BILL
L'assenza di Tesh aveva lasciato un vuoto apparentemente incolmabile. Quando non la vedemmo tornare dopo quattro mesi pensammo quasi fosse sparita, o peggio, ma quando sentimmo il suo singolo restammo senza parole: era sempre lei, con la sua voce vellutata e soave.
Non avevamo mai avuto un messaggio o una telefonata, uno straccio di niente. Ero disperato. Tom sembrava non dare più segnali di vita, era talmente afflitto e tormentato che un giorno tornò a casa senza i suoi dreads, molto probabilmente perché gli ricordavano di lei. Non nego che a me non faceva né caldo né freddo, tutt'altro. Mi mancava averla intorno e consolarla, mi mancava potermi sfogare con lei... Mi mancava avercela vicino quando ne avevo bisogno. Da un lato ero però contento, stava realizzando il suo piccolo grande sogno, anche se lontano da noi.
Avevamo ventun anni, ne erano passati quattro da quando Tesh, a sedici, dopo il suo compleanno, era andata via. Ci stavamo preparando per il compleanno della nuova fidanzata di Gustav, e il tema era pressoché elegante.
-Ci morirò soffocato qui dentro-
Disse il mio gemello, sistemandosi la cravatta nera, che gli avevo legato al collo, abbinata al suo smoking.
-È solo per una sera Tom, sopravviverai-
I miei capelli erano ancora più lunghi, con qualche ciocca ossigenata qui e lì, ma purtroppo non era più la piccola Tesh a cotonarli.-No che non ci sopravviverò, tu sei abituato a metterti cose striminzite addosso!-
Alzai gli occhi al cielo, aggiustando con la mano alcune pieghe del mio panciotto blu, nonostante ci trovassi ridicoli, tentavo di convincere Tom a non cambiarsi, non volevo rovinare la festa a Kate, era una così brava ragazza, amava Gustav per davvero, e non solo per la fama o i soldi, come tutte le ragazze che Tom si portava a letto, ad esempio.Il nostro vecchio appartamento era stato venduto, con gli incassi del nostro terzo disco, primo e ultimo senza Tesh, avevamo comprato una bella villetta poco distante dal centro di Amburgo, con una stanza anche per lei, perché infondo sapevamo che sarebbe ritornata. O almeno, io tentavo di convincermene.
Andammo alla Mercedes-Benz AMG GT di Tom, un'auto sportiva, quasi da corsa a dire il vero, con la fama e il denaro avevamo iniziato a concederci qualche piccolo sfizio, e ci dirigemmo alla villetta della festeggiata.Quando arrivammo, il salone era già stracolmo di ospiti. Tom si guardava intorno alla ricerca di Gustav o Georg, mentre io cercavo Peter con lo sguardo, sperando di potergli parlare un po'. Era lui che ora subiva i miei drammi esistenziali, anche se non riuscivo a dirgli proprio tutto come Tesh faceva con me. Fatto sta che non lo trovai, così mi avventai sull'addobbato buffet.
-Già mangi Bill?-
-Lasciami stare Tom e fammi affogare i dispiaceri nel cibo-
Risposi, vedendolo alzare gli occhi al cielo.Era passata un'oretta buona da quando eravamo arrivati e non avevo fatto altro che abbuffarmi di quelle strane tartine sul lungo tavolo, stavo chiacchierando con un ragazzo che sembrava interessato al mondo della musica, quando la vidi.
Mi sembrò quasi un'allucinazione o ancora peggio un miracolo: indossava un vestitino prettamente femminile e i tacchi, che mai le avevo visto portare. Se la cavava non troppo egregiamente sui quei trampoli argentei. I capelli erano ricci e molto più lunghi rispetto a quando era più piccola, aveva gli occhi truccati di un celeste polvere e riuscivo a intravedere un cerchietto di fil di ferro penderle dalle narici. Un tatuaggio a linee sottili si mostrava sul suo avambraccio, ma da quella distanza non riuscii a leggerne la frase. Era una donna ormai. Ed ebbi la conferma che fosse davvero lei quando si voltò verso Peter, che le indicò proprio il centro della sala, dove mi trovavo io.
Non avevo prestato attenzione alle parole di quel ragazzo da quando avevo iniziato a concentrarmi sull'intera figura di Tesh, sulle sue gambe scolpite e ben allenate, sulla sua vita stretta, sul suo seno ancora più grande e sodo, sulle sue clavicole accentuate e le spalle dritte. Corsi tra la folla, gettando per aria qualcuno degli invitati, fu quando rovesciai il drink di qualcuno in terra che mi vide.
Mi guardò contenta, felice, come se finalmente si fosse ricongiunta alla sua metà, nonostante quella non fossi io.
-Bill!-
La sua voce era cambiata, anche se di poco, sembrava quasi quella di mia madre.Iniziò a corrermi incontro, sballottando qui e lì per via dei tacchi, ma poi le presi le spalle e l'avvicinai a me, sentendo di nuovo finalmente, dopo quattro lunghi anni, il calore del suo corpo. Lei mi strinse i fianchi, dedussi non fosse cresciuta in altezza più di tanto in tutto quel tempo, perché nonostante le scarpe alte mi arrivava al petto.
-Mi sei mancata, Tesh-
-Anche tu e non immagini quanto-
Qualche sua lacrima mi bagnò la camicia di lino bianca, ma non mi interessò, ora che ce l'avevo tutta per me e prima che iniziasse a cercare Tom, volevo godermi ogni singolo istante in sua compagnia, perché era finalmente tornata da noi.Ci sedemmo su uno dei divanetti di quel largo soggiorno e parlammo per quelle che a me parsero ore. Pendevo dalle sue labbra mentre raccontava di Eminem, dell'America, e mi intristii parecchio quando venni a sapere che ci aveva scritto così tante lettere, senza che noi ne ricevessimo una.
-Tom non è qui?-
Domandò poi, e fu lì che tutte le mie speranze caddero: lei non aveva cercato nessuno che potesse sostituirlo, lì in California, non aveva più fatto l'amore con nessuno, perché sapeva di potere solo ed unicamente con Tom.Ebbi paura di scoprirlo nella stanza da letto di Kate, con qualche bella ragazza sotto di sé, ma quando lo vidi parlare con Georg poco lontano dal giardino esterno fui sollevato.
-È proprio là-
Le dissi indicandoglielo. Tesh si girò di scatto assottigliando lo sguardo per individuarlo tra la calca di gente che era stata invitata, poi lo vide e le si illuminarono gli occhi.
-Grazie di tutto Bill, ti voglio bene, vado a parlargli-
Si avvicinò velocemente a me, lasciandomi un veloce bacio sulla guancia, e in me si disvegliarono talmente tante emozioni che non seppi distinguerle una ad una. Poi si avviò dondolante verso di lui, sapevo che quei tacchi non sarebbero durati per più di metà serata.
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[Ecco il tanto atteso capitolo 24! Appena tornata dalla California Tesh incontra Bill, che finalmente le può raccontare di tutto quello che è successo in questi anni di assenza, mentre Tom? Cosa le dirà adesso?
Un caldo abbraccio,
Arabelladoove❤️]
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ɪғ ʏᴏᴜ ᴀʀᴇ ᴛʜᴇ ʀᴏᴄᴋ, ɪ ᴀᴍ ᴛʜᴇ ʀᴏʟʟ [ᴛᴏᴍ ᴋᴀᴜʟɪᴛᴢ]
Hayran KurguAvere tredici anni e un sogno nel cassetto così ingente diventa davvero difficile quando vivi in una cittadina come Lipsia. Ce la faranno Tesh e i suoi amici a realizzare il proprio sogno? Lo scopriremo soltanto leggendo! Started: 06/05/2023 Ended:...