Nôtre petit secret (3/3)

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La seconda volta che si sveglia è a causa di una strana sensazione di bagnato fra le gambe.

È ancora più addormentato che sveglio, con la gamba colpisce qualcosa, mentre alle sue orecchie arrivano dei dolci mugolii. Aggrotta la fronte confuso, è tutto accaldato ed eccitato ed è come se qualcuno lo stesse leccando proprio lì.

Gli capita spesso di fare sogni decisamente poco casti, inizialmente quindi non si allarma, è davvero un tipo pigro che odia alzarsi la mattina quindi, se può, cerca di dormire il più possibile.

Quella sensazione non la sente più per qualche minuto, percepisce invece un lieve solletico che gli fa stringere le cosce convinto che si tratti delle lenzuola che, muovendosi, gli sfiorano la pelle. Sentendo le palpebre incredibilmente pesanti per il sonno eccessivo, non può fare a meno di immaginare a cosa proverebbe se scopasse la piccola bocca di Mattia.

Quelle labbra rosse e carnose lo hanno spesso mandato su di giri, molte volte fa fatica a concentrarsi in classe quando il suo studente se le morde per la concentrazione. Perde troppo spesso il filo della lezione a causa di questo piccolo problema.

Un sorriso si fa spazio sul suo volto, gira istintivamente la testa alla sua destra per poter guardare il giovane ragazzo dormire al suo fianco ma quando apre gli occhi lì non c'è proprio nessuno e una risatina divertita proviene dal basso facendogli abbassare lo sguardo.

«Buongiorno, Chri.» Mattia è inginocchiato in mezzo alle sue gambe, gli sorride e tira fuori la lingua con cui dà una rapida leccata alla sua dannata erezione.

Il cambio di umore così improvviso lascia Christian un po' spiazzato.

Insomma, fino a poche ore fa era terrorizzato, disperato, quasi in lacrime, mentre adesso è pronto a succhiarglielo e Christian sa già sa che questo sarà sicuramente il miglior pompino che abbia mai ricevuto da qualcuno solo perché a farglielo è proprio il ragazzino su cui troppo spesso ha fantasticato.

«Cazzo, piccolo. Mi farai morire!»

Lascia cadere di nuovo la testa sul cuscino soffice, spalanca completamente le gambe per far sì che Mattia stia più comodo possibile quasi completamente sotto alle coperte chiare, poi spinge in alto i fianchi senza nemmeno rendersene conto.

Involontariamente colpisce Mattia sulla guancia con la punta bagnata del suo cazzo, lo fa ridere. Per fortuna che almeno lui trova la situazione divertente, perché il professore si sente vicino ad un attacco cardiaco.

«Che impaziente!»

Christian non ha propriamente il tempo per ribattere - non che ci riuscirebbe, comunque - perché Mattia dà un'ultima lappata alla sua erezione dalla base fino alla punta, premendo con la lingua lungo la vena sporgente, per poi dischiudere le labbra lucide per via della saliva e inglobare la cappella succhiandola appena.

«Non, ce n'est pas vrai. C'est un rêve.»
[No, non può essere vero. È un sogno.]

Inarcando di poco la schiena nel senso opposto del materasso, permette a Mattia di andare ancora più giù.

Gesù santo, la sua bocca è calda e lo accoglie nel migliore dei modi muovendo la lingua per quel che può in senso circolare.

Gli afferra i capelli setosi e spettinati, glieli tira leggermente, quasi gli immobilizza la testa mentre spinge nuovamente i fianchi in alto, colpendogli il fondo della gola con il cazzo che sente duro come il marmo.

Lo fa tossicchiare, gli dispiace ma non è molto facile per lui controllarsi in una situazione del genere. Mattia si tira subito su, privandolo di quel contatto per guardarlo di sottecchi mentre si passa il dorso della mano sulla bocca per togliere un rivolo di saliva che gli è colato sul mento.

Glimpse of Us|| ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora