sto giù.

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Qualche mese dopo.

Io: Quando devi uscire con Edoardo?
Denise: Amo stasera, mi porta a cena.
Io: Ma non ancora vi mettete insieme?
Denise: Ehm.. no. Però facciamo le cose che fanno i fidanzati.
Io: Appunt, secondo me nun ten bisogn ca to chied iss

Lei mi alza il dito medio, perché sa che ho ragione.

Rosaria: E con Christian?
Io: Non lo sento e vedo da quella sera.
Francesca: E perché?
Kekka: Pche è scem.
Io: Ma si offendimi pure. Raga v agg itt, nun er cos.
Denise: Eh ma chest o dic tu, mica il destino.
Io: Ma qual destin? A proposito ch t mitt staser?
Francesca: Non puoi sempre evitare il discorso.
Kekka: Esatto, le cose vanno affrontate
Rosaria: E Christian va affrontato.

So di dover affrontare le mie paure, ma Christian è simile a me, nemmeno lui è un tipo da relazioni.

Christian mi piace, certo.
È un bel ragazzo, e mi tratta bene. Ma questo non basta per dare una decisione, o una risposta a tutte le mie domande.

Denise: A parte che Edoardo mi ha chiesto di te, cioè Christian ha chiesto di te. Ha detto che fine avessi fatto, e perché non uscivi con noi.
Io: Gliel'hai detto che ero influenzata?
Denise: Si
Io: Stamm appost
Rosaria: E ma mic può tne a frev o tutt a vit
Io: Uffa, va bene ci parlerò non so di cosa ma ci parlerò.

Drin drin, il campanello non aspetto nessuno.

Vado ad aprire.

È Alessandra.

Entra saltellando e urlando frasi sconnesse.

Io: Oe e t vuo calmá? Calmt e parl chiar
Alessandra: IO E EMANUELE CI SIAMO MESSI INSIEME. Avete capito?
Io: Che cos?
Alessandra: Io e Emanuele.
Denise: Oddio amo sono felicissima
Kekka: Vero, almeno una di noi è riuscita nel suo intento.
Io: Perché a te come va con Lorenzo?
Kekka: Che ne sai tu di Lorenzo?
Io: Oi nè ij sacc semp tutt cos
Kekka: non lo so, è strano. Cioè mi piace, però boh.
Denise: Vabbuò ma c può semp parlá
Kekka: E ch c ric
Denise: e quand maij, parl semp e mo non saij ch e ric
Io: Vabbuò bast, nun c appiccicamm
Rosaria: Comunque qua ognuno adda parla cu coccurun. Tip ij e Ciro nun simm nient ma c simm baciat e amm pur fatt e cos la ja
Francesca: Nun agg capit buon, tu e Cir ata chiavat?
Io: Rosá sij er a te o dicev riman e matin
Kekka: Azz e secondo me ch'ella mis non è ess.

Le mie amiche sono molto più aperte di me, in amicizia e in amore. Sono state più socievoli con loro, a prescindere da come ci siamo conosciuti.

Christian è strano, non ha mai fatto trasparire nulla che facesse intendere qualcosa.

Denise: Vabbuò ij vac, m vac appripará e po sceng
Io: Sicur che non vuoi niente dal mio armadio? Cocc vestit ro tuoij c adda sta

Alla fine lei rimane da me per vestirti e truccarsi. A mia mamma non danno fastidio le mie amiche, anzi qualche volta rimane anche lei con noi a farsi i cazzi nostri.

Mia mamma é amica alle mamme delle ragazze, e sono tutte  la maggior parte giovani, quindi si trovano con noi.

Verso le 20:30 suona il telefono di Denise.

È Edoardo.

Denise: Sofí rispondi tu
Io: Ma è Edoardo
Denise: Embhe è pur cumpagn a te

Rispondo...

Edoardo: Piccré scendi sto giù.
Io: Ehm.. Ciao Edo sono Sofia
Edoardo: Oh cia Sofí, ra quant tiemp
Io: È vero lo so, ma sono stata influenzata. Denise scende, il tempo che si mette il profumo
Edoardo: Va bene Sofí, ci vediamo in queste sere cia

Stacco e dico a Denise di muoversi...

Vanno via tutte da casa mia, e io mi vado a fare una doccia.

Metto la mia playlist di canzoni.

Alex.

Mi suona sempre il telefono di messaggi, sperando non sia successo nulla di grave.

Mi lavo in fretta ed esco, mi avvolgo l asciugamano in vita e uno ai capelli.
Prendo il telefono per vedere chi è, non sono le ragazze.

Ma è Christian.

occhi vè, ti vorrei parlare. Sto giù

Ma come giù? Ma chist è pazz.

Chiamo le ragazze urgentemente.

Francesca: Cre che succies?
Io: Christian...
Rosaria: Ch a fatt?
Io: Sta abbasc
Tutte: Ma ch staij ricenn?
Io: Eh ma mannat o messagg dicendo che sta giù.
Rosaria: Va scinn vir ch vo.
Francesca: Asciut't e capill però
Kekka: Po quand frnisc chiammc.

Gli scrivo che deve darmi almeno cinque minuti.

Faccio di fretta, mi infilo una tuta e mi asciugo di fretta i capelli.

Mi lavo i denti e scendo.

Scendo le scale, e lo trovo appoggiato alla macchina con il telefono in mano che parla con qualcuno.

Christian: Eh vabbuò, mo t aggia staccá. Eh Cirù vabbuò cia.

Mi vede e mi sorride...

Christian: Ciao occhi vè.
Io: Ciao ricciolì.
Christian: Come stai? Ci facciamo un giro?
Io: Va bene.

Christian: Oh staij bell senza trucc.

Saliamo in macchina e facciamo un giro per napoli, andiamo a mergellina.

Io: Allora? Dimmi, sono tutt'orecchie.
Christian: In realtà non so nemmeno da dove iniziare, avrei dovuto pensarci prima di venire qua. Eduard m l a itt pur, ma ij so na cap e merd, Ciro e Giacomo m l ann itt di non venire.
Io: Oh, non ti metto fretta. Quand vuo parl.

Scendo dalla macchina, per fumare.
Scende pure lui.

Christian: M dispiac sij nun m so fatt sntì chiu, ma agg pnsat assai a chella ser. E credimi Sofì, non so maij stat accusi buon cu coccurun ca nun fossr e cumpagn mi. Io mo non sto dicendo ca vogl sta cu te, pche nun o sacc sij tu o vuo, però se tu volessi c putessm prua.
Io: Ehm.. mi hai spiazzato. Sai non è da tutti i giorni che ricevo dichiarazioni.

Lui fa una leggera risatina.

Io: Chri ti parlo sinceramente. Non sono la tipa da questo. Nun è na cos p me. Però non posso negare che tu non mi sia indifferente, sei un bel ragazzo, e mi interessa conoscerti però ricciolí è complicat.
Christian: pche occhi vè pur ij nun so o tip, ma tu si vuo c putimm aiutà nsiem.

Lentamente si avvicina, giro la faccia solo che non molla, e mi gira la faccia.
E fa scontrare le nostre labbra, all'inizio è a stampo poi mi chiede l'accesso della lingua che concedo.
Ha delle labbra morbidi, e non mi mette a disagio.
Il bacio è molto calmo, non vuole farmi sentire a disagio. E questa cosa non posso che non essere felice.

Ho l'intero zoo allo stomaco, mi batte fortissimo il cuore.

Piano piano si stacca, anche se non vorrei.

Christian: Hai visto? E putimm risolvr nsiem.

"𝘴𝘵𝘶 𝘤𝘰𝘳 𝘵'𝘢𝘱𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘯." Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora