1. In errore?

1.5K 73 50
                                    

La sola cosa che Luca aveva saputo di Elia per i primi due mesi del suo ultimo anno di liceo era quanto fosse carino. Quello, e il motivo per cui a scuola tutti lo conoscevano, che alla fine era ciò che gli dava speranza di essere corrisposto, forse un giorno. Certo, non sarebbe mai successo limitandosi a tenerlo d'occhio da lontano senza mai fare un passo nella sua direzione, ma contava di fare la sua mossa, prima o poi. Okay, il suo era un più poi che prima, ma intanto non c'era nulla di male a sognare un po'. 

Aveva successivamente scoperto che Elia a scuola non si era fatto molti amici, che a differenza sua era abbastanza negato con le attività sportive e che un ragazzo grande grosso e tatuato di tanto in tanto veniva a prenderlo all'uscita. Quella era stata la scoperta peggiore di tutte. Non che il tipo in questione fosse poi così alto e robusto rispetto a lui, ma aveva sicuramente qualche anno in più (su quello c'era poco da fare) e rappresentava tutto ciò da cui Luca era lontano anni luce: maschio alpha sotto ogni punto di vista, forte, sicuro di sé, bello e tenebroso. E se sull'essere bello, anche senza il tenebroso, poteva giocarsela (sapeva di piacere) su tutto il resto, a cominciare dall'attitudine e la camminata, c'era ancora molta strada da fare. 

Pensava che fosse normale, per un tipo così riservato e tranquillo come Elia, cercare la compagnia di un ragazzo tanto virile. Si era anche chiesto più volte se si facesse venire a prendere a scuola per lanciare un messaggio ai cretini che lo bullizzavano per il suo orientamento sessuale: attenti ragazzini, lui è sotto la mia protezione, se gli fate del male a voi ci penso io.

Quanto avrebbe voluto essere al posto di quel tipo per difendere Elia! Invece, non solo non muoveva un dito davanti alle prese in giro nei suoi confronti, ma faceva anche parte della comitiva di chi lo tormentava. Elia non reagiva e non rispondeva mai agli insulti, guardava in silenzio le persone da cui provenivano e tirava dritto, qualsiasi offesa gli venisse fatta. Luca immaginava quanto potesse soffrirne, perché le parole indirizzate a Elia ferivano anche lui, era un po' anche la sua sofferenza; ma era troppo vigliacco per fare qualcosa, per esporsi, prendere le sue parti o semplicemente dire ai suoi amici di lasciare stare quel ragazzo, che anche lui era così, che non potevano prendersela con qualcuno solo per il semplice fatto di essere sé stesso.

Così, continuava da settimane a raccogliere piccole informazioni su Elia in modo discreto, immaginando in segreto il giorno in cui si sarebbe dichiarato davanti al resto del mondo e lo avrebbe salvato da tutte quelle angherie. Sognava di essere al posto del tizio tatuato a cui dava un bacio sulla guancia, davanti al cancello della scuola, prima di salire in macchina con lui. Elia era così timido anche nell'intimità? Arrossiva quando si spogliava? Si copriva il viso e cercava di trattenere i gemiti? Si accoccolava nell'abbraccio di quel bastardo fortunato? 

Si struggeva in questi pensieri ormai dall'inizio dell'anno, ma ora tutto quello che aveva assimilato, l'immagine mentale di lui che si era creato, gli si stava sgretolando davanti agli occhi, mentre lo guardava imprecare come un disperato, il naso grondante di sangue, la bocca altrettanto piena di sangue, ma di un'altra persona. E il maschio alpha grande e grosso che lo difendeva dal resto del mondo? Era davanti ai suoi occhi che sanguinava da un orecchio, piagnucolando come un moccioso. Okay, doveva decisamente riconsiderare un paio di cose.

E tu chi sei?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora