17. I Rather Loose Somebody Than Use Somebody

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TESH

Fare l'amore con Tom non era nei miei piani, assolutamente. Anzi, non avrei nemmeno dovuto permettergli di entrare in camera mia e riappacificarci. Dovevamo restare separati. Eppure quella domanda mi frullò in testa per tutta la durata della conversazione, fin quando non glielo chiesi, se avesse mai fatto l'amore intendo. Lui faceva sesso, e lo faceva con chiunque: mora, bionda, alta, bassa, magra o tonda che fosse, lui si accontentava per dare sfogo alle sue fantasie erotiche primordiali per anche solo una notte.

Quando la sua risposta fu negativa, non me ne sorpresi, speravo di essere io, sapevo di essere io. Perché lui aspettava me, come io aspettavo lui; noi eravamo legati, e ci era ben noto.

Dopo quella notte di fuoco e la colazione di quella mattinata calda con quel clima mediterraneo caratteristico della Spagna, Hoffmann mi disse che sarei dovuta correre in studio perché aveva tra le mani un affare di grossa portata che richiedeva quindi grosse trattative, ma soprattutto consenso da parte mia.

Stavamo ancora discutendo su quel possibile featuring della Shady Records, nonostante io non fossi chissà quanto d'accordo, avevo una gran paura a volare in America per quelli che sarebbero stati i tre o quattro mesi più lunghi della mia vita, lasciando soli i miei amici, e Tom... Non potevo rischiare di perderlo ancora, perché in realtà si: avevo una paura fottuta che tornasse a essere quello di sempre, quello al quale non frega un cazzo di nessuno.

-Io ti sto dando una grossa opportunità Tesh, poi passerai alla storia come quella che ha rifiutato Eminem e non ci guadagneremo niente!-
Peter sembrava molto preso da questo affare, ma a me non importava, a me interessava solo ed esclusivamente dei Tokio Hotel, qualsiasi successo non sarebbe mai stato individuale se al mio fianco avessi avuto loro.
-Tanto meglio! I Mass Media vogliono drama, e io non abbandonerò mai e poi mai la band!-

Ero seduta su un pannello comandi al di fuori della sala registrazioni, con i piedi poggiati ad una delle sedie girevoli dello studio con un paio di cuffie al collo.
-Non ti sto chiedendo di abbandonarla, voglio solo che tu incassi! Tesh, non so se te ne sei resa conto, ma tu sei un vero e proprio prodigio!-
Mi disse. Peter era apprensivo, ma quando aveva un'idea in testa era più che difficile dissuaderlo, quasi impossibile. Era vero, quest'opportunità sarebbe bastata per uno slancio definitivo nel mondo della musica, ma non lo avrei fatto senza i miei amici, senza la mia unica famiglia.

-Modestia a parte so di esserlo, ma al momento non ho intenzione di collaborare senza di loro!-
Continuai imperterrita, mentre le mie Adidas Forum lasciavano un'impronta di polvere sul tessuto della sedia.
-Potresti diventare l'icona del rock! E affiancata al rap di Eminem, saresti eccezionale! Comprendi che entrerebbe nella storia della musica?-
E infondo lo sapevo, e anche bene, ma la mia testardaggine prevalse come sempre e quindi decisi di rimandare per ancora un altro po' di tempo questa discussione e le sue conseguenze, positive o negative che fossero.

Peter era uscito per sbollire la leggera irritazione che gli avevo causato, se fosse per me probabilmente l'avrei già portato ad una crisi isterica da tempo. Io invece smanettai ancora per qualche minuto con i tasti del pannello dei comandi, per poi rientrare nella sala registrazioni e strimpellare senza che nessuno sentisse, la camera era insonorizzata dopo tutto.
Infatti non mi accorsi del gemello Kaulitz dai capelli neri che avanzava verso di me minaccioso fino a quando non aprì la porta della camera di fronte a me.

Accadde tutto molto velocemente: la chitarra mi cadde dalle mani e spostai le cuffie dalle orecchie al collo mentre guardavo Bill con sorpresa e curiosità, mentre lui continuava ad avanzare spingendomi brusco di fronte al muro. Quando la mia schiena attecchì alla parete con forza e sbattei la testa, l'ultima cosa che vidi distintamente furono i suoi occhi castani arrabbiati e intrisi di lacrime salate.

Ero incatastata tra il muro di gomma tipico degli insonorizzatori acustici e il corpo magro di Bill, che premeva le sue labbra sulle mie mentre le lacrime gli rigavano il viso pallido, facendo sciogliere la sua solita matita nera sulla palpebra inferiore. Lo scacciai via con tutta la forza che avevo in corpo, per quanto potesse sembrare mingherlino Bill era fisicamente forte, forse quasi quanto Tom.
-Ma cosa cazzo ti salta in mente!-
Gli urlai contro strofinandomi la bocca sulla mia felpa azzurra, di almeno tre taglie più grossa di me.

-Bacia meglio lui vero?-
Domandò in piedi di fronte a me, guardandomi dall'alto al basso, non potendo fare il contrario.
-Cosa cavolo...?-
-Tom, Tesh! Tom!-
Mi sbraitò contro, ma di che parlava?! Che Tom si fosse fatto sfuggire qualcosa riguardo la notte precedente?

-Ci hai scopato non è così?!-
Non osai distogliere il mio sguardo di sfida dagli occhi rossi di Bill, per via del pianto e del mascara.
-Rispondimi!-
-Chi te lo ha detto?-
Sospirai con un filo di voce, quasi impaurita dal parlare con una versione di lui così vicina all'ira allo stato puro.
-Grandioso non è un no!-
Disse in tono sarcastico e gesticolando con le mani, segno di evidente nervosismo.
-Bill ma cosa cazzo ti prende?!-
Dissi sul colmo delle lacrime anche io.

Mai avrei creduto che uno dei miei migliori amici, la mia famiglia, sarebbe arrivato a sbraitarmi in faccia in quel modo, nemmeno i litigi che avevo avuto con Tom avevano avuto in me un così forte impatto emotivo.
-Cosa prende a me?! Sei tu quella che si scopa mio fratello!-
Ancora una volta restai senza parole, perché gli recava così tanto danno?
-Abbiamo semplicemente chiarito...-
Mi voltai dal lato del vetro trasparente, non volevo più guardarlo negli occhi, mi faceva sentire quasi male.

-Oh si, da adesso per chiarire si fa sesso, errore mio! Allora quando avremo finito questa discussione anche io dovrei portarti a letto per chiarire, non trovi?!-
Continuava ad agitarsi mentre le lacrime leggermente tinte di nero per via del suo trucco continuavano a colargli per le guance.
-Tu non sai un cazzo Bill! Perché vuoi metterti in mezzo ora che finalmente abbiamo risolto questa situazione dopo due fottuti anni di prese per il culo?!-
-Perché io ti ho protetta!-
Sbottò sbattendo le sue Samba bianche e nere sul pavimento di parquet, sobbalzai nel sentire quel rumore, anche se leggermente ovattato.

-Ti ho sempre protetta da lui e dalle sue stronzate! Ero la spalla su cui piangere quando era lui a recarti del male! Sono stato io a difendere il tuo nome in tua assenza, andando contro di lui! Ora dimmi, Tesh, perché sono curioso, mi hai mai voluto bene almeno un po'?-
Sapevo che quel lui, caratterizzato da così tanta enfasi, si riferiva a Tom, colui che Bill aveva sempre tentato di imitare. La sua accusa mi fece male. Tanto male. Credeva davvero che non gli avessi mai voluto bene?
-Bill io voglio più bene a te che a chiunque altro al mondo!-
Gridai di rimando, quell'affermazione mi distrusse. Significava che da parte mia lui non si era mai sentito amato, non che fossi chissà quanto brava a dimostrare il mio affetto, ma non avrei mai creduto che si sarebbe spinto ad incolparmi di una cosa del genere.

-Non più bene di lui!-
-Lui è Tom! Tuo fratello Tom! E cazzo Bill speravo tu lo capissi! Perché io ne ho sempre parlato solo a te!-
La prima lacrima rigò la mia guancia, la sentii percorrere tutto il tragitto dal bulbo oculare al mento passando per lo zigomo piatto, niente in confronto a quelle che aveva versato precedentemente Bill.
-Mi sono confidata, e questo è risultato!-
Lo vidi avvicinarsi a me e stringermi stretta, in un abbraccio disperato, soffocante, ferreo... Come se da un momento all'altro potessi scivolargli dalle braccia e non tornare mai più.

-Non lasciarmi solo-
Lo sentii mugugnare tra i singhiozzi, mentre ci accasciavamo in terra sulle ginocchia, ancora abbracciati, tra le lacrime.
-Io ti amo Tesh-
E non avrei mai voluto sentirle. Quelle parole, intendo. Non da lui. Non avrei mai voluto che Bill provasse questo per me, perché sapevo che lo avrei fatto soffrire, come Tom aveva fatto soffrire me. E mi sarei sentita una merda, perché sapevo come ci si sentiva a stare così male per qualcuno, lo avevo provato sulla mia stessa pelle.

-Mi dispiace Bill, io non posso-
Scossi il capo, affondando ancora un po' nel suo petto, coperto dai vestiti leggeri, mentre lui mi strinse la testa tra le braccia, arrampicando una sua mano nei miei capelli ricci e annodati.
-Preferirei perderti piuttosto che usarti, Bill tu sei il mio migliore amico...-










[Bill ha detto ciò che Tesh avrebbe voluto da sempre sentire da Tom, ma lei non può amarlo... Bill è il suo migliore amico, il fratello del ragazzo che realmente ama. Ma lui? Come reagirà Bill? Ora che Tesh gli ha fatto un così grande torto?
Un forte abbraccio,
Arabelladoove❤️]

ɪғ ʏᴏᴜ ᴀʀᴇ ᴛʜᴇ ʀᴏᴄᴋ, ɪ ᴀᴍ ᴛʜᴇ ʀᴏʟʟ [ᴛᴏᴍ ᴋᴀᴜʟɪᴛᴢ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora