Sono arrivata in stazione, presto Gaia sarà qui e mi accompagnerà a casa sua.
Ha detto che è molto grande la casa comprende due bagni due camere da letto una cucina e un soggiorno, sembra abbastanza strano, perché viste le condizioni dei palazzi...insomma.Mi viene a prendere e appena mi vede mi corre addosso abbracciandomi o meglio soffocandomi.
Mi era mancata davvero tanto la mia sorellina. Lei ha un'anno in meno a me infatti io ne ho 21 e lei 20.
«mi sei mancata tantissimo» dice quasi con le lacrime agli occhi
«amoree anche tu non vedevo l'ora di vederti, babbo ti manda tanti saluti» dico mentre ci incamminiamo verso la sua auto.
«stasera lo chiamiamo» dice e io annuisco.Dopo una mezz'ora arriviamo nell'appartamento.
Devo dire la verità che non è male per niente, ha uno stile molto moderno.
Sarebbe stato il colmo se fosse stato in Barocco.Vado a posare tutte le mie cose negli armadi e poi dico a mia sorella che scendo per fare un giretto e adocchiare un po' la zona.
Alla fine non è molto diversa da Napoli, cioè oddio, indipendentemente da nord e sud QUI non c'è differenza.
Ci sono striscioni del Napoli ovunque, appena ti giri vedi Murales o di Maradona o dei calciatori, e questa cosa non mi dispiace.
Io che sono una tifosa pazza del Napoli!Diciamo che anche a Napoli ci sono le stesse stradine, solo che qui la droga te la fanno direttamente davanti agli occhi.
Mentre stavo camminando per queste strade malconce di Rozzano una bimba piccola mi viene incontro.
«hey ciao scusami se ti disturbo ma hai visto Vincenzo?»
«scusami ma non conosco alcun Vincenzo» le rispondo sorridendo mentre mi piego sulle ginocchia per arrivare al suo viso.
«aspetta un secondo...»«ma tu sei Kylie Bianchi!» dice con molto entusiasmo
«eh già sono proprio io» le dico accarezzandole le treccine
«sei un fenomeno, la mia preferita»
per risposta le sorrido
«vieni con me, non è sicuro camminare per le vie di Rozzano nessuno ti conosce»
una bambina vuole imparare a me? piens nu poc
«e invece perché tu lo fai?»
«io sono la sorella di Vincenzo non mi fanno niente»
«ma insomma chi è questo "Vincenzo"»
dico facendo le virgolette con le mani
«aspetta, io invece non mi sono presentata, sono Giulia» perché cambia discorso?
«Che bel nome» le dico sorridendo per non farle sospettare della mia curiosità e lei come risposta dice «anche il tuo è molto particolare, vieni da Napoli vero? si vede dall'accento»
le faccio cenno di sì con la testa
«anche io e Vinci» e sorrido
«allora andremo molto d'accordo»
«vieni con me ti mostro la mia casa così qualche volta possiamo incontrarci»
mi da la sua manina piccola piccola e mi conduce verso casa sua.
«uh sai che io abito proprio difronte al tuo palazzo?» dico mentre indico il mio
«sii che bello così ci rivedremo con molta più facilità»
«ma tuo fratello quanti anni ha?»
«22» mi risponde lei
«e perché ti lascia camminare da sola per questo quartiere?»
«tutti conoscono mio fratello non possono farmi niente» dice ridendo come se niente fosse «capisco però nemmeno un po' preoccupato?» «no!!» dice la bimba mentre ride.
Non voglio fare altre domande per non essere troppo scortese, però comunque non è molto normale lasciare che una bimba di sette anni camminare tutta sola mentre i ragazzini si fanno la droga proprio davanti ai suoi occhi.Ritornando a noi, io le sorrido, giusto per essere cortese, alla fine questa bimba è simpatica.
Siamo davanti la sua porta di casa, lei la apre e mi fa entrare.
Mi conduce nel salone e ci sediamo sul divano.L'odore di sigaretta mi inonda le narici, mi ha sempre dato fastidio l'odore della sigaretta non riesco proprio a sopportarlo.
«deduco che tuo fratello fumi vero?»
«si vede tanto?» e scoppiamo in una risata
«mi stai simpatica Ky!!»
«Ky?»
«ti chiami Kylie e Ky sarà il tuo soprannome!» le sorrido e le dico che va bene.
Dopodiché prende le barbie e iniziamo a giocare fin quando non sentiamo dei passi in casa.Era un ragazzo alto, abbastanza muscoloso capelli ricci e neri e una cicatrice vicino il sopracciglio, forse più sotto l'occhio.
Indossava un jeans strappato e una maglietta nera a maniche corte, aderente per mostrare i suoi addominali.Subito corre vicino la sorella e la prende in braccio mi guarda in modo strano e chiede a Giulia
«chi è lei? e perché è qui?» ma nemmeno avessi un coltello in mano bah, poi c'è lo vuole lui a far entrare estranei in casa.
«Vinci!! sono così contenta di vederti» dice lei mente bacia sulla guancia il suo fratellone e a me scappa un sorriso
«hai davvero un bel sorriso» mi dice Giulia
«grazie» dico schiarendomi la voce e alzandomi dal divano.
Giulia passa alle presentazioni.
«Vincenzo, lei è Kylie è nuova da queste parti,Kylie lui è» la stoppo prima che potesse finire la frase
«il famosissimo Vincenzo»
Posa giù la bambina e mi porge la mano, lo stesso faccio io.
Ci scambiamo vari sguardi e poi è Giulia a rompere il ghiaccio«Ky quando vuoi la porta è aperta»
«sei davvero un tesoro però adesso devo proprio andare tra un po' ho allenamento» dico piegandomi sulle gambe per arrivare all'altezza della faccia della bimba
«aspetta» dice lui
mi alzo, mi giro e lui mi osserva attentamente dalla testa ai piedi, come se stesse studiando ogni particolare del mio corpo, ogni centimetro di me stessa.«ma tu sei la misteriosa Kylie Bianchi»
«si sono io, e poi perché misteriosa?» ma è fatto o è la testa che non funziona a questo?«conosco tua sorella, ci ha parlato tantissimo di te ma non ci ha mai fatto vedere una tua foto oppure detto il tuo nome.» io annuisco e lui continua «il mio gruppo di amici è anche il suo stasera usciamo vieni pure tu?» ahh e mo tutto è più chiaro.
Certe volte sono proprio antipatica, non è da me.
Io sono sempre stata una persona solare e sorridente, ho sempre affrontato tutti i problemi e ho sempre cercato di riparare cicatrici che ancora oggi sono aperte.«verso che ora? e poi dove andiamo?»
«andiamo giù in piazza verso le nove» dice con voce roca, senza mai guardarmi negli occhi però.
«va bene, allora io vado ah e grazie per l'invito»mi avvicino a Giulia e gli lascio un soffice bacio sulla guancia e poi a Vincenzo lo saluto con un cenno della testa e la stessa cosa lui la fa con me
«buon allenamento» dicono in coro e Vincenzo aggiunge «benvenuta a Rozzano»
«grazie» rispondo chiudendo la porta alle mie spalle.