TESH
Ero incazzata nera. Con Tom, con le fans, con i produttori, con tutti coloro che mi circondavano. Camminavo a passo spedito per lo stage, quando urtai contro il torace di Peter, che era entusiasta di avermi trovato a quanto pareva.
-Finalmente Tesh! Ti ho cercata dappertutto!-
Lo guardai confusa, ero ancora arrabbiata con quel coglione di Tom per accorgermi di ciò che mi circondava.-Che succede Hoffmann?-
Gli chiesi irritata, in quel momento avrei soltanto avuto bisogno di prendere la mia chitarra e chiudermi in camera d'hotel
fino al mattino seguente.
-Lui è uno dei più importanti produttori discografici della Limb Music, e ci teneva a fare la tua conoscenza-
Diffidente, gli tesi la mano, presentandomi.
-Tesh Shwarz-
-Oh io so benissimo chi sei, voglio solo che tu sappia chi sono io e dove posso portarti-
Aveva l'aria sicura, di chi aveva fatto questo lavoro per tanti, tantissimi anni.Era un uomo alto e magro, con i capelli brizzolati e una valigetta in spalla. Indosso aveva uno smoking nero e dei mocassini lucidi, più che un produttore discografico a me sembrava un notaio o uno dell'agenzia delle entrate.
-Hai catturato la mia attenzione già dal primo concerto dei Tokio Hotel, hai davvero del potenziale come cantautrice, la tua voce è soave e si dice non ci sia nessuno al mondo più bravo di te a suonare la chitarra-
Fui lusingata, tanto da arrossire e non sapere più cosa fare o dire, erano dei complimenti davvero sentiti, ma capii che dovevo restare lucida e non farmi abbindolare dalle sue moine.-Beh, suppongo di no, a cosa vorreste arrivare a parare?-
Chiesi incrociando le braccia al petto, non avevo bisogno di di qualcuno che mi lusingasse, avevo bisogno di qualcuno che facesse fatti.
-Vorremmo proporti una collaborazione: vede sono riuscito a mettermi in contatto con uno dei produttori della Shady Records, sa di chi sto parlando suppongo-
Eccome se lo sapevo, lui era uno dei miei rapper preferiti. Cresciuto a Detroit, dove era stato scoperto nel 1997 da Dr. Dre, noto rapper e produttore discografico. Due anni più tardi aveva ottenuto il primo successo con il singolo "My Name Is".
-Eminem...-
Dissi con un filo di voce.-Esattamente, ti ha sentito e ha detto che gli farebbe piacere una collaborazione con te-
-Ma lui ora non ha trent'anni?-
Domandai perplessa, com'era possibile che un uomo in piena carriera e con quell'esperienza volesse tra i suoi ranghi una ragazzina inesperta.
-Si, è esatto, ma vorrebbe lavorare ad un singolo con un tuo featuring, riflettici attentamente, ti lascio il mio numero-
Disse porgendoli un cartellino con il suo viso e il nome della corporation sopra.
-Ci penserò, grazie-
Peter mi mise una mano sulle spalle, fiero e contento.-Cosa ne pensi Tesh?-
Mi chiese. Ma io non ne ero sicura: se da un lato avrei voluto a tutti i costi lavorare con il più grande rapper degli Stati Uniti, dall'altra non avrei mai e poi immaginato di lasciare la band, la mia unica famiglia.
-Non lo so Pet, i miei amici, la band, sono impegnata con la scuola e ho dovuto anche licenziarmi come babysitter-
Perché si, una volta giunto l'avviso della possibile tournée avevo detto a Cindy che non avrei potuto più badare ai suoi pargoletti, ma lei mi aveva comunque augurato il meglio, dicendomi che mi avrebbe seguita alla televisione.-È una grande opportunità, ti consiglio di discuterne anche con il resto della band, magari stasera in hotel. Indipendentemente dalla tua scelta, continuerai a far parte dei Tokio Hotel e io continuerò ad essere il vostro manager, ne ho passate così tante con voi che ormai... Oh andiamo hai capito, vi voglio bene come foste figli miei!-
Disse per poi abbracciarmi. In effetti era vero: Peter ci conosceva da quando avevamo dodici anni, pochi spiccioli in tasca e un sogno troppo grande per un paesino di montagna stretto come Lipsia, ma grazie a lui eravamo riusciti a realizzarlo con le nostre sole forze.Arrivammo all'hotel in navetta, ero stanca; i capelli lisci si erano gonfiati e non avrei resistito un secondo di più con quella capigliatura. Oltre che per aggiustare quegli spaghetti che ormai mi ritrovavo in testa e per riappacificare i pensieri, mi feci un bel bagno a mollo nella vasca della mia camera, essere celebrità da un lato aiutava.
Restai in acqua per una, forse due ore, tanto che mi vennero le dita delle mani avvizzite. Mi ersi dall'acqua e mi misi l'accappatoio, poi un'asciugamano in testa per tenere fermi i capelli e liberarli dall'acqua in eccesso.Sentii bussare alla porta, così mi avventai, non che mi curassi molto del mio aspetto, i ragazzi mi avevano visto in condizioni di gran lunga peggiori.
-Arrivo!-
Dissi mettendo ai piedi le ciabatte per arrivare correndo alla porta della camera, trovandomi davanti l'ultima persona che avrei voluto vedere.
-Cosa cazzo vuoi?-
Dissi sgarbatamente, dopo tutto ciò che aveva detto quel pomeriggio dopo il concerto non avrei voluto udire una singola parola provenire dalla sua bocca.-Io... Volevo parlarti-
Aveva la testa bassa, che Tom fosse imbarazzato nel vedermi in quel modo?
-Cosa c'è Rocky Balboa? Mica è la prima volta che vedi una ragazza seminuda?-
Scherzai iniziando a roteare su sé stessa l'estremità del cinturino del mio accappatoio. Lo vidi ingoiare un groppo di saliva rumorosamente.
-Cambiati-
Disse, ma non lo ascoltai, continuai a guardarlo tremula, sperando di risultare sensuale, che tentativo fallito e ridicolo. Beh, tanto fallito non direi.-Senti, facciamo che ora torni in camera tua e non ti accosti mai più a me, d'accordo?-
Mi chiusi la porta alle spalle velocemente, sapevo che se Tom se ne fosse accorto in tempo avrebbe potuto opporre resistenza, e sapevo anche di essere più debole di lui, fisicamente parlando.
-Tesh! Apri questa cazzo di porta! Tesh! Apri o giuro su Dio che la sfondo! Hai capito?! Tesh!-
Urlava battendo entrambi i pugni sul legno imbiancato della porta.
Mi misi una mano sulla fronte e poi aprii, era vero che il corridoio era isolato ma se per caso qualcuno lo avesse sentito saremmo finiti tutti nei guai, e non volevo di certo mettere tra i casini Bill, Gus e Georg.-Chiudi la bocca! Mio Dio urli come una cazzo di gallina!-
Non gli dissi nemmeno di poter entrare, fece tutto lui, si diresse spedito al letto
e ci si stravaccò sopra, mettendosi comodo.
-Allora? Che vuoi?-
Chiedi con braccia conserte e uno sguardo turgido, mentre lui mi guardava da testa a piedi giocherellando con il suo piercing.
-Voglio chiarire con te-
Disse con il capo chino. Portava i dreads tirati indietro da una fascia bianca della Nike, abbinata ai suoi polsini, li indossava spesso. Aveva una maglia Guru e un jeans come al solito di almeno cinque taglie più grande rispetto a lui e al suo fisico asciutto.Mi avvicinai al comodino e mi piegai per prendere il pacchetto di sigarette che avevo gentilmente preso in prestito da quel fan che mi aveva abbracciato. Non che fossi una ladra, un'approfittatrice sarebbe più adeguato.
-Vuoi una sigaretta?-
Dissi portandomene una alle labbra e gettandogli contro il pacchetto di Marlboro.
-Da quando fumi?-
Domandò tirandone una fuori e prendendo il suo accendino.
-Da quando sei così impiccione?-Aprii la finestra prendendo il suo accendino e accendo la sigaretta, nonostante non avessi mai fumato, era il momento di dimostrargli che ero "grande" tanto quanto lui. Tom mi guardò per qualche istante imbambolato mentre mi appoggiavo all'infisso della finestra per espirare il fumo, poi si diresse a passo spedito verso di me.
-Mi dispiace per... Tutto. Tutto quello che ho detto, tutto quello che ho fatto e come ti ho fatta sentire. La verità è che sono un codardo Tesh, e che...-
Stava agitando la mano destra mentre teneva tra indice e medio la sigaretta già a metà, mentre aspirava ed espirava il fumo del tabacco. Io dopo il primo tiro l'avevo fatta consumare da sola, mi faceva davvero schifo fumare, in fin dei conti non ero poi così grande come volevo far credere.Lo guardai negli occhi, sistemandomi l'accappatoio, sembrava sincero, come tutte le volte in cui mi aveva ripetuto quella parole, che gli dispiaceva e tutto il resto, parole al vento.
-Smettila di sparare stronzate, lo dici ogni volta che sbagli e poi ripeti sempre gli stessi errori-
Dissi, sapevo che comunque non avrebbe terminato il suo discorso con la fatidica frase, quella che in qualche moto ci avrebbe legati effettivamente.
-Non lo pensavo-
Lo guardai confusa dopo la sua affermazione.
-Il tuo assolo spaccava, davvero, sei molto più brava di me-
Sorrisi, poggiandogli la testa con l'asciugamano leggermente umido sulla spalla.-Dillo Tom-
Sentii i muscoli del suo viso contrarsi, sarebbe finalmente stata quella la volta buona? La volta in cui avrebbe finalmente esternato i suoi sentimenti?
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[Tom vuole chiarire... Tesh lo perdonerà? Cosa vorrà sentirsi dire? Ma soprattutto, cosa Tom realmente le dirà?
Due capitoli in un solo giorno, amatemi ragazz*!
Un forte abbraccio,
Arabelladoove❤️]
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ɪғ ʏᴏᴜ ᴀʀᴇ ᴛʜᴇ ʀᴏᴄᴋ, ɪ ᴀᴍ ᴛʜᴇ ʀᴏʟʟ [ᴛᴏᴍ ᴋᴀᴜʟɪᴛᴢ]
FanfictionAvere tredici anni e un sogno nel cassetto così ingente diventa davvero difficile quando vivi in una cittadina come Lipsia. Ce la faranno Tesh e i suoi amici a realizzare il proprio sogno? Lo scopriremo soltanto leggendo! Started: 06/05/2023 Ended:...