Dopo la scenata in mensa mi fiondo in bagno, la ragazza dai capelli rossi non c'è più, devo trovarla e parlarle,voglio saperne di più, da quanto tempo va avanti. So che non sono affari miei e che dovrei fare finta di niente come fanno tutti gli altri, ma non ci riesconon solo perché ingiusto,
ma lei
mi ricorda tanto una persona.Mi guardo allo specchio e noto con grande felicità che sono messa proprio male. I miei occhi marroni sono carichi di rabbia, le occhiaia si vedono da un miglio, i vestiti mi stanno male addosso e i miei capelli marroni sciolti sono simili a quelli di un spaventapasseri.
Devo smetterla di guardarmi alla specchio.Inizio a pensare a cosa posso fare questo pomeriggio ma sbuffo subito perché ricordo di essere in punizione già dal primo giorno di scuola, un record personale direi
<<Signorina lei dovrà trascorrere per la punizione tutto il pomeriggio in palestra>>
questo è quello che mi è stato detto, niente di più niente di meno.Non so cosa farò esattamente,ma spero niente di troppo stancante, perché la mia voglia di fare una qualsiasi cosa,anche minima, è sottoterra.
La palestra è davvero enorme, quanto la puzza di sudore che c'è, mi guardo intorno ma non c'è ancora nessuno quindi mi siedo sulle scale ad aspettare.
Mi sento bruciare, come se qualcuno mi stesse lanciando occhiate di fuoco ma non vedo nessuno.
Sarà la mia solita paranoia, il sentirmi sempre osservata, sempre in soggezione.Vedo un professore entrare in palestra e si posiziona davanti a me
<<Bene, dovrete pulire e lavare il pavimento della palestra e sistemare lo sgabuzzino>> a braccia incrociate, lo sguardo di chi non ha più voglia di stare li, il vestiario sportivo, sarà sicuramente un professore di motoria.Aspetta dovrete?
<<Sarà uno spasso>> una voce dietro le mie spalle, quasi sussulto per lo spavento. È stato tutto il tempo dietro di me. Eros. Il presuntuoso.
Il professore ci indica l'occorrente, inclino di poco la testa , non mi aspettavo proprio di dover fare la donna delle pulizie per punizione.
Scrocchio la schiena,prendo in mano la scopa e prendo un bel respiro, se dividiamo la palestra in due possiamo farcela.<<Io pulirò questa parte mentre tu l'altra>>
indico la parte opposta della palestra , mi giro per vedere se ha capito ma mi cade la mascella quando vedo che è sdraiato sulla scalinata,con uno zaino a fare da cuscino, le mani dietro la testa che tendono i muscoli delle braccia e dio mio che braccia
<<Tu, coso, dobbiamo muoverci, non farò tutto il lavoro ,te lo puoi scordare>>
alzo di un tono la voce per farmi sentire ma niente, si gira dall'altra parte e questo basta per accendere un fuoco dentro, di nuovo, come se questa giornata non fosse abbastanza devo pure mettere in riga uno cosi.
Mi avvicino e lo scuoto così violentemente che quasi rischia di cadere e rotolare per le scale.
si mette comodo e seduto
<<Senti ragazzina del cazzo vedi di non causarmi problemi, sono già costretto a stare con una persona del genere- esaminandomi da capo a piedi- vedi di non ammazzarmi pure>>il suo tono pieno di sarcasmo. Il suo volto inespressivo e quegli occhi, così strani, così spenti, mi fanno venire i brividi.
<<Se sono qui è solo per colpa tua Eros >> gli punto il dito contro, come può pretendere che io non debba creare problemi quando è lui a causarli?
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Un ricordo perduto
ChickLitPuò una morte collegare due persone? «I tuoi occhi» faccio un passo indietro, mi riporta indietro nel tempo, un tempo che volevo dimenticare, cancellare ma ormai una cosa che credevo fosse chiusa e dimenticata si è aperta e non so più se questa pe...