4. Devo concordare con te

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Osservai il corpo martoriato della donna, afferrai una mascherina e, dopo averla indossata, mi avvicinai copiata dal mio collega. <<Porca puttana, che strazio>> affermò sussurrando, <<Non ho mai visto un caso del genere>> aggiunsi. La schiena della donna non appariva più come tale, ma solo come un ammasso di carne e sangue, il volto mostrava un'aria rassegnata, pacifica, diverso da quello che ci si aspetta da un omicidio di questo calibro. Le ferite erano ben visibili anche attraverso la maglietta impregnata di sangue secco; i lembi dei tagli si aprivano come pagine di un libro, rivelando parti del suo corpo che non si sarebbero dovute vedere. Mi abbassai leggermente e sotto il corpo notai uno zainetto che la vittima stringeva ancora al proprio petto, come se volesse proteggerlo o ne volesse trarre sicurezza. <<Agente Russell, agente Styles, che strano vedervi assieme>> disse all'improvviso una voce alle nostre spalle. <<Simons, dove c'è un cadavere ci sei tu>> risposi al mio amico porgendogli la mano che venne subito stretta amichevolmente. <<Questa volta non sembra neanche un cadavere, ma carne da macello>> rispose sospirando. <<Cosa ci sai dire sulla vittima?>>

<<Donna, circa 45 anni, non sembra del posto ma neanche una turista, la morte dovrebbe risalire a ieri sera all'incirca. Non è stata ancora spostata, sto aspettando che facciano le foto per poi caricarla e portarla in laboratorio>>

<<Morta per accoltellamento>>

<<Sì, ad occhio e croce direi una ventina di coltellate belle profonde. Non ci sono segni di colluttazione né di difesa, come se si fosse->>

<<Rassegnata>> concluse Harry affiancandomi. Il dottor Simons annuì infilando le mani in tasca e facendo spallucce. Era un uomo abbastanza anziano, un po' in sovrappeso e con i capelli bianchi legati in un codino basso. L'avevo conosciuto durante il mio primo caso di omicidio, ero ancora alle prime armi in un'indagine e mi fu di grande aiuto. <<C'è un solo particolare che concorda con la mia tesi>> disse l'uomo avvicinandosi e chinandosi sul corpo. Spostò leggermente i capelli dietro il collo, mostrano un segno violaceo che lo attraversava orizzontalmente. <<L'assassino voleva bloccarla prima di ammazzarla>>

<<Forse voleva essere sicuro che si fermasse>>

<<Perché non accoltellarla direttamente?>>

<<Questo ancora non lo sappiamo, probabilmente non possedeva abbastanza forza fisica per essere sicuro che non sarebbe scappata dopo il primo colpo>>. Mi sollevai da sopra il corpo ed osservai la via in cui ci trovavamo: era una via secondaria, angusta e piena di spazzatura maleodorante, attraversava le tre vie principali parallele tra di loro e di certo non era un'ottima scorciatoia per chi non voleva rogne. Perchè mai quella donna, da sola, aveva deciso di imboccare una strada del genere? Mi avvicinai ai cassetti della spazzatura e buttai dentro l'occhio, ma non notai niente che potesse attirare la mia attenzione. <<Quando avranno portato via il corpo dovrete rovistare per tutta la strada e nei cassonetti, cercate l'arma del delitto e un qualsiasi oggetto che si possa minimamente ricondurre all'omicidio>> dissi ritornando da Simons ed Harry. <<Chi ha trovato il corpo?>> chiese quest'ultimo. <<Un ragazzo che tornava dalla palestra. Ora è con i paramedici in ambulanza, credo sia in evidente stato di shock>> rispose il dottore. Mi avviai verso l'ambulanza in silenzio, concentrata sul da farsi quando Harry interruppe i miei pensieri con la sua voce roca e snervante. <<Hai già qualche idea, detective?>>

<<Non iniziare, ne so tanto quanto ne sai tu>>

<<Eppure ti muovi bene per non saperne nulla>>

<<Faccio semplicemente quello che c'è da fare agente>>

<<Sei sempre così sulla difensiva?>>

<<Sei sempre così acido?>>

<<Mi sembra una conversazione già avuta>>

<<Bene, allora possiamo smetterla qua>> risposi allungando il passo. Arrivai davanti ad un ragazzo che più che in shock sembrava stesse intraprendendo un viaggio extra-corporeo. Il paramedico che lo assisteva ci guardò con aria dispiaciuta e dopo averci sussurrato un "fate con calma" ci lasciò avvicinare al ragazzo. <<Buongiorno, perdonaci se ti disturbiamo, ma avremmo delle domande da porti>> chiese Harry. Rimasi sorpresa dalla delicatezza e dalla calma che usò per parlargli, così mi voltai confusa nella sua direzione, ma i suoi occhi erano puntati sul ragazzo. <<Io sono l'Agente Russell, lui è il mio partner Styles, vorremo chiederti di come hai trovato il corpo>> aggiunsi sorridendo dolcemente al mio interlocutore. Il ragazzo ci guardò con aria assente, ma quando notò i nostro sguardi calmi e sentì la nostra voce pacata, si tranquillizzò un po'. <<Stavo...stavo tornando a casa, ero in ritardo, stasera toccava a me preparare la cena per tutti, così ho deciso di imboccare la solita scorciatoia che faccio di solito>> rispose fissando un punto indefinito sul pavimento. Presi dal taschino in piccolo block-notes ed appuntai velocemente le sue parole. <<Appena ho girato l'angolo l'ho vista, era in mezzo alla strada ed era difficile non notarla, ho chiamato subito i soccorsi>> finì facendo un respiro profondo. Mi allontanai un attimo e ripercorsi la strada che aveva fatto il ragazzo e notai una cosa: sì, la strada in cui era stato trovato il cadavere era visibile da quella principale, ma la donna rimaneva nascosta alla vista dai primi cassonetti della spazzatura. Mi fermai nel punto esatto in cui sapevo che i miei occhi erano puntati verso il corpo, nascosto dai cassonetti, e sospirai, quella povera donna non era stata vista da nessuno per davvero. Molte domande affollarono la mia mente in attesa di risposte. Tornai sul luogo del delitto ed osservai il cadavere che veniva sollevato e riposto nell'apposita sacca e mi avvicinai allo zainetto lasciato a terra. Aspettai che scattassero le foto e, dopo aver indossato i guanti e aver preso dei sacchetti in cui infilare le prove, lo aprii. Conteneva un bel po' di soldi in contanti, nessun documento e tante, tantissime foto. Presi quest'ultime ed iniziai a guardarle una per una, erano quasi tutte di bambini che poi crescevano lasciando traccia della loro vita in quegli scatti un po' sbiaditi. <<Non è stato un furto>> dissi passando le foto ad Harry. <<Direi di no, i suoi averi e i suoi soldi sono tutti nello zaino, chi l'ha uccisa non voleva rapinarla>>

<<Ho come l'idea che sarà un caso complicato>>

<<Purtroppo questa volta devo concordare con te, D.>>

<<D?>>

<<Sì, Addison è troppo lungo e chiamarti A è fuori discussione, sei mediocre per essere soprannominata con la prima lettera dell'alfabeto>> rispose guardandomi beffardo. Scossi la testa e tornai in piedi non degnandolo neanche di una risposta.

Naive ||H. S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora