3.

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è ancora davanti a me, non riesco a far uscire nessun suono dalla mia bocca ,come se la sua presenza così vicina abbia messo in tilt il mio cervello

Mi scruta in attesa di una risposta ma io l'unica cosa che riesco a fare è fissare i suoi maledetti occhi

perché sento una stretta al petto?

<<i-io ho sbagliato, stavo cercando Walker>> faccio un passo indietro e il mio cervello inizia a funzionare di nuovo.

<<Sono io Walker ragazzina e se ti ha mandato la ragazza con i capelli rossi beh mi dispiace dirti che non sono in vena - si gratta il mento come per pensare e assume un'aria criticante - certo che non mi aiuti neanche tu vestita in questo modo, ne va a discapito del mio piacere >> sogghigna

cos'ha da sogghignare questo cretino?
Ma esiste davvero ancora questo tipo di persone? Così arroganti?

scoppio a ridere, gli rido in faccia

<<Ma chi ti credi di essere? A me no che tu non sia Sol Walker,non sei per me minimamente interessante ,mi dispiace>>

Faccio un altro passo indietro e un altro ancora fino a quando abbandono il corridoio, la stretta al petto diminuisce, appoggio una mano al muro come per sorreggermi

La rabbia che provo in questo istante.
La voglia di tagliarli la testa è alle stelle ma ho altre priorità al momento ovvero Sol, sto aprendo tutte le porte del secondo piano, che sembra un fottuto labirinto.

Apro l'ultima porta ed eccola, sdraiata per terra con le gambe appoggiate al muro, ma in che razza di posizione si trova?

<<Alina hai mai notato che gli unicorni volano al contrario?>> rimango un attimo interdetta dalle sue parole, ma essendo che sto parlando con una ragazza ubriaca non ci faccio caso e mi limito a sorridere

<<Si Sol l'ho notato, e sai dove ci sono altri unicorni? A casa nostra. Che ne dici di andare adesso?>> accenna con la testa e sorride a trenta due denti
la aiuto ad alzarsi e appena è in equilibrio mi si fionda addosso e mi abbraccia

<<Grazie di essere qui >>

questa piccola e per alcune persone insignificante frase, si è incisa nel mio cuore.

——🌷

Sono passati due giorni dalla festa, due giorni in cui io e Sol abbiamo fatto una maratona di Harry Potter e si è scoperto che lei è serpeverde mentre io grifondoro, un'accoppiata un po' ambigua
ma sto davvero bene
so che non posso definirla subito amica e che la persona si conosce col tempo e non in pochi giorni ma mi sembra di conoscerla da sempre.

La porta si spalanca e non c'è bisogno neanche di vedere per sapere chi sia, Sol.
Fa una mini corsa per buttarsi e rotola affianco a me.
Entrambe stiamo guardando il soffitto

<<lo so che ci conosciamo da pochi giorni ma riesco ad essere me stessa con te, non mi fai sentire stupida anzi ridi con me>> lo dice così a bassa voce che mi serve qualche secondo per capire

giro il volto per guardarla
<<Sono felice di conoscerti>>

Si tira su e con fare diabolico si strofina le mani
<<Oggi è il tuo primo giorno>> si avvicina al mio armadio e afferra la divisa della scuola, niente che mi avesse impressionata, essendo una Università privata ed una delle più prestigiose del paese me l'aspettavo, l'unica cosa positiva è che puoi decidere se metterla o meno o come indossarla.

<<Se ti sistemo io sarai una bomba te lo assicuro>> è più felice lei del mio primo giorno che della sottoscritta

Un nuovo inizio,le amicizie, i professori, l'ambiente. Non che non mi sia mai successo, avevo cambiato scuola alle superiori, il risultato?Un incubo. Le superiori possono essere anche il tuo peggior incubo, un posto da cui vorresti scappare perché carnefice del tuo male.

Però non sono più alle superiori, ormai sono all'università quindi potrebbe andare anche bene. Credo.

Sol spegne la sua macchina e io prendo un respiro e mi incammino, la seguo osservando la struttura maestosa che mi si presenta davanti, non sembra una scuola, questo è un fottuto castello, una reggia, qualsiasi altra cosa ma non una scuola.

Ci vengono incontro un sacco di persone che salutano e cercano di parlare con Sol, ma lei è troppo concentrata e felice di mostrarmi la scuola che non se ne rende neanche conto.

<<Bene, gli orari c'è lì hai adesso, ho sbirciato un pochino e non abbiamo neanche una lezione insieme oggi. Possiamo vederci per il pranzo, in mensa mi raccomando>>
annuisco con la testa, ed è quello che ho fatto per tutto il tempo da quando ho messo piede in questa struttura, pronta ad apprendere tutte le cose che mi diceva come una spugna per non fare poi la figura del 'mi sono persa', sarebbe troppo imbarazzante.

Mi rimangono venti minuti e non ho niente da fare quindi decido di raggiungere la classe di storia,
lo stavo per fare
se solo una sostanza liquida, di preciso una spremuta, non mi avesse bagnato tutta la camicia diventando tutta appiccicosa e soprattutto trasparente.

Faccio un passo indietro pronta a fare una strillata alla persona che ha fatto questo casino, alzo lo sguardo e non esce nessun suono dalla mia bocca,

per la seconda volta,

per la stessa persona.

<<Ragazzina ci rincontriamo>> un mezzo sorriso che vorrei togliesse da quella faccia da stronzo

L'unica cosa che riesco a fare è un espressione disgustata, troppo arrogante nei modi da fare

lentamente si avvicina a me e io sto ferma come una cretina, come se mi fossi bloccata, sento le sue labbra appoggiate al mio orecchio e con voce roca

<<Bel reggiseno, magari mi rifaccio un'idea>>

avvampo completamente, non c'è bisogno di guardarmi so benissimo di essere diventata completamente rossa e non so se sia rossa per l'imbarazzo o per la rabbia che mi sta salendo,ma pronuncio poche parole

<<Spero tu sparisca dalla faccia della terra>> cerco di spingerlo per allontanarlo ma si e no l'ho spostato mezzo centimetro, quanto mi basta per andarmene in bagno.

Mi chiudo in un bagno nella speranza mi arrivi qualche idea per rimediare al casino causato da quello lì,non posso andare in classe conciata così.
Come per illuminazione penso a Sol, c'è l'avrà una maglietta in più, aveva il materiale per l'ora di ginnastica, le scrivo e aspetto che mi risponda intanto mi lavo la faccia e decido di andare verso il mio armadietto.
Appena apro la porta i miei piedi toccano qualcosa di morbido, mi guardo i piedi ed è una felpa.
Ma di chi è?

Non ci penso molto, rientro tolgo la camicia e mi metto la felpa con il logo della scuola. Sono davanti all'armadietto e non posso fare a meno di aspirare il profumo che emana questa felpa, aspiro come se fosse una droga, la fragranza è così leggera, delicata ma così mascolina. Alcune ragazze mi lanciano degli sguardi ambigui, mi esaminano da capo a piedi e assumono tutte ma dico tutte la stessa faccia, disgusto.

Una voce mi distrae, ma è così lontana che non sono sicura fosse reale

<<Ci rivediamo Ragazzina >>

mi arriva un brivido addosso.

——
•spazio autrice•

Ed è solo il primo giorno di scuola🙃

se vi interessa!!!
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🌷

Un ricordo perduto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora