🔴 (presenza di sex talking minima)
«Mi va bene chiamarti 'piccolo' e basta. Giuro. Non sono un pazzo pervertito.»
«Okay... 'daddy'?»
«No. È inquietante.»
«Okay, solo 'piccolo' allora.»
«Solo 'piccolo'. Tu puoi chiamarmi semplicemente Chri.»
«Chri.. mi piace.»
«Bene. Non vedo l'ora di scoparti.»
«Allora accelera con questa macchina.» Disse Mattia, alzando gli occhi al cielo. Christian fece come detto, senza ribattere, e posò una mano sulla coscia del più piccolo.
«Alla fine sei davvero gay, però.» Aggiunse dopo poco.
«Già. Molto gay.»
Il più grande scosse la testa, ridacchiando, e premette di nuovo il piede sull'acceleratore.
————
Mattia odia le cene del partito di suo padre a cui è obbligato a partecipare da quando è bambino. Ha anche un brutto ricordo, di una di quelle cene di tanti anni prima, ossia un ragazzino poco più grande di lui che gli ha tirato i capelli e l'ha fatto piangere. Un ragazzino che sarà anche alla cena di quella sera e che, in realtà, Mattia non ha mai dimenticato. E viceversa, ovviamente.
«Ripetimi ancora una volta perché sono qui, papà.» Disse Mattia, fissando lo schermo del cellulare nella speranza di ricevere un messaggio che lo potesse distrarre da quella che si prospettava una serata di merda.
«Non iniziare, Mattia. Siamo venuti qui per cenare, non dovrai nemmeno sforzarti di fare bella impressione. Basta che ti guardi un po' intorno e vedi se ti piace questa gente.» Rispose Franco, suo padre, sbattendo la portiera dell'auto e sistemandosi la giacca.
«Sì, tesoro. E poi qui fanno un ottimo risotto, a te piace tanto.» Intervenne sua madre, Giulia, scendendo dalla macchina e cercando di stare in equilibrio sui tacchi su quel terreno di ghiaia.
Mattia non rispose ma, dopo aver ruotato gli occhi al cielo, sollevò lo sguardo dal cellulare e si guardò intorno. Il ristorante si trovava in mezzo al nulla, apparentemente: l'unica cosa che li circondava era l'aperta campagna e quella che portava al locale era una stradina non asfaltata.
Nel momento in cui attorno alla testa di Mattia iniziarono a ronzare decine di moscerini, il ragazzo, sbuffando, si avviò verso l'entrata del ristorante senza aspettare i suoi genitori, occhieggiando le altre persone che erano state invitate a quella cena del partito di Franco. Suo padre era qualcosa come il braccio destro del capo-partito e voleva introdurre Mattia in politica, per questo lo aveva costretto ad andare a quella cena, così come faceva da molti anni.
Erano tutti vestiti eleganti, soprattutto le donne, con i loro abiti lunghissimi e luccicanti. Mattia si sentiva un po' fuori posto con i suoi jeans neri e una camicia a quadri marroni, lasciata aperta sul petto. Indossava anche un Fedora che, nonostante le lamentele di suo padre, non aveva intenzione di togliersi per tutta la durata della serata.
STAI LEGGENDO
Glimpse of Us|| Zenzonelli
Fanfiction'Cause sometimes I look in his eyes And that's where I find a glimpse of us And I try to fall for her touch But I'm thinking of the way it was Said I'm fine and said I moved on I'm only here passing time in her arms Hoping I'll find A glimpse of us'...