A little less conversation, a little more touch my body

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🔴🔴🔴 (presenza di sex talking)


«Ho tanta voglia, è da un po' che non stiamo insieme io e te?» Il ragazzo alzò lo sguardo sullo specchietto per controllare se l'autista lo stesse ascoltando, incrociando le gambe e abbassando un po' la voce.

Christian, dal canto suo, distolse subito lo sguardo da lui, cercando di concentrarsi unicamente sulla strada. Se voleva parlare di quel genere di cose con il suo ragazzo aveva il diritto di farlo, e lui doveva dargli la dovuta privacy. Avvicinò l'indice al tasto del volume della radio, alzandolo di due tacche.

«Uno di loro mi ha sculacciato così forte, Wax. Mi vedrai tutto rosso, dopo.»

Christian abbassò il volume di quattro tacche.

———

Christian è un autista Uber e uno dei clienti che gli capita quella sera, con i suoi discorsi sconci a telefono e i suoi profondi occhi blu, renderà il tragitto fino a casa sua molto più interessante del previsto. E, beh, non solo il tragitto.





Il turno di Christian era iniziato da poco più di un'ora, e le persone che gli si erano sedute in auto l'avevano quasi fatto addormentare. Solitamente, a quell'ora, i clienti erano tutti un po' assonnati, ma qualcuno che aveva voglia di fare conversazione si trovava sempre. Quella sera, se il ragazzo era riuscito a tenere gli occhi aperti era solo grazie alla sua playlist di hit pop, che praticamente lo costringevano a canticchiare sottovoce tutte le parole.

Accostando a lato di un marciapiede in una strada isolata, prese il telefono in mano per controllare la prossima prenotazione della serata e sbuffò quando si accorse di dover fare il giro della città per arrivare nel luogo dove lo attendeva il cliente. Controllando alla sua sinistra che non passasse nessuna auto, ruotò il volante e si mise di nuovo in strada, scuotendo la testa al ritmo della canzone attuale.

Quando, venti minuti dopo, parcheggiò di fronte ad un locale con luci fosforescenti a trasparire dall'ingresso e musica a palla a disturbare tutto il vicinato, aggrottò le sopracciglia, non sapendo che razza di persona aspettarsi. Essere un autista Uber lo portava a vivere situazioni davvero strane a volte e, vedendo in quel momento uscire dall'edificio un uomo piuttosto anziano che palpava una ragazza con una minigonna brillantinata, ridacchiò tra sé, aspettandosi una coppia del genere come clienti.

Se si fossero messi a strusciarsi l'uno addosso all'altra nei sedili posteriori della sua bellissima auto, li avrebbe immediatamente lasciati sul ciglio della strada, poco ma sicuro.

Christian fece un'espressione inorridita all'udire la canzone che era appena partita, perciò distolse gli occhi dal locale e li puntò sullo schermo del suo telefono, scorrendo la sua playlist per cercare qualcosa di migliore. Mentre era ancora intento a scegliere la canzone, un bussare al finestrino lo riscosse e si ritrovò ad abbassarlo prima ancora di guardare in faccia la persona che si trovava fuori dalla sua macchina.

«Sei Christian?» Chiese il ragazzo, strizzando gli occhi per tentare di vedere in faccia Christian, trovando difficoltà a causa del buio dell'abitacolo e soprattutto poiché era notte fonda, circa le 23:35.

«Sì, sali pure a bordo.» Gli sorrise amichevolmente lui, rimanendo piacevolmente sorpreso quando constatò che quel tizio aveva pronunciato bene il suo nome. Poi, puntò lo sguardo sullo specchietto per controllare che genere di persona fosse quella che stava per trasportare nella sua auto. «Dove ti porto?»

«Uh, Sailing Vessel road. Al numero venti.»

«Accidenti, sono quaranta minuti di viaggio. Ti costerà un po', fraté.»

Glimpse of Us|| ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora