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«quando verrete di nuovo?» dice papà mentre abbraccia me e Gaia.
Siamo in aeroporto pronti per ritornare a Rozzano.
Ricordo questo momento come già lo vissi.
Mi mancheranno tutti come mi sono mancati la
prima volta.
«presto dai» dice Gaia «babbo qualche volta vuoi venire a vedere una partita allo stadio? ti prendo io il biglietto d'onore» mi abbraccia e annuisce.
Poi saluta anche gli altri.

Il volo sembrava interminabile, ma eccomi qui, ecco la sensazione che provai già tanto tempo fa.
Rozzano sta diventando la mia seconda casa, alla fine fa parte di me.
Stranamente siamo stati tutti in silenzio fino a quando non siamo "entrati" ufficialmente nel nostro quartiere.
È strano, e a dire la verità questa cosa mi mette ansia.
Persino Tonino non ha proprio parlato, anzi.
Io e Gaia ci guardammo stranite negli occhi mentre ognuno fissava un punto fisso.

Scendiamo e l'unica cosa che esce dalla loro bocca è «ciao» in coro.

Arrivate a casa decidiamo di non posare subito le cose in valigia ma di dividerci le stanze per pulire.
Dobbiamo dedicarci alla pulizia della casa che secondo me è la cosa più importante.
Io faccio il salone e la cucina mentre Gaia fa il bagno e i balconi.
TUTTI i balconi, tranne il mio perché devo avere un mio ordine mentale.

Questa giornata è stata strana a pensarci, chissà perché erano tutti in silenzio.
Sarà successo qualcosa? E se ci entrasse quel ragazzo di San Siro? Forse io ho fatto qualcosa?
Voglio spiegazioni.
E da chi posso andare se non da Luigi?
Sicuramente lui mi dirà tutto quanto.
O almeno lo spero.

Perché tu sei il mio posto sicuro//Paky Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora