Capitolo 4

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Si era fatta l'ora di pranzo ed io mi svegliai in una camera da letto alquanto familiare.
La camera di Zaccaria.
"Ma che cazzo..."dissi.
La prima cosa fu alzarmi, dopodiché mi diressi verso la cucina.
In cucina vi era la mia borsetta con all'interno il cellulare, aprii la schermata e c'erano più di quaranta messaggi da parte di Roberto.
"Rob scusami per ieri, non so cosa sia successo e non stavo capendo nulla. So solamente che adesso mi ritrovo a casa di Zaccaria, spero che non avrò fatto o detto nulla di sconvolgente quando l'avrò chiamato. Ci sentiamo più tardi" messaggio vocale.
Poi notai che vi era un bigliettino nel tavolo con scritto "Sono dovuto scendere presto per fare un'intervista. Ti prego appena ti svegli non andartene, parliamone. Arriverò per l'orario di pranzo"
E così feci.
Ero da sola.
A casa del mio ex ragazzo.
Non ricordo nulla dell'accaduto di ieri, so solamente che avevo bevuto tre-quattro drink uno dietro l'altro.
Ricordo solamente di Zaccaria che urlava il mio nome fuori al bagno delle ragazze.
Ma ero troppo ubriaca per capire.
Mi feci un giro per tutta la casa, e la malinconia iniziò ad assalirmi.
Andai poi fuori a prendermi una boccata d'aria, e giù ovviamente, vi erano come sempre tutti i ragazzi della zona.
Quanto mi mancano però.
Il mio stomaco iniziò a brontolare poi, mi diressi di nuovo in cucina e cercai qualcosa dalle dispense.
Una bottiglia di sugo.
Sembrava brutto dover cucinare a casa del proprio ex mentre lui non c'era?
Beh, non me né importava più di tanto, la mia fame veniva prima di tutto in fin dei conti.
Presi due pentole, una per far bollire la pasta mentre l'altra per far cuocere il sugo.
Ricordo esattamente ogni minimo posto.
E nel mentre le pentole bollivano, mi andai a dare una rinfrescata al viso.
Avevo tutto il trucco sbavato e il vestitino tutto stropicciato e sporco di alcool.
Mi recai nell'armadio di Zaccaria e presi la prima maglia, dovevo assolutamente cambiarmi.
Tornai poi di nuovo in cucina ma d'un tratto la porta si aprii e la sua figura mi fece prendere un colpo.
Appena mi vide spalancò gli occhi.
"Buongiorno"mi disse con la sua solita voce rauca.
"Buongiorno"dissi poi dopo un po' senza manco guardarlo.
"Sss-scusami se mi sono permessa, ma avevo fame e ho iniziato a cucinare qualcosina, poi ho preso una tua maglia, ho il vestito sporco di alcool"
"Fa nulla tranquilla"e si sedette.
"Zac! Posso chiederti cos'è successo ieri?"
"Nana, mi hai chiamata ed eri ubriaca. Ho pensato di venirti a prendere, non sapevo manco con chi fossi andata"
"Con dei miei nuovi colleghi di lavoro"
"Tra questi c'è anche un tale Roberto?"
"Si"
"Vedi che ti aveva mandato un sacco di messaggi"disse poi con aria infastidita.
Ed eccolo che ricomincia con la sua gelosia.
"Lo so, l'ho risposto. Si era solo preoccupato per me dato che non mi ha vista più"
"Preoccupato?"
"Beh si, sei venuto tu e mi hai portata qui"
"Nana! Sei seria?"
Annuii
"Guarda che se non fosse stato per me, manco ti ci mantenevi in piedi. Anzi, la prossima volta fatti aiutare da Roberto" e andò di là.
"Zaccaria! Roberto è solo un mio carissimo amico, e anche lui non regge l'alcool quanto me"
"Non mi importa chi cazzo sia Nana. Secondo te è normale lasciarti da sola e farti ubriacare esageratamente?"sospirò poi continuò a domandarmi "Perché hai chiamato poi me?"
A quella domanda non sapevo a cosa rispondergli.
Ma lui mi guardava ancora, aspettando risposte.
"Zac non lo so. Ero ubriaca, non ero in me!"
"Nana, io non accetto ciò"
"Perché Zaccaria? Solo perché ho chiamato un mio ex non lo accetti? Avevo sbagliato e ti ripeto non ero in me"
"O forse perché avevi bisogno di me?"
"Non ricominciamo!"
"Nana parliamo ti prego"
"Di? È passato un anno, un anno Zaccaria! Sono cambiate molte cose di me e probabilmente anche di te"
"Ma il mio amore per te non lo è cambiato affatto!"
"Zaccaria, per favore."mi sedetti e mi passai le mani tra la fronte.
"Ti sono veramente grata per avermi invitata da te, okay, se non fosse stato per te probabilmente non sarei manco arrivata a casa. Ma adesso voglio solo mangiare qualcosina qua e tornare a casa mia, va bene? Non ho voglia di fare altre polemiche, non mi va più"
Il ragazzo non rispose ma annuii solamente.
Nel frattempo il cibo era ormai già tutto pronto, e impiattai.
Ci sedemmo uno difronte l'altro, ma nessuno ebbe poi il coraggio di parlare.
"Com'è andata l'intervista?"chiesi poi per togliere via quella situazione che si era creata di imbarazzo.
"Bene, mi hanno fatto parecchie domande per l'album, anche se adesso ne ho un altro in mente"
"Ah si?"
Annuii poi mi chiese "L'hai ascoltato?"
"Ss-si! Molto bello"ero veramente imbarazzata infatti lui lo percepii.
E nuovamente nessuno dei due fiató.
"Ti pulisco i piatti"dissi poi alzandomi dalla sedia e mettendo il piatto nel lavello.
"No, lascia stare. Già hai fatto troppo"
"Addirittura? Ho semplicemente cucinato una pasta al sugo e adesso non posso lavarti anche i piatti?"
"No, non intendevo per questo. Ma perché già è tanto che sei rimasta qui. Sai, pensavo che una volta sveglia te ne saresti andata"
"Avevo letto il bigliettino, a finale già ho fatto una figuraccia con te stanotte, pensa se me ne sarei scappata via"risi e un piccolo sorriso apparve tra il suo volto.
"Nessuna figuraccia, anzi, se non fosse stata per quella chiamata...probabilmente adesso non avremo mangiato insieme pasta al sugo"e rise anche quest ultimo.
"Vabbè allora vado a levarmi la maglietta e andiamo, okay?"
"Puoi anche portartela, poi me la ridai"
Annuii e poco dopo scendemmo.
Avevo gli occhi di tutti puntati addosso e quasi rimasero sconvolti nel vedermi, il primo fu Mohamed che appena mi vide, mi abbracciò fortemente.
"Vienici a trovare qualche volta"disse poi ed io annuii sorridendolo.
Zaccaria vedendo ciò era più che soddisfatto e felice.
Entrammo in macchina e anche lì ci fu un silenzio tombale, infatti inizió a mettere qualche canzone.
Partii 'Eravamo Re' di Guè.
Stavamo in tema...grazie Spotify...

"Ti ricordi quando io e te eravamo re"

Forse Guè aveva ragione, in una parte del testo faceva "Non siamo perfetti e non riesco ad odiarti".
Ma d'un tratto a distogliere l'attenzione fu la chiamata da parte di Roberto.
Risposi e potevo percepire il fastidio del ragazzo di fianco a me che sentiva ogni singola parola.
"Okay a più tardi"e staccai.
"Problemi di lavoro?"chiese.
"Nono nulla, fortunatamente ho avuto il pomeriggio libero"
Il ragazzo annuii, e poco dopo raggiungemmo la destinazione ovvero casa mia.
E lì fu il momento più duro.
"Allora io vado, grazie mille Zac per tutto!"
"Scherzi? L'ho fatto con piacere e soprattutto per il tuo bene"
Lo abbracciai.
Poi lo guardai attentamente negli occhi.
Quei maledetti occhi scuri.
Che situazione che si creò!
"La maglia dammi il tempo che la lavo e nel caso te la port.." non riuscii a finire la frase che mi diede un umido e caldo bacio a stampo.
"A presto Nana"disse poi solamente dopo il sorriso stampato sul volto.
Rimasi per un attimo pietrificata poi lo risposi con la stessa maniera.
Scesi dalla macchina e salii sopra.
Nicole ti prego, apri davvero gli occhi questa volta!
Cosa voleva adesso?
Sarà cambiato veramente?
Zaccaria, il ragazzo più ingegnoso che abbia mai conosciuto.

"TE SOLTANTO" BABY GANGDove le storie prendono vita. Scoprilo ora