Pov's Kylie
«ma almeno mi stai ascoltando?» dice Manu.
Ero scesa un po con lui, tra un po' va in studio e lo voglio accompagnare.
«uhm si» si vede lontano un miglio che è una bugia
«okay e allora che cosa stavo dicendo?» mi chiede e io rimango in silenzio abbassando la testa.
Ci fermiamo e lui con due dita me la rialza e subito capisce la situazione
«stai male per lui vero?» mi dice e io sospiro
«si nota così tanto?» gli chiedo sfacciata
«beh..piccrè quand s parl e l'ammor...» mi fiondo tra sue braccia piangendo.
«ho provato a fare la dura, ho cercato di convincermi del fatto che lui non fosse essenziale nella mia vita..»
Mi accarezza i capelli
«piccrè perché non provi a parlargliene?»
«no» rispondo secca mentre mi asciugo le lacrime, e ricr benumal ca tnev le ciglia finte e non il mascara.
«ammó qualsiasi cosa, conta su di me okay?»
annuisco
«un sorriso per favore» dice lui scherzando e facendo ridere pure me.
Entriamo in studio e Vincenzo stranamente non c'era, strano, appunto, come mai? avrei voluto chiederlo a qualcuno però mi sembrava eccessivo.
Non volevo dare nell'occhio, sennò avrebbero iniziato a tormentarmi di domande, domande che probabilmente neanche io sapevo rispondere.
Nessuno eccetto Emanuele e Luigi deve sapere che mi manca, forse solo Gaia.
Parli del diavolo e spuntano le corna, ecco li Ludovica, ma c cazz ten o GPS nguoll a me?
«Vinci?» domanda.
Da una parte mi da fastidio perché non sarà mai suo, ma dall'altra voglio sapere la risposta che subito da Marco
«è sulla tor-» lo stoppa Luigi con un calcio sul piede.
Io ho capito dov'era diversamente da Ludovica.
«ragazzi io vado» dico e do un bacio sulla guancia a Marco, Luigi, Manu e Andrea.
«salutami Gaia» gli dico, essendo che stasera la vede e lui annuisce sorridendo.
In questi mesi abbiamo rafforzato ancor di più il rapporto io e la sottoscritta.
Mi fa star davvero bene, apprezzo i suoi consigli.
«pure io me ne vado non c'è il mio fidanzato quindi non saprei che fare» dice la gallinella
Usciamo dalla porta e subito mi rivolge parola
«lo sai che quando io e Vincenzo lo abbiamo fatto mi ha detto che io sono diecimila volte meglio di quando lo avete fatto voi due?»
Mi giro di scatto e gli dico acida
«Vincenzo non sarà mai tuo, e mi dispiace per te, perché si vede che è una brutta ed infelice vita la tua»
Aggiungo anche «ora vado a riprendermi ciò che mi spetta»Però pensando alla frase "io e Vincenzo lo abbiamo fatto"un senso di vuoto mi prende lo stomaco.
"mi ha detto che io sono diecimila volte meglio"
Ora chissà se è una bugia visto che puoi aspettarti veramente tanta roba da quella ragazza.
Corro subito sulla torre di Rozzano.
Ed è li che è, ci andava sempre quando doveva pensare e soprattutto quando doveva scrivere le canzoni.
Notte fonda ed eccolo lì.
Mi sembra che abbia un foglio e una penna in mano.
Stava portando la sua sigaretta alle labbra.
Io non mi sono fatta avanti un passo in più.
Stavo vedendo quel che stava scrivendo e la canzone mi pare si chiami "mi manchi" forse una cosa del genere.
«buonasera anche a te» dice lui sorridendo
«posso?» dico indicando il posto libero del cemento affianco a lui.
Lui accenna un sorriso e annuisce
Mi siedo e capovolge il foglio.
Non so perché, però è come se ci fossi rimasta male.
Insomma non era lui che diceva "sei la mia musa ispiratrice"?
«che ci fai qui tutta sola?»
«potrei porgerti la stessa domanda»
Amo provocarlo, questa cosa non cambierà mai.
«pensavo»
«a cosa?» domando curiosa
«tu troppe cose vuoi sapere ammó» dice lui sorridendo mentre guarda la luna
«ti piace la notte?» mi domanda
«non fa rumore, è silenziosa, ascolta e non parla, un po' come faccio io»
Si, è il pezzo di una sua canzone.
Subito si gira e mi guarda
«che c'è?»
«nulla» dice mentre si gira sorridendo.
«perché ti descrivi così, come la notte» lo guardo e di nuovo incastro i miei occhi con i suoi.
«non lo so»
«ora che siamo soli, possiamo parlare?» aggiunge di nuovo.
Roteo gli occhi al cielo e mi alzo
«hai scelto lei a me, e questa tua decisione devo rispettarla, non dobbiamo parlare di niente» rispondo secca.
Riesco a decifrare i suoi occhi neri però, sanno che io sono delusa.
«Giulia ti manda tanti saluti» mi dice per poi andarsene.
«ah domani passa a trovarla, io non ci sarò, perciò non sarà un problema» dice più freddo che mai.
Resto ancora lì, mentre mi siedo.
Le lacrime mi bagnano il viso.
Perché piango? non ero io quella che diceva fosse inutile?
Sto sbagliando tutto!
Prima lo allontano e poi piango.
Voglio semplicemente la verità, io sono sempre stata sincera con lui, perché continua a dirmi cento bugie?
Una dopo l'altra.
Prendo il telefono e inizio a scrivere tutto quello che mi passa per la testa come ho sempre fatto.
Non so più cosa voglio, so solo che l'amore non si comanda.
L'ho perso totalmente, e di questa cosa devo farmene una ragione.
La speranza è sempre l'ultima a morire.