You chose to disobey me?

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«Ti avevo detto che sta mattina avevo una riunione importante, e ti sei permesso di svegliarmi con un pompino. La visione della tua bocca sul mio cazzo continuando a distrarmi, e, come se non bastasse, durante l'ora di pranzo, hai deciso di inviarmi una foto dove ti masturbavi con il tuo vibratore, ignorando i miei ordini. Ti mancavo davvero così tanto, troia.»




Un forte schiaffo risuonò nella stanza.

«Voglio che mettiamo le cose in chiaro, io e te.» Sussurrò all'orecchio del suo ragazzo.

Mattia era posizionato con mani e ginocchia bloccate sul materasso per reggerlo, un pezzo di stoffa stretto tra i denti gli impediva di protestare a dovere per il bruciore che si stava diffondendo all'altezza della sua natica destra.

Ovviamente la destra. Christian lo colpiva principalmente lì. Una volta, concluso il rapporto, gli chiese il motivo. «Perché con la mia mano predominante riesco a sculacciarti meglio, amore.» Come poteva una cosa così disgustosa essere allo stesso tempo così eccitante?

Un altro schiaffo lo riportò nella realtà, ed un mugolio filtrò attraverso la stoffa. L'anello fallico alla base del suo cazzo lo torturava all'inverosimile. Iniziava a sentire i gomiti informicolarsi.

«Oggi sei stato la peggiore delle puttane, non è così? Hai scelto di disobbedirmi, non è vero, troia?» Gli sussurrò con voce roca Christian, spalmato sulla sua schiena in modo che le parole arrivassero direttamente nel suo orecchio.

Ovviamente sapeva l'effetto del dirty talking su Mattia. Una volta era venuto solo grazie alle frasi che gli venivano sussurrate all'orecchio, dal contenuto così sporco che Christian non sarebbe riuscito a riparare il danno nemmeno lavandosi i denti con l'acqua santa.

Il maggiore si tolse dalla schiena di Mattia per poter osservare il segno delle sue cinque dita sulla natica del fidanzato. Ghignò compiaciuto da quella vista, e decise di far diventare quelle dita dieci, sollevando la mano e poi lasciarla cadere con forza, senza sbagliare il bersaglio. Mattia quasi cadde in avanti.

Il bruciore si fece più forte, così come la pressione sul suo basso ventre. Aveva così tanto bisogno di venire, ma sapeva che Christian non gliel'avrebbe permesso così facilmente. Non senza, almeno, aver ottenuto quello che voleva.

«Ti avevo detto che sta mattina avevo una riunione importante, e ti sei permesso di svegliarmi con un pompino. La visione della tua bocca sul mio cazzo continuava a distrarmi, e, come se non bastasse, durante l'ora di pranzo, hai deciso di inviarmi una foto dove ti masturbavi con il tuo vibratore, ignorando i miei ordini. Ti mancavo davvero così tanto, troia?»

Colto da un po' di pietà verso la natica rossa di Mattia, scelse di dargli un altro schiaffo sul lato sinistro del sedere. Tante volte si erano allenati insieme con i pesi, in palestra. Era ora che i muscoli sulle braccia servissero a qualcosa.

Christian sapeva che se esagerava Mattia l'avrebbe avvisato. Avevano parlato a lungo della loro sicurezza durante quei momenti, e dei segnali da utilizzare nel caso Mattia non ce la facesse più.

Per quello, accanto alle mani del biondo, era presente una campanellina di quelle che si trovano attaccate ai conigli di cioccolato a Pasqua, che poteva utilizzare in qualsiasi momento.

Di solito si limitavano all'uso delle safe word, ma Mattia amava essere imbavagliato, per cui avevano trovato il modo più sicuro per soddisfare le sue fantasie.

«Ti avevo detto di metterti il plug, quello che amo tanto, ricordi? Ormai con tutte le volte che te l'ho messo dovresti avere la sua forma. Invece te ne sei fregato. Sai perfettamente che non ci si comporta così.»

Glimpse of Us|| ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora