8.

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Non me la sentivo di aspettare che Charles si svegliasse, non sapevo nemmeno se si sarebbe ricordato di tutto ciò che mi aveva detto la sera prima. Così lasciai la chiave della mia stanza a Carlos che poi mi avrebbe il check-out. Misi un'aspirina sul comodino, vicino ad una bottiglietta di acqua naturale e ad un bigliettino.

Prima di lasciare quella camera, mi voltai nuovamente verso il monegasco che dormiva beatamente, gli sorrisi e gli lanciai un bacio, poi me ne andai.

Eravamo in volo, mi trovavo seduta vicino a Daniel, ero piuttosto taciturna, cuffie all'orecchio immersa nei miei pensieri mentre osservavo le nuvole passare dal finestrino. "Non hai idea di quanto desideri un tuo bacio, principessa... Sono geloso", le parole di Charles erano risuonavano nella mia mente e non abbandonavano ogni mio pensiero. Sospirai rumorosamente e appoggiai la testa al seggiolino, come in segno di resa, "Leclerc che tu sia maledetto, Mannaggia a te" dissi tra me e me.

D'un tratto Daniel mi tolse una cuffia per richiamarmi alla sua attenzione. Lo guardai e lui mi disse "Ieri sera è venuto da te vero?" lo guardai sbigottita, ma dissimulai, "Chi?" chiesi, "Sto c... (Dan fece un bel respiro) Charles", colpita e affondata. Feci un cenno di assenso con il capo, Ricciardo non disse niente, sorrise, appoggiò la testa sulla mia spalla e poco dopo mi sussurrò all'orecchio "cotta a puntino, come uno pollo allo spiedo scricciolo", scoppiammo a ridere e io gli tirai un piccolo schiaffetto in testa. "Stupido" affermai.

Eravamo arrivati in Arabia Saudita. L'hotel prenotato per questo weekend era spettacolare, forse anche più grande del precedente, se possibile. Il team Redbull decise di venire qui subito dal lunedì per far concentrare i loro piloti e supervisionarli al meglio dopo il deludente risultato ottenuto in Bahrain. Lasciate le valige in camera, Daniel,Max e Sergio furono richiamate a una sessione di allenamento; mentre io decisi di mettermi un bikini e andare a prendere il sole sulla terrazza panoramica dell'albergo, ove è situata anche la piscina.

Arrivata l'ora di pranzo, stavo per scendere in camera quando il mio telefono squillò, era Max: "Baby, ti va se andiamo a pranzo fuori? Ci facciamo un giretto e poi torniamo" - "Certo! Dammi 5 minuti e arrivo". Mi vestii presi le mie cose e corsi dal mio migliore amico, ero felice di passare un pò di tempo solo lui ed io.


NEL MENTRE IN BAHRAIN

Charles si svegliò molto tardi e dopo le infinite e insistenti scosse che gli aveva dato Carlos. Si stropicciò gli occhi e si accorse subito di non essere in camera sua. Prima che potesse parlare, un fitta lancinante gli colpì la testa e di riflesso si portò una mano sulla fronte massaggiandola.

"Tieni prendi questa aspirina, lì c'è l'acqua" disse stizzito il pilota 55, il monegasco eseguì e poi chiese "Dove sono?" Carlos con aria beffarda gli rispose "In camera di Lucia", Charles quasi si strozzò con l'acqua e guardò il suo compagno di squadra con gli occhi fuori dalle orbite, così Carlos continuò "Ieri sei scappato dalla festa, dopo aver bevuto come una spugna, sei venuto qui da lei. Non mi ha detto di più, soprattutto non so perchè sei senza maglia ahahah. Ah muoviti che il tuo volo parte tra un'ora e leggi quel biglietto che c'è sul comodino". Lo spagnolo uscì dalla stanza lasciando Charles da solo. Il pilota numero 16 era confuso, non ricordava molto della sera prima e non riusciva a rimembrare cosa avesse detto a Lucia, così un pò sconsolato, prese il bigliettino e lo lesse: "Buongiorno bimbo, per questa volta sei perdonato, ma non ti ci abituare. Baci -L". Un sorriso a trentadue denti si formò naturalmente sul volto del ragazzo che improvvisamente si sentiva talmente in forma da poter arrivare in capo al mondo a piedi, i postumi dell'alcol erano praticamente svaniti. Si alzò pimpante e corse in camera sua a sistemare le valigie e pronto a partire.


GP DELL'ARABIA SAUDITA

Sono passati 5 giorni da quella sera in cui il pilota numero 16 mi ha fatto una sorta di dichiarazione, la possiamo chiamare così? Da allora niente, non mi ha scritto un messaggio, in hotel non si vede nessuno. La mia coscienza mi ha suggerito un rapimento, si, forse lo hanno rapito e per questo è sparito.

"Arghh .. Che rabbia" confesso ad Isa e Carmen, "Come è potuto succedere? Io volevo starmene buona e tranquilla in un angolo, godermi la stagione e tornare a casa piena di nuovi stimoli e invece eccomi qui a pensare costantemente ad un figo pazzesco che dopo aver ottenuto il mio perdono mi ha ghostato (cioè è sparito, si è dileguato nel nulla)" buttai fuori tutta la mia frustrazione dinanzi alle mie amiche che nel mentre si guardavo tra loro e ridacchiavano. "Non siete di aiuto, perchè state ridendo? Faccio così ridere?" Domandai e Isa prontamente mi rispose "Si, sei ridicola, come è possibile che tu non ti sia accorta di come ti guarda Charles? E poi, vogliamo ricordare la scena del ballo, il fatto che lui ha piantato tutti in asso per correre da te la sera del suo primo podio? Ah, ti ricordi anche quando.." - "ok, ok basta. Messaggio ricevuto" dissi esasperata. In che razza di pasticcio mi sono andata ad infilare?!

Dopo aver salutato le mie amiche, mi stavo dirigendo al MotorHome di Max quando qualcuno mi afferrò un braccio e mi trascinò dietro ad uno stand, dove nessuno poteva vederci. Mi ritrovai bloccata tra il muro e il corpo possente di questa persona, che nel mentre aveva messo un mano davanti alla mia bocca per non farmi gridare ma appena i miei occhi incontrarono i suoi, tutto mi fu più chiaro, quell'oceano verde lo avrei riconosciuto tra mille

Balla con me, ChérieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora