CAPITOLO 2

157 11 5
                                        

Mi sveglio verso le undici già nell' aereo, cazzo io lo sapevo che in quell' acqua ieri sera c' era dento qualcosa!

In ogni caso, non avendo nulla di meglio da fare mi metto a fissare il finestrino, scorgendo già la terra sudcoreana piuttosto vicina, "Signorina, fra 10 minuti ci sarà l' atterraggio." mi informa un dipendente di mio padre, che ha il compito di tenermi d' occhio, "Grazie al cazzo, fino a li c'ero arrivata." dico scocciata, lui non fa una piega essendo piuttosto abituato al mio caratteraccio piuttosto riconosciuto.

Dopo l' atterraggio, mi trovo di fronte alla limusine che è stata incaricata di condurmi fino alla casa del mio futuro marito, i bodyguard mi consegnano a quelli dei bagtan, poi io salgo e partiamo sgommando in direzione della mia nuova futura casa.

Quando arriviamo, mi trovo di fronte ad una villona a dir poco enorme, con tanto di piscina e tutto, io, non essendo abituata a cosi tanto sfarzo, rimango un attimo incantata, fino a quando il bodyguard mi incita "Forza signorina." io lo fisso n attimo torva ma salgo le scale di granito e, senza bussare, entro dalla porta.

Noto subito lo sfarzo con cui è arredata la casa, oltre a 7 ragazzi palesemente coreani seduti attorno ad un tavolo di vetro intenti a discutere animatamente in coreano stretto.

"A casa tua non si usa bussare?" mi chiede un tipo scocciato quando si accorge della mia presenza, "Tzè, non se ti obbligano con la forza ad entrare in una casa ricolma di gente che non hai mai visto prima." dico torva, fissandoli uno a uno con il mio famoso sguardo intimidatorio, "Ha carattere, la bambolina!" dice un altro, ridacchiando.

"Bambolina lo dici a tua sorella!" lo zittisco, "Hey, vedi di mostrare un po' di rispetto, noi non siamo né i tuoi genitori né i tuoi amici!" fa il tipo di prima, "Io non ho genitori né amici, caro mio, e sappi che sono qui né per fare un piacere a te né men che meno a mio padre, perciò non devo rispetto proprio a nessuno." dico, fissandolo dritto negli occhi.

"Uuuuh, Jeon, la bimba ti ha dissato." ridacchia un rosso, "Stà zitto tae." esclama lui, e realizzo solo in quel momento che quello è Jeon Junkook, ovvero il mio futuro marito, "E tu, non ti azzardare mai piu a parlarmi in quel modo, ai capito bene?" mi minaccia, "Mi stai per caso minacciando? Perchè, caro mio, te lo voglio dire fin da subito, non faresti una bella fine." lo avveto io, per poi salire le scale molto impettita ed entrare in una stanza con la targhetta *T/N* e cominciare a disfare le valigie.

CIAO CARE MIE, COME VA?CHISSA COME ANDRA A FINIRE IL BATTIBECCO FRA IL BOSS JEON E LA NOSTRA BATTAGLIERA T/N?LO SCOPRIREMO NEL PROSSIMO CAPITOLO!

IO MI DILEGUO CIAOOOO SCUSATE LA CORTEZZA DI QUESTO CAPITOLO MA QUELLI TROPPO LUNGHI DA SCRIVERE LI TROVO ODIOSI

Mafia-JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora