«Scusa, non avrei voluto farti assistere a un litigio tra innamorati, di nuovo.»
Luca si sfilò gli auricolari e lo guardò ovunque tranne che negli occhi. Ok, aveva appena usato la parola sbagliata, dopo aver fatto un disastro. Lasciarlo lì in attesa ad assistere a quella discussione non era stato carino. Se da un lato era vero che non gli andava di restare da solo con Mauro, sapeva anche che non sarebbero arrivati di nuovo alle mani. Sinceramente aveva chiesto a Luca di restare per infastidire Mauro, forse per farlo un po' ingelosire o fargli credere di avere già voltato pagina. Aveva usato la presenza di Luca (e il suo aspetto) a suo beneficio, senza pensare al disagio che poteva avergli procurato, e adesso si sentiva in colpa nei suoi confronti.
Nonostante fosse visibilmente teso Luca cercava, come sempre, di essere educato e gentile. Elia gli invidiava tantissimo questa sua capacità di mantenere la calma, lui che invece in momenti di tensione perdeva le staffe dimenticava persino chi avesse di fronte e intorno. «Non preoccuparti. Era per questo che volevo lasciarvi da soli per chiarire, non avevo pensato che non volessi stare solo con lui, scusami tu.» E dopo quello che aveva sentito si scusava anche, con la voce quasi rotta e lo sguardo fisso sulle sue scarpe.
Troppo, troppo, troppo carino.
Niente a che vedere con il tipo di persona che aveva sempre catturato la sua attenzione. Eppure, per la prima volta, era attratto dal lato tenero di qualcuno, subiva la sensibilità di Luca come se fosse completamente impreparato a maneggiare un cuore così tanto esposto.
E poi sarei io quello "delicato e fragile"!
«Senti, per quel passaggio...» cercò di riprendere il discorso, perché quella di Mauro era stata solo una spiacevole parentesi, le cose tra loro due erano state sospese solo momentaneamente, non c'era motivo di annullare il loro programma.
«Ah, non preoccuparti ho appena sentito una mia amica che deve ancora uscire, mi darà lei un passaggio.»
O forse no.
«Perché?»
«Come sarebbe "perché"? Non credevo fossi più dell'umore per affrontare certi discorsi, dopo una litigata simile. Possiamo parlare un'altra volta.» Un'altra volta, quando? Gli sembrava un miracolo che proprio quel giorno Yuri e gli altri due scemi non fossero presenti. Conosceva poco la situazione di Luca, però aveva capito che in loro presenza ci sarebbe stato a malapena un ciao. Non era il momento di mollare la presa.
«Posso aspettarla qui con te?» La faccia di Luca diceva che avrebbe preferito restare solo, ma alla fine rispose: «Se vuoi». Era fin troppo facile, con un tipo così accondiscendente. Si appoggiò al muretto accanto a lui e lo imitò nel fissare la siepe dall'altra parte della via.
«Vuoi chiedermi qualcosa, intanto?»
Luca ci rimuginò un po' su, poi rispose con qualcosa che, si capiva dalla sua espressione, non era ciò a cui aveva pensato davvero: «Quand'è il tuo compleanno?»
«L'undici marzo. Ora vuoi chiedermi quello che ti interessa davvero?»
Luca sospirò, forse perché era stato beccato o come incoraggiamento per chiedere ciò che gli interessava sul serio: «Pensi di perdonarlo, per il tradimento e il pugno?»
«Credo di no.»
«Capisco.»
«Capisci? Sei stato tradito o hai tradito?»
«No, era per dire. Non sono mai stato tradito e non ho mai tradito.»
«Guardandoti non fatico a credere che non ti abbiano mai tradito!» In effetti, a quella distanza, era in grado di constatare quanto il suo viso fosse perfetto, con i tratti regolari, nordici, gli zigomi un po' alti, il naso dritto, deciso ma armonioso. Era vero, l'aspetto di Luca, a una prima occhiata, poteva dare di lui l'impressione che fosse un tipo freddo, capiva perché tutte le sue compagne che avevano una cotta per lui lo ritenessero inaccessibile, distaccato. Si vociferava anche che il suo disinteresse per le coetanee dipendesse da una fantomatica fidanzata molto più grande, forse addirittura sposata e con figli. L'idea che si era fatto Elia, conoscendolo appena, era del tutto diversa: iniziava a capire che dietro la figura quasi mitologica di Luca, si nascondeva in realtà un ragazzo timido e impacciato, bastava guardarlo con un briciolo in più di attenzione per scorgere nei suoi lineamenti una certa dolcezza. A tradirlo era anche la voce, ogni tanto tremava, altre volte il tono si abbassava così tanto che lo si sentiva appena. E poi gli occhi, di ghiaccio per quanto erano chiari, non erano affatto freddi, anzi, erano solo un po' sfuggenti. Elia aveva notato quanto Luca faticasse a sostenere il suo sguardo e quanto facilmente diventasse rosso in viso, sulle orecchie e persino sul collo. In che universo una persona così poteva essere considerata distaccata?
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E tu chi sei?
Romance✨ Wattys 2023 Shortlist ✨ Cose che ha Luca: una cotta per Elia, paura di fare coming out, la tendenza a idealizzare, pessimi amici. Cose che ha Elia: un gruppo di bulli che gli danno fastidio a scuola, un fratello rissoso, un ragazzo. Come Luca ve...