Capitolo 3

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Angelina

"Quindi fammi capire bene..." Esclamò mio fratello Filippo, seduto sul divano di casa mia, a braccia conserte con un'aria quasi divertita. "Hai costretto uno degli artisti più problematici del panorama musicale, a tornare qui dopo anni dai suoi scandali legati alla droga e hai la vana –permettimi di definirla così- intenzione di ripresentarlo ai media con una nuova immagine, nella speranza di risanare le entrate dell'etichetta?"

Io, che mi trovavo accanto a lui, con un bicchiere di vino rosso nella mano destra e la testa appoggiata su quella sinistra, annuì. La situazione non sembrava tanto utopica nella mia mente, ma le parole di Filippo l'avevano resa così concreta nella realtà da sembrare più che improbabile, quasi impossibile. Un'idea folle.

Lui mi guardò per un breve secondo e poi scoppiò a ridere di gusto, come se avesse appena raccontato una barzelletta esilarante. In effetti, non aveva tutti i torti. Solo un pazzo avrebbe potuto credere che questo 'piano' funzionare, è quel pazzo probabilmente ero io.

"Ti prego, non rendere la situazione più stramba di quanto già lo sia" Risposi bevendo un lungo sorso dal bicchiere. Non sembrò smettere di sghignazzare, fino a quando non cominciai a dargli delle piccole e innocue sberle sul braccio che finirono che fare più male a me che a lui.

"Okay, ammetto che la situazione è decisamente...estrema?" Disse, tornando serio. "Ma credo sia geniale, in qualche modo."

Io lo guardai stranita, davvero non ero pazza?

Filippo sembrò subito centrare il punto del mio piano: "Ha senso: Wax è già molto conosciuto al pubblico, quindi il suo inaspettato ritorno farebbe drizzare le orecchie alla stampa. Non avresti molto da investire, rispetto ad un qualsiasi artista emergente."

"Esatto!" Esclamai vittoriosa, alzando le mani in aria.

"Ma..." Riprese, smorzando il mio entusiasmo. "È anche vero che ti ci vorrà un bel po' di sforzo per riuscire nel tuo intento."

Sbuffai, esausta e senza più un briciolo di speranza.

"Possibile che questo tizio sia davvero così terribile?" Chiesi, riempiendo ancora una volta il mio bicchiere. Non riuscì a berlo in tempo che Filippo me lo strappò dalle mani e lo appoggiò a terra, rivolgendomi un cenno di dissenso, a cui risposi alzando gli occhi al cielo.

"Ho conosciuto Wax qualche anno dopo il suo esordio. Non è terribile, di certo, ma è molto testardo. Non si lascerà convincere tanto facilmente né tantomeno permetterà a qualcuno di dirgli cosa fare."

"Quindi sono spacciata?"

Lui scosse la testa: "Di più."

Non sapevo quasi nulla di questo Wax, o per lo meno niente in più rispetto a quello che si poteva cercare su internet usando il suo nome. Aveva debuttato all'età di ventuno anni grazie ad un contratto che gli aveva procurato mio padre. Nei vari articoli online –che mi ero premurata di leggere quella mattina stessa, si raccontava che Pino Mango lo avesse scoperto mentre suonava per le strade di Milano, con solo un giubbotto trasandato a fargli da raccoglitore per quei pochi spiccioli che riusciva a racimolare. Da quel momento diventò il pupillo di papà: lo lasciava scrivere e comporre ogni sua canzone, rispettando la vena artistica di quel ragazzo, che secondo lui era geniale ed originale. Sin da subito, Wax si era imposto nelle classifiche nazionali con uno stile tutto suo, che spesso vedeva uniti vari generi musicali, e i suoi dischi ricevevano sempre premi e riconoscimenti importanti. Ma poi, un anno dopo la morte di mio padre, cominciò a girare un suo video in rete in cui probabilmente, stava facendo uso di sostanze stupefacenti.

Da quel momento, la sua reputazione cominciò a cadere nel baratro. Ogni sera veniva colto dai paparazzi in luoghi o situazioni spiacevoli: su internet avevo anche trovato una sua foto mentre fumava qualcosa di schifoso, di cui probabilmente non so nemmeno il nome. Poi, prima che io potessi prendere il posto di mio padre alla Records, Alberto –che era subentrato come reggente, aveva deciso di spedirlo lontano dal Paese, precisamente in India, lontano dalle malelingue e dalla sua vita indecente e peccaminosa, che non aveva fatto altro che portare una terribile nomina all'agenzia e a tutti i suoi artisti.

THE STAR-(LOVE) SYSTEM - Waxelina AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora