Quella sera uscii dalla centrale particolarmente stanca, ma l'adrenalina che ancora scorreva nelle vene mi permise di arrivare a casa, farmi una doccia e preparare una cena come si deve. Poggiai il piatto di pasta appena cucinato sul tavolino davanti alla tv e mi sistemai sul divano afferrando il telecomando. Iniziai a guardare una nuova puntata di una serie tv che passava su un canale a caso, ma la mia mente dopo pochi minuti iniziò a vagare. Chi era quella donna trovata nel vicolo? Cosa ci faceva da sola in una via tanto brutta? Ma soprattutto, chi aveva voluto la sua morte? Non mi accorsi neanche del campanello fino a quando non fu accompagnato da dei colpi alla porta. Mi strinsi nella felpa per poi aprire la porta e trovarmi davanti la figura di Alvin. <<Cosa diavolo ci fai qui?>> chiesi sorpresa, ma di certo non in positivo.
<<Perdona l'orario, ma non rispondevi al telefono e ho deciso di passare comunque>>
<<Dimmi cosa vuoi e vattene Alvin>>
<<Sono passato a prendere le mie cose>> rispose guardandomi tristemente. Mi spostai dalla porta e lo feci entrare. <<Ho già messo tutto in uno scatolone, vado a prenderlo, aspettami qui>> dissi andando verso la camera da letto, afferrai le sue cose e tornai dal ragazzo. <<Tieni, ora hai tutto quello che ti mancava, puoi andare>>
<<Addison ascolta, possiamo parlare?>>
<<Parlare di cosa? Di come mi hai mentito? Di come hai tradito la mia fiducia? O di come ti sei rivolto a me stamattina?>>
<<Mi dispiace per come ti ho risposto stamattina, ma capiscimi, ero nervoso ed incazzato>>
<<Nervoso ed incazzato per cosa? Per aver ricevuto il trattamento che ti spetta per aver fottutamente falsificato delle prove per coprire quella stronza della tua ex moglie?>>
<<Addi...>>
<<Addison un cazzo Alvin, sono stufa di essere continuamente presa in giro e non ci vuole un esperto per capire che te la fai ancora con lei>> e solo in quel momento mi accorsi di star alzando il tono della voce. <<Ora, visto che di danni ne hai fatti già abbastanza, porta lo schifo che sei fuori da casa mia>> e così dicendo lo spinsi verso la porta che avevo appena aperto. <<Me la pagherai, stronza>> disse acidamente prima di prendere le sue cose ed andarsene. Sospirai ormai cosciente che la mia serata era stata appena rovinata e sbattei la porta alle sue spalle. <<Beh, almeno ti sei liberata di uno stronzo dal tuo fianco>> dissi a me stessa buttandomi di nuovo sul divano.
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Finimmo finalmente di compilare gli ultimi documenti e mi abbandonai sulla sedia stringendo la mia tazza di caffè. Guardai Harry, chiedendomi se quel ragazzo fosse in grado di sorridere o provare emozioni. <<Che c'è?>> chiese beccandomi. <<Niente che ti interessi>>
<<Mi guardavi>>
<<Lo so>>
<<Quindi mi riguarda>>
<<No, fatti gli affari tuoi>>
<<Stai bevendo caffè ed acidità?>>
<<Smettetela bambini, ho news importanti>> ci riprese una voce familiare. <<Ashton, dimmi tutto>> risposi sorridendogli gentilmente mentre vedevo con la coda degli occhi Harry sollevare i suoi al cielo. <<Buongiorno anche a te Addison, ho aggiornamenti sull'identità della donna>>
<<Dimmi>>
<<Risiedeva da qualche giorno al Horus Motel sulla ventiquattresima, si faceva chiamare Lola ma sicuramente non è il suo vero nome. Ha fornito un documento d'identità falso, pagava in contanti e nessuno l'ha vista in città prima di arrivare a quel motel. Non sono ancora risaliti all'identità e i figli, o almeno crediamo siano i suoi figli, sono troppo piccoli nelle foto per riuscire a risalire ad un nome>>
<<Aspetta, quindi non è di Santa Monica?>>
<<No>>
<<Si sa qualcosa sulla morte?>>
<<Ventitré coltellate, tutte profonde e alla schiena, colpita da un mancino>>
<<Beh questo semplifica la ricerca>> rispose ironico Harry. Lo guardai storto ma Ashton ridacchiò alla sua affermazione. <<Vedi? Qualcuno apprezza la mia ironia>> disse il riccio indicando il ragazzo in piedi. <<Mentre del segno al collo?>> chiesi ignorando quello scambio irritante di battute tra i due. <<Non è stato particolarmente forte, probabilmente è stato davvero per tenerla ferma mentre venivano sferrate le prime coltellate>> rispose appoggiando i file sulla mia scrivania. <<Harry fai delle fotocopie e metti gli originali nel fascicolo originale e le fotocopie insieme alle altre>> dissi porgendo i fogli al ragazzo ma senza guardarlo. Stranamente quest'ultimo afferrò i fogli senza replicare. Non appena si allontanò mi passai le mani sul viso suscitando una lieve risata da parte di Ashton, che ancora mi guardava scuotendo la testa. <<Siete una bella coppia>> disse
<<Io e l'agente 7887? Ma ci hai visti?>>
<<Sì, siete uguali>>
<<Uguali? Io non sono così arrogante>>
<<Questo lo dici tu, e comunque ti do tempo un mese e scatterà l'amour>>
<<Piuttosto me la cucio>>
<<Chi disprezza compra, e compra anche a caro prezzo>> rispose facendomi l'occhiolino ed allontanandosi verso la sua scrivania. <<Dovremmo chiedere alla Lewis di darci qualche agente, è un caso piuttosto complicato e qualche aiuto non ci farebbe male>> disse Harry prendendo posto alla sua scrivania. <<Quell'Ashton mi piace, potrebbe aiutarci, è bravo>> aggiunse
<<E da quando fai complimenti a qualcuno?>>
<<Non è il massimo, ma è il meno stupido qua dentro>>
<<Ora ti riconosco>> risposi sospirando. Guardai l'orologio e mi accorsi che finalmente era giunta la pausa pranzo. <<Andiamo a mangiare che è meglio>> dissi alzandomi dalla mia postazione. <<Qualcosa di buono la dici allora. Io vado, ci vediamo qua alle 14 e, mi raccomando, la puntualità>>
<<Io sono sempre puntuale>>
<<L'altra mattina hai fatto 2 minuti di ritardo, D.>>
<<Idiota>>
<<Grazie>> rispose prendendo la giacca ed andando verso la porta. <<Ah e 7887, guido io per il motel>> dissi alzando la voce per farmi sentire, ma l'unica cosa che ricevetti fu un dito medio.
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Buona sera! Eccomi con il quinto capitolo!
Cosa ne pensate?
Piccola info: per chi volesse ho creato un profilo IG legato a questo account Wattpad, il nick è sempre lo stesso (mylittlepieceofspace), dove non appena saremo un po' inizierò a pubblicare contenuti riguardo la storia e qualche anticipazione sui prossimi capitoli
Detto questo, al prossimo capitolo
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Naive ||H. S.||
FanfictionDue poliziotti, due cuori, due caratteri diversi ed un caso che li unisce. Addison amava il suo lavoro ed amava i suoi colleghi, ma Harry tra i due amava solo il lavoro, mentre reputava stolti coloro che erano in quell'edificio. Costretti a lavorar...