33. Tre leoni affamati

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Se prima la confidenza tra coloro che si occupavano del caso era bassa, da quel momento in poi divenne quasi inesistente. Uno di noi stava passando informazioni al "nemico" e finché non avremmo scoperto chi, le occhiatacce tra di noi non sarebbero finite.

<<Non ci credo che qualcuno stia simpatizzando per i colpevoli, siamo nel corpo di polizia, cazzo>> disse Mikaela mentre uscivamo dalla sala riunioni. Annuii distrattamente, mentre guardavo con circospezione tutti quanti, Mikaela compresa. Non perchè sospettassi di tutti - forse sì - ma da quel momento in poi era meglio rimanere in guardia, visto che il caso era comunque mio e di Styles.

Presi posto alla scrivania ed accesi il pc, quando una mail catturò la mia attenzione

Da: <Sconosciuto> treleoniaffamati@yahoo.com

A: <Addison>

"Credo che questo possa esservi utile."

1 allegato

Aprii di fretta l'allegato e rimasi quasi sbalordita da ciò che mi trovai davanti: era un elenco dettagliato di tutte le bische della città, compresi i nomi dei proprietari ed il fatturato annuo di ognuna di loro. <<Harry, vieni subito qua a vedere>> dissi senza staccare gli occhi dallo schermo. Le cifre che avevo davanti superavano di gran lunga il misero stipendio che prendevo ogni mese - e di parecchi zeri - e la quantità di nomi e di correlate bische superava quasi il numero di bar presenti in quella città. Erano nascoste in locali, cinema, chiese e case, nessun luogo era escluso. <<E questa da dove salta fuori?>> chiese il ragazzo in un sussurro mentre scorreva con velocità le pagine sullo schermo. <<Non lo so, mi è arrivata poco fa.>>

<<Da chi?>>

<<Non so neanche questo, la mail è sicuramente fasulla.>>

<<Guarda qua>> disse puntando il cursore sulla bisca che era stata di proprietà dei fratelli Newton. <<Erin Woodstock>> sussurrai <<Non lo conosco.>>

<<Aspetta, ma il cognome da nubile di Priscilla non era Woodstock?>> chiese il riccio, mentre i pezzi di puzzle nella mia testa iniziavano a prendere posto.

<<Erin Woodstock, nato a San Francisco nel 1958, fratello maggiore di Priscilla>> dissi aprendo la scheda del ragazzo sul pc. Era vergine di ogni crimine, completamente pulito di fronte alla giustizia. <<Aspetta, guarda qua, è sposato con Selena Hidden.>>

<<Hidden? Quella famiglia Hidden?>> chiesi spalancando gli occhi. Qualche anno prima, durante una grossa operazione chiamata "i nascosti" era stata smantellata un'organizzazione criminale invischiata in spaccio di droga, prostituzione e furti, con a capo Andrew Hidden, il fratello di Selena.

<<Ma se a capo c'è il fratello di Priscilla, com'è possibile che lui l'abbia lasciata morire in mezzo alla strada, piuttosto che aiutarla?>> chiesi scuotendo la testa. <<Non lo so, ma ora abbiamo il suo indirizzo, mando subito la richiesta per un mandato e non appena lo avremo ci presenteremo davanti alla sua porta>>. Guardai l'orologio e vidi che era mezzogiorno passato e non avremmo avuto il documento entro la sera, cosa che ci avrebbe obbligati ad aspettare la mattina seguente. <<Metti la massima urgenza, magari riusciamo a smuovere un po' le cose>>. Sospirai e mi passai una mano sul viso sconsolata. In cosa ci stavamo cacciando?

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Quella sera uscimmo abbastanza presto dalla stazione, con le speranze di avere il mandato entro quella sera ormai morte. Se c'è una cosa più lenta di una lumaca addormentata, quella è la burocrazia.

Uscii inspirando profondamente mentre il sole si apprestava a salutare quella parte della terra, troppo stanca per accettare di andare con il colleghi a bere qualcosa. Avevo convinto Harry ad andare, così mi ritrovai nel silenzio più completo mentre guidavo verso l'hotel. Quel caso si era rivelato più contorto del previsto e, più ci avvicinavamo ad una soluzione, più merda veniva fuori.

Entrai in camera e mi lasciai abbandonare sul letto, appoggiando con un tonfo il fascicolo al mio fianco, me l'ero portato dietro per dare un occhio fino a quando non avrei raggiunto una piccola soluzione. Sentivo che qualcosa stava mancando, qualcosa che era scritto là dentro mi era sfuggito, ma ancora non capivo cosa.

Mi alzai lentamente dal letto ed andai direttamente a farmi una doccia, per poi aprire il frigobar con i capelli ancora umidi e prendere una birra fresca. Prenotai il servizio in camera mentre prendevo posto sul letto-scrivania e mi tuffai a capofitto nella lettura del fascicolo.

Dopo più di quattro ore sapevo ormai recitare a memoria tutto quello che c'era scritto su quei fogli, così decisi che era arrivato il momento di prendere una boccata d'aria. Mi vestii con una semplice tuta, afferrai le chiavi della macchina e, prima di uscire, guardai con disgusto la cena che ancora non avevo sfiorato.

Salii in macchina e iniziai a girovagare per le strade, con il finestrino abbassato e l'aria fresca che mi accarezzava i capelli ormai asciutti. Stavo per tornare in albergo quando il telefono iniziò a squillare quasi spaventandomi, ma nel cercare di prenderlo lo feci cadere davanti al sedile del passeggero. Imprecai sottovoce, poi accostai e mi piegai per afferrarlo. Quando mi rialzai e il sangue riprese a scorrere non solo nella mia testa, notai la chiamata persa di Harry.

Stavo per richiamarlo, quando con la coda dell'occhio notai lo stesso Suv nero che avevo intravisto quando avevamo arrestato Arnold Whiteless. <<Sei troppo paranoica>> dissi ad alta voce, in fondo di quei suv ne vendevano tanti e non era difficile incontrare quel modello per le strade cittadine. Sospirai e rimisi in moto la macchina immettendomi di nuovo sulla carreggiata, ma nel controllare il suv dallo specchietto retrovisore sentii il sangue gelarmi nelle vene. Erin Woodstock era sul marciapiede, che fumava una sigaretta e con la mano libera salutava nella mia direzione. 


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Dopo parecchio tempo sono tornata con un nuovo capitolo. Molti nodi sono venuti al pettine, ma anche se la situazione sembra più complicata di prima, in realtà non manca tanto al finale. 

Ne approfitto per farvi i miei più sinceri auguri (anche se in ritardo) per il nuovo anno: auguri a coloro che nutrono grosse aspettative per il futuro e a coloro che non sanno da che parte andare, ma soprattutto a chi, purtroppo, ha festeggiato con un posto vuoto in più a tavola.

Un grazie speciale a chi continua a leggere questa storia nonostante sia stata messa in pausa per tanto tempo.

Per info e piccoli spoiler potete trovarmi su IG con lo stesso nick di qua (mylittlepieceofspace).

Detto questo, al prossimo capitolo ❣️

Naive ||H. S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora