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POV LUCIA

"Scusate l'interruzione, non volevo. Lucia devi correre da Isa, non ho capito cosa sia successo ma ha bisogno di te." Disse imbarazzato Daniel, d'istinto gli risposi "Ora? Proprio ora?" e al suo cenno di affermativo, raccolsi tutte le mie cose, guardai Charles con un velo di delusione per l'attimo interrotto e gli dissi "Scusami devo andare", di rimando lui mi fece un sorriso forzato e mi salutò. Mentre ero in ascensore con Daniel guardavo il pavimento in cerca di sostegno; al solo ricordo di quello che poteva succedere se il mio amico non ci avesse interrotto, mi viene da sorridere. Ricciardo mi guardava, sentivo il suo sguardo su di me, ma non disse nulla si limitò a mettere un braccio intorno al mio collo e a ridere ogni tanto. "Guarda te sto stronzetto" pensai, "Mannaggia a te, mannaggia" .

Appena le porte si aprirono corsi da Isa che si trovava dinanzi alla porta della mia camera in lacrime, la feci entrare, le diedi un bicchiere d'acqua e iniziò a raccontarmi che il matrimonio dei suoi genitori era in crisi e che suo padre non le rispondeva nemmeno più al telefono, era completamente nel pallone. Cercai di tranquillizzarla il più possibile e intanto mandai Daniel a cercare Carlos, disperso in qualche ala dell'albergo. Una volta arrivato, il fidanzato della mia amica, dopo averla consolata e tranquillizzata, propose di andare in camera sua e di passare una serata tutti e tre insieme, pizza per noi e insalata per lui davanti a un bel film strappalacrime e super romantico, proprio come piaceva a Isa.

A un certo punto della serata, sia io che la mia amica cademmo tra le braccia di Morfeo e proprio mentre Carlos, stava per chiamare Max per farmi riportare in camera, bussarono alla sua porta, andò ad aprire e si trovò Charles dinanzi a lui. Quando entrò e vide me ed Isa abbracciate sul letto dell'amico, chiese se fosse tutto okay e il suo compagno di scuderia gli spiegò brevemente cosa fosse successo; "Stavo giusto per chiamare Max per portare Lucia in camera" aggiunse Carlos, il pilota numero 16 non perse tempo e pur di non lasciarmi tra le braccia del suo rivale disse "Ci penso io, la porto io in camera sua". Lo spagnolo rimase prima sorpreso e poi con un leggero velo di malizia diede a Charles le chiavi della mia stanza.

Il monegasco mi prese tra le sue braccia,con estrema delicatezza per non farmi svegliare e si avviò verso la mia camera. Mi mossi leggermente e misi le mie braccia intorno al suo collo e appoggiai il viso sulla sua spalla. Istintivamente strofinai il naso contro il suo collo e nel sonno gli sussurrai "Mi piace il tuo profumo Charles". Lui non rispose, mi adagiò sul letto e mi coprì, fece per andarsene ma lo afferrai per un polso, non volevo che andasse via. "Lasciami andare Lucia, non posso prometterti che farò il bravo.." - "Resta" gli sussurrai "anche solo per un pò". Charles era estremamente combattuto, non sapeva cosa fare, ma alla fine decise di restare.

La mattina quando mi svegliai rimasi sorpresa da quello che i miei occhi stavano vedendo. Il monegasco era adagiato accanto al mio letto, con il viso appoggiato al materasso e le nostre dita erano incrociate. La luce che penetrava dalle fessure della finestra risaltavano i suoi lineamenti, era veramente perfetto, un raggio di sole. Lo vidi leggermente muoversi e presa dalla paura feci finta di dormire e richiusi subito gli occhi. Charles si svegliò e dopo essersi sgranchito, tolse la sua mano dalla mia, mi accarezzò i capelli emi lasciò un tenero bacio sulla fronte prima di uscire. Quando se ne andò mi sentii improvvisamente sola, aveva lasciato un vuoto inspiegabile sia all'interno della camera che dentro di me. Ero sempre più confusa sui miei sentimenti, e su cosa fossimo io e il ragazzo dagli occhi vedi.

Delle urla mi svegliarono dai miei pensieri, esse provenivano dal corridoio e quando mi affacciai per capire cosa stesse succedendo mi trovai dinanzi una scena inimmaginabile: Max che urlava a un palmo dal viso di Charles. I due avevano la mascella serrata e dai loro occhi partivano lance infuocate, avrebbero incenerito un'intera nazione. Dopo un breve istante in cui non seppi che fare, istintivamente mi buttai in mezzo ai due, spingendo il mio migliore amico lontano dal pilota numero 16. Verstappen rimase pietrificato dopo il mio gesto e con la sua innata cattiveria mi chiese "Che cazzo ci faceva questo stronzo in camera tua?", sentii Charles avanzare verso Max, ma lo bloccai con il mio corpo, dandogli le spalle e guardando il mio migliore amico negli occhi gli risposi "Ieri sera mi ero addormentata in camera di Carlos e Leclerc mi ha portato nella mia stanza, solo che poi ci siamo addormentati tutti e due". Verstappen era furioso, non capivo sinceramente il motivo di tanta rabbia, fino a quando il monegasco con estrema nonchalance gli disse "È una donna libera, non sei il suo fidanzato, può tranquillamente portare un uomo in camera sua" mi girai basita da quello che avevo sentito. Ma cosa gli è saltato in mente?! Vidi Max caricare un pugno diretto al ragazzo alle mie spalle ma per fortuna Daniel lo bloccò in tempo e lo portò in camera sua. Mi girai verso Charles, ero frustrata e arrabbiata dalle sue parole, credeva davvero che io facessi entrare chiunque in camera mia? "Sei uno stronzo" gli dissi, poi mi affrettai a correre in camera del mio migliore amico per cercare di tranquillizzarlo. Lasciai Leclerc lì, imbambolato e solo, senza potere di risposta.

Balla con me, ChérieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora