4.

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Dopo essermi subita due ore di matematica mi dirigo verso l'aula di biologia, solo due ore e poi potrò andare a mangiare in mensa.
L'aula è vuota, così mi siedo in fondo vicino alla finestra, non sono mai stata interessata alla biologia, in realtà a nessuna materia in particolare, la scuola mi annoia e basta.
Non so se è perché ho dormito solo tre ore stanotte ma trovo il banco così invitante per appoggiare la testa e riposare gli occhi, ed è così che faccio. Chiudo gli occhi e intanto la campanella suona.

Sento di nuovo quel profumo, ma non ci faccio caso visto che probabilmente è perché ho ancora la felpa misteriosa addosso.

<<Signorina>> continuo a sentire questa parola, in ripetizione, una voce lontana che piano piano si avvicina, spalanco gli occhi.
Ho il professore davanti al banco con le braccia incrociate,sento le risate dei miei compagni di classe.

<<Il suo nome signorina>> mi alzo in piedi e quasi a sottovoce pronuncio il mio nome

<<A-Alina, Alina Moore>>

<<Bene signorina Moore lei è in punizione, dovrà stare tutto il pomeriggio a scuola>> questa proprio non ci voleva, cerco di contestare e di supplicarlo ma l'unica cosa che riesco a farmi dire è

<<Ci pensava prima di addormentarsi nella mia lezione signorina>>

Sento un capello tirarmi e solo quando mi giro mi rendo conto che è lui, ancora
<<Cosa vuoi?>> sputo in modo aspro, ma lui continua a sorridere

<<sembri un panda ragazzina>>

ci mancava lui, non mi basta trascorrere tutto il pomeriggio a scuola ma devo subirmi anche le sue battute adesso

aspetta, cosa vuol dire che sembro un panda?

prendo uno specchietto dalla mia borsa e mi controllo un attimo, ho tutto il mascara sbavato, sembra che io abbia due occhi neri, ecco perché

Tutte le persone si alzano, segno che la lezione è finita,sto uscendo dalla classe nel mentre sento una persona sussurrare a un'altra

<<certo che Eros si diverte, ha fatto notare di proposito al vecchio che la ragazza nuova stava dormendo, che se fosse per il vecchio non se ne sarebbe mai reso conto stordito com'è >>

mi giro perché non posso credere alle parole di questa persona

<<Chi è questo Eros?>> alzo il tono della voce, i due si guardano e indicano una persona dietro le mie spalle, seguo la traiettoria e vorrei non averlo fatto, perché è quello  stronzo arrogante

Io lo faccio fuori

——🌷

Finalmente posso andare in mensa, sto morendo di fame, potrei mangiarmi chiunque

mangiarmi chiunque ma non lui

<<Sei così incantata dal sottoscritto da non saper più mettere i piedi uno dopo l'altro?>> facendomi l'occhiolino

ero così concentrata a pensare al cibo che gli sono finita addosso, tra tutte le persone proprio lui dovevo investire

si avvicina ancora di più
<<Oppure lo fai apposta? Non vedi l'ora di saltarmi addosso ne sono sicuro>>

mi fa ridere per quanto questo ragazzo sia cosi presuntuoso
<<Non ci credo, come hai fatto a scoprirmi Eros?>>
alzo gli occhi al cielo e lui sembra sorpreso che io sappia il suo nome

<<Tranquillo Eros toccherà anche a te>>

e lo sorpasso, il cibo adesso è più importante, non ho tempo di discutere, non quando la mia pancia sta brontolando

Continuo per la strada con il brontolio alla pancia, ma quando apro le porte per la mensa mi sembra di vivere dentro un film, quelle scene tipiche dei film americani, si nota subito il tavolo dei giocatori di football con le cheerleader, sono quelli che fanno più rumore, sembra che posseggano la mensa

una di loro fa cadere di proposito una ragazza che finisce per terra e tutto il suo pranzo finisce sui suoi vestiti e come se non fosse abbastanza apre la sua bottiglia di latte e gliela rovescia in testa
tutte quelle cheerleader stanno ridendo

sto per fare un passo avanti ma mi blocco.

Una di quelle che sta ridendo è Sol

perché lo sta facendo?
non è possibile, lei non riderebbe per un fatto del genere, lei sarebbe la prima ad aiutare
no
non è lei

<<Alina>> speravo di sbagliarmi,ma urla il mio nome e fa segno di avvicinarmi, io però non riesco a muovermi di un centimetro

perché stava ridendo? Davanti a una scena del genere? dopo quello che mi ha raccontato..

Vedo la ragazza che prima era per terra, alzarsi e correre verso l'uscita.
Mi passa affianco correndo e sento un brivido.
Seguo la ragazza, aspetto alcuni minuti prima di entrare in bagno

sento i suoi singhiozzi, mi avvicino alla porta e busso, si ferma e quando vede che da sotto la porta gli passo dei fazzoletti con voce rotta pronuncia un <<Grazie>>

L'aspetto ed ecco che esce,
una ragazza con dei capelli rosso fuoco, i suoi occhi azzurri piene di lacrime, il mascara colato, è leggermente più alta di me e con gli indumenti che indossa mette in risalto il suo fisico che è al dir poco stupendo, una maglia azzurra attillata e jeans a vita bassa ormai sporchi.

<<Stai meglio?>> non so cosa altro dire, non sono mai stata brava a consolare le persone
ma in una cosa sono brava
a sentire le loro emozioni,
le sento come se fossero mie

<<Come se non mi avessero fatta cadere e il mio pranzo non mi sia caduto addosso>>

so cosa prova, so come si sta sentendo adesso
non è arrabbiata o triste

lei adesso ha vergogna

e non avrebbe senso esserlo visto che lei è la vittima, ma è così , è sempre stato così, le persone che dovrebbero provare vergogna non ne hanno,

si divertono,

come se la vita di una persona fosse un gioco,

come se la loro vita fosse più preziosa delle altre

La rabbia mi sta salendo nelle vene e non riesco a non tenere i miei impulsi sotto controllo.

Riguardo di nuovo quella ragazza e i miei piedi che ormai non controllo si dirigono verso la mensa,
spalanco la porta, mi avvicino alla signora della mensa e prendo la bottiglia di latte, mi avvicino a quel dannato tavolo e verso il liquido in testa a quella cheerleader che strabuzza gli occhi

<<Mi dispiaceva che avessi sprecato la tua bottiglia per versarla in testa a qualcuno quindi
ti restituisco il favore>>

Sol è affianco a lei, non fa trasparire niente dal suo volto, nessuna emozione, nessuna reazione. Tutti in quel tavolo stanno guardando la scena, tutta la mensa è in un silenzio tombale.

Sbatto la bottiglia sul tavolo con una forza di non sapere di avere

<<Buon appetito stronza>>

Mi giro per andarmene e incontro i suoi occhi,
sta sorridendo, con quel sorrisetto fastidioso,
un sorriso come se fosse felice di quello che ho appena fatto
Gli passo affianco,

<<Complimenti Al >>
non ho mai sentito qualcuno chiamarmi in questo modo, pronuncia quel mio nome che ha storpiato e non riesco a non contraccambiare il sorriso.

chiudo gli occhi e sorrido

Un ricordo perduto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora