Capitolo 9

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Angelina

"Non so se è più ridicolo questo papillon o le scarpe nere più lucide dei miei denti." Farfugliò Wax all'interno del suo camerino, intento a provare –probabilmente per la prima volta in vita sua, uno smoking nero che Diana aveva definito 'il più elegante di Armani'. Ci eravamo trattenuti nella boutique per più di due ore, finendo per ridimensionare completamente quello che doveva essere il suo abbigliamento tipico. La mia costumista di fiducia aveva consigliato di eliminare, letteralmente parlando, ogni tipo di camicia con le più strambe fantasie e i pantaloni esageratamente larghi, che sfortunatamente Wax tendeva ad indossare spesso. Bisognava invece optare, secondo lei e sulla base del nuovo concetto per la sua immagine pubblica, per qualcosa di più casual e a tinta unita, con qualche jeans e giacche occasionali. Aveva suggerito, inoltre, di integrare nel nuovo guardaroba anche qualche abito elegante per eventi più ufficiali come i tappeti rossi, le premiazioni oppure qualche serata di gala. Così, il cantante dai capelli rossi, era stato costretto ad indossare uno strettissimo vestito da sera con delle scarpe nere talmente lustrate che parevano essere finte.

"Smettila di lamentarti, abbiamo quasi finito." Risposi io stizzita dalle continue lagne che aveva portato avanti per più di due ore. Ero rimasta seduta a giudicare e analizzare per bene i nuovi abbinamenti, per essere certa che potessero funzionare socialmente parlando. Ma alla fine il mio compito noioso si era trasformato nella situazione più divertente della mia intera carriera di capo d'azienda. Alcuni capi si sposavano così poco con la personalità di Wax, da rendere il tutto troppo comico per non scoppiare a ridere. Ogni tanto, quando Diana rientrava nel magazzino sul retro, scambiavo accidentalmente alcuni pantaloni con altri dai colori e fantasie strambe, solo per guardarlo rendersi ridicolo davanti allo specchio. Era crudele? Probabilmente sì, ma non mi biasimai: se lo meritava. Se voleva fare lo spocchioso, l'arrogante e il pervertito, avrebbe dovuto sapere con chi aveva a che fare.

"Sai una cosa? Credo che non indosserò quest'affare." Dichiarò prima di spostare le spesse tende grigie del camerino e riferendosi al papillon che aveva tra le mani.

Non vedevo l'ora di beffarmi di lui ancora un po' prima di andarcene, ma quando uscì fuori dallo stanzino, con l'abito nero che gli calzava dannatamente a pennello, la mia vena ironica parve lasciarmi lentamente dando spazio a quella stessa sensazione di disagio che mi aveva pervasa quando, prima sulle scale, aveva sfiorato la mia pelle per sorreggermi.  Aveva appoggiata sulla spalla la giacca scura e i primi tre bottoni della camicia erano rimasti aperti, svelando una parte del petto nudo che era ornato solamente di una collanina d'oro. Nonostante sapessi che Wax fosse adorato dal pubblico femminile anche per il suo bell'aspetto, non avevo messo in conto di come sarebbe potuto apparire con uno smoking raffinato. Chiaramente come una visione paradisiaca per tutte le donne etero sulla faccia della terra: dalle braccia muscolose che parevano esplodere sotto il tessuto velato della camicia, ai pantaloni stretti in vita che slanciavano ancora di più la sua figura. Era dannatamente attraente. Solo una stupida avrebbe pensato il contrario. Il suo fascino da teppista e la personalità ribelle, pensai, erano sicuramente i suoi punti di forza. Ma con quei vestiti addosso, le sue caratteristiche principali sembrarono paradossalmente enfatizzarsi a dismisura.

Tentai di non deglutire rumorosamente e rimasi inconsapevolmente a bocca semi aperta, a fissarlo, di nuovo e ancora. Come una psicopatica.

Solo quando mi sventolò davanti alla faccia l'accessorio incriminato, mi ripresi da quel mio momentaneo, e onestamente preoccupante, momento di trance. Costrinsi il mio cervello a formulare per lo meno un breve sillogismo sensato, ma il risultato fu un balbettio stupido ed imbarazzante. Possibile che la visione di un ragazzo in abiti eleganti mi mandasse in tilt il cervello così facilmente?

Controllati, Nina.

"Potresti provare con una cravatta." Esclamò Diana, che in un batter d'occhi ne aveva afferrata una dello stesso colore delle scarpe con qualche piccola striscia oro. Probabilmente lei, come un normalissimo essere umano dotato di ragione, aveva dato maggior rilievo all'abbinamento del completo, anziché perdersi ad ammirare le braccia del ragazzo. 

THE STAR-(LOVE) SYSTEM - Waxelina AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora