13.

7.2K 219 125
                                    


POV : EROS

Rachel Brown cosa ci fa dentro casa mia.
Sul suo viso compare un sorriso perfido, tende la mano per il saluto, stringo la sua mano e la avvicino a me

<<Che cosa ci fai qui>>

Se solo potessi staccarle la mano lo farei volentieri. Tutti ci stanno guardando, le lascio la mano e sussurra
<<Lo vedrai>>

Ci accomodiamo tutti a tavola, mio padre a capo tavola come sempre, mentre io mi ritrovo difronte Rachel ed i suoi genitori accanto a lei come farle da scudo. Nell'aria c'è silenzio, nessuno parla, mio padre attira l'attenzione tossendo, tutti ci giriamo verso di lui

<<Il signore e la signora Brown saranno i nuovi soci dell'azienda, mi sembrava giusto far conoscere i propri figli e quale miglior occasione di questa?>>

<<Non c'è ne bisogno>> sbotto. Mio padre mi fulmina con lo sguardo per poi sorridere falsamente

<<Passerete molto tempo insieme visto che lei si trasferirà qui.>>

<<Cosa?>> Avrò sicuramente sentito male

Il signor Brown interviene <<Parliamo solo di un mese. Il tempo di concludere un'affare all'estero>>

Scuoto la testa, mi alzo e me ne vado, non resterò ancora un minuto a sentire certe fesserie. Io a casa con quella vipera per un mese? Niente da fare.

Sbatto la porta di camera mia,mi sdraio sul letto,fisso il soffitto e accarezzo la collana che tengo sempre sotto la maglietta, la collana che mi ha dato Kat prima di andarsene, osservo il ciondolo a forma di luna

"A te che guardi sempre la Luna, stai con chi ti porta il Sole"

diceva il biglietto accompagnato dalla scatola con dentro la collana, le sue ultime parole per me.

Mi avvolge un senso di malinconia, quella malinconia che mi fa sentire un peso al petto che non riesco a capire se sia solo un grande vuoto o un'ammasso pesante. Mi è difficile lasciare andare questa sensazione, è il mio unico sostegno, il mio unico sostegno per i ricordi.

Bussano alla porta e sono costretto ad alzarmi per vedere chi è,apro lentamente la porta,è mio padre. Si mette a sedere sul mio letto e io faccio lo stesso in attesa che parli

<<Senti figliolo mio, siamo in una situazione critica e la famiglia Brown ci sta aiutando ma serve anche la tua collaborazione, se vai d'accordo con la loro unica figlia sarebbe un grande aiuto.>>

<<Non ti posso promettere niente, ma posso provare a tollerarla.>> dico a denti stretti. Mi sorride,si avvicina e mi abbraccia, sono un po' sorpreso ma ricambio subito l'abbraccio e poi va via.
Non pensavo che mi potessero piacere così tanto gli abbracci.

La schermata del telefono si illumina, Edoardo mi sta chiamando

<<Fratello come stai?>> Mi viene da sorridere per come mi ha chiamato ma alla fine è come se lo fossimo.

<<Non saprei neanche che dirti. Quella ragazza insopportabile e vipera vivrà a casa mia per un mese o due>> sbuffo e alzo gli occhi al cielo

Sento la sua risata diventare più forte
<<Non alzare gli occhi al cielo e non credo sia così male Alina fratello, anzi è piuttosto forte a parere mio>>

Un ricordo perduto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora