9.

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Mi sembra di non respirare, il terrore sta impossessando tutto il mio corpo,
lui è davanti a me.

Non riesco a fare un passo, non riesco a muovermi di un millimetro, non riesco a fare niente.
Il mio cervello non mi sta mandando nessun segnale, come se avesse smesso di funzionare, tutto quello che riesco a sentire è il battito del mio cuore

<<Alina Moore, dall'Inghilterra all'America, mi chiedo come mai questo cambiamento?>>

si sta spostando lentamente, non distoglie lo sguardo neanche un secondo

<<Per mammina e papino? Non hai avuto una bella infanzia devo ammetterlo>>

E lui come fa a sapere queste cose?

<<Chi sei, cosa vuoi da me?>> mi trema la voce, devo sembrare più sicura, come se non avessi paura di lui, un maniaco che mi insegue e sa della mia infanzia. Facile no?

<<Non mi riconosci? Ma che peccato.>>

La cosa più intelligente da fare è aprire la porta e correre il più velocemente possibile.

La porta non si apre

<<Sai cosa mi piace di quest'aula, che puoi entrare ma non puoi uscire>>

Mi guardo intorno, l'unica soluzione è buttarmi dalla finestra, plausibile. Siamo al primo piano dovrei farcela, forse avrò un braccio o una gamba rotta ma in compenso scappo da questo pazzo.

<<Come sta la tua amica?>> si avvicina alla lavagna

<<Di chi stai parlando?>> sto aspettando, deve solo girarsi. Sta scrivendo sulla lavagna, apro la finestra silenziosamente.

Non è troppo alto Alina
C'è la puoi fare
Salta e basta

chiudo gli occhi, sono pronta a buttarmi.

<<Kat >>

dopo quattro anni sento pronunciare il suo nome.

Una mano sulla schiena, una spinta ,il vuoto sotto ai piedi.

Sono pronta alla mia fine.
Pronta allo schianto.

<<Alzati adesso Alina Moore>> apro un occhio e poi l'altro.

Mi sono schiantata si, ma su una persona, più in specifico sopra alla persona che doveva farmi da guardia del corpo,Eros Walker

A parte alcune piccole ferite, qualcosa di superficiale, io sto bene, ma non posso dirlo per la persona di fronte a me.

<<Ti accompagno in infermeria>> prendo un suo braccio e lo trascino.

<<Posso camminare da solo ragazzina>> lo scruto da capo a piedi, sta zoppicando.

Si siede sul lettino e intanto aspettiamo l'infermiera sperando arrivi. Ho sentito dire che sgattaiola in cucina, sempre,a fare che cosa non si sa, ma sicuramente non soltanto a mangiare. Le voci in questa scuola corrono così veloci e su chiunque.

<<Perché ti sei buttata?>> non mi guarda in faccia

Oddio, non crederà che l'ho fatto per..

<<Sei solo una stupida se pensi di voler morire. >> eccolo, certo che pensandoci,visto da un'altro punto di vista sembra un tentato suicidio.

Si alza, sembra che stia per perdere la pazienza
<<Pensi che la vita non andrà avanti? Non importa a un cazzo di nessuno se tu muori.>>

Un ricordo perduto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora