."
"Sei un pó smemorata in effetti ultimamente, forse è per questo." le fece notare il suo amico, incrociando le braccia al petto. "Però è bello rivederti così di buon umore."
"All'inizio l'odiavi."
"Però adesso mi piace." ammise con grande sincerità. "Ed anche il tuo inedito mi piace."
"È bello vero?" chiese lei retorica ed i suoi occhi sembrarono improvvisamente illuminarsi. Brillavano per davvero sotto le luci della sala relax e che lasciò Nicolò per un secondo completamente imbambolato. Era veramente bella. "Non vedo l'ora di presentarlo alla prossima gara."
"Fino all'altro giorno eri disperata e adesso non vedi l'ora di cantarla in puntata?" chiese stupito da quel cambio d'umore repentino. "Che ti è successo?"
"Ho solo cambiato idea." fece spallucce. "Nulla di particolare."
"Sei sicura di non aver sbattuto la testa o qualcosa del genere?" le chiese ancora, cercando di ricavare qualche informazione in più, ma Aurora rimase impassibile scuotendo semplicemente la testa.
"No, non ho sbattuto la testa da nessuna parte." rise divertita, pensando che forse però la testa la stava perdendo più che altro. "Però sono contenta che ti piaccia, è ufficialmente la cosa più carina che tu mi abbia mai detto."
"Hai visto? Pensa che la cosa più carina che tu mi hai detto è che sono un coglione." le rinfacciò quel mezzo insulto, che in realtà aveva rivolto lui in primis a se stesso.
"Ho detto anche che ti avrei volentieri buttato a calci fuori da qui." gli fece notare la mora ghignando.
"Ecco! Lo vedi che mi tratti sempre male?" disse fingendosi offeso. Il broncio che apparve sul suo volto- palesemente finto anche quello- le fece alzare gli occhi al cielo divertita.
"Povero cucciolo, perdonami!" esclamò con grande ironia. "Facciamo così, vedrò di trattarti meglio nei prossimi giorni a partire da oggi, va bene?"
"Sempre se ci saranno dei prossimi giorni." sospirò Nicolò, cambiando completamente umore all'improvviso tornando con la testa sul suo destino ancora incerto che lo tormentava ormai da giorni.
"Ma si che ci saranno altri giorni!" Aurora cercò immediatamente di tirarlo su di morale. "Vedrai, domani uscirai da quello studio vincente, ne sono sicura!" gli disse, già immaginando davanti a sé l'immagine vittoriosa di Nicolò, la sua entrata trionfale in casetta con di nuovo quella felpa grigia tra le mani, esultano come allo stadio insieme a Tommy e Wax. Okay forse era un pó esagerata come visione, ma che avrebbero festeggiato insieme ne era sicura al 100%. Ed anche lei avrebbe voluto tanto festeggiare insieme a loro quel momento per poi sbattergli in faccia la verità dei fatti: lei aveva sempre avuto ragione, fin da subito. Mentre lui aveva sempre avuto torto fin da subito. Era un pó come una sua piccola rivincita personale e non vedeva l'ora che quel momento arrivasse.
E forse non avrebbe dovuto aspettare ancora a lungo.
"NDG c'è Lorella che ti aspetta in sala canto uno." annunciò un ragazzo della produzione poco dopo facendo trasalire il povero Nicolò per lo spavento. Riusciva a vedere i suoi occhi color nocciola spalancati e traboccanti di terrore e ansia tutto insieme.
"Non avere paura." gli disse allora Aurora, afferrandogli una mano stringendola dolcemente nella sua. "Respira profondamente e vai di là facendoti vedere sicuro di te, vedrai che andrà bene." disse ancora, sistemando un pó il colletto del completo verde petrolio che indossava. Solo con quei piccoli gesti Nicolò sembrava già più calmo e sicuro di sé. Non aveva bisogno di prendere grossi respiri- non troppi almeno- come sempre, perché a donargli la tranquillità che gli serviva c'era già Aurora. La sua luce in fondo al tunnel.
"Va bene, vado." annuì convinto, stringendole la mano per un'ultima volta, prima di mollare definitivamente la presa e correre via, raggiungendo Lorella.

Straordinario ||Alessio Cavaliere||Where stories live. Discover now