Angelina"Ti dispiacerebbe andare un po' più piano? Vorrei cercare di sopravvivere prima dei quarant'anni." Sbottai verso Wax, mantenendomi salda al braccioli laterale del sedile mentre pregavo che non si schiantasse contro qualcosa.
"E questo lo chiami correre? Non stiamo sfiorando nemmeno i cento chilometri orari." Rispose, continuando a guardare davanti a sé la strada stranamente –o fortunatamente, vuota. Fui certa che mi stesse mentendo solo quando riuscì ad intravedere la lancetta della velocità sfiorare il centodieci scritto in grassetto sul cruscotto. Avrei voluto urlare a squarcia gola per l'esasperazione, desiderio che mi capitava spesso di avere quanto mi trovavo insieme a lui, ma una brusca sterzata mi fermò dal farlo.
"Ma che cazzo, Wax!" Ringraziai il mio buon senso per avermi spinta ad allacciare la cintura, senza la quale sarei probabilmente finita con la testa contro il finestrino. "Sta' attento!"
Lui cominciò a gesticolare con la mano sinistra, come un sessantenne assatanato che non vedeva l'ora di sfogare le proprie frustrazioni su sua figlia neopatentata: "Era un gatto nero, Cristo! Sai che fanno i gatti neri? Portano sfortuna, soprattutto se li investi."
"La tua scaramanzia ci stava per uccidere, se non te ne fossi accorto."
"Non fare la drammatica, sei viva e vegeta." Portò entrambi le mani sul volante, distendendo le braccia tatuale. Poi si girò verso di me: "Inoltre, non metterei mai in pericolo la vita di una fanciulla."
Io lo guardai di traverso, lanciandogli un'occhiata mortale che parve non toccarlo più di tanto. Mi poggiai con la testa sullo schienale e chiusi per un secondo gli occhi, pregando di arrivare intatta e senza qualche ferita grave. Lui invece rimase in silenzio a guidare, mentre le luci dei lampioni e quelle soffuse dell'auto gli illuminava il viso, ora concentrato solo ed esclusivamente sulla strada. Non parlò più durante il viaggio e quando mi giravo a guardarlo, notavo una certa serietà nel suo volto a cui non ero abituata. La velocità della macchina parve poi diminuire, cosa che mi fece pensare che la tortura fosse effettivamente finita, ma in realtà Wax continuò a guidare per qualche altro chilometro prima di parcheggiare in un vasto piazzale e spegnere la macchina. Sbirciai fuori dal finestrino, ma non vedevo altro che buio fuori. Non c'era nessun edificio o luce che potesse indicare la presenza di vita umana nei paraggi e incominciai a chiedermi se non fosse solo un brutto scherzo.
"Siamo arrivati." Annunciò fiero, slacciandomi la cintura.
"Spero tu stia scherzando." Lo vidi uscire dalla macchina, girare intorno ad essa e poi aprirmi lo sportello, aspettando che io uscissi.
"Dai, scendi."
Ancora più confusa, scesi dall'auto e lo vidi camminare a passo svelto davanti a me verso un sentiero di pietra che passava attraverso una specie di bosco.
Lo raggiunsi quasi correndo e non appena gli fui di lato, dissi: "Non vorrai davvero andare lì. È tutto buio Wax, capisco che il tuo odio per me cresce a dismisura giorno per giorno, ma non ti sembra un po' esagerato abbandonarmi in questo luogo inquietante e lasciarmi in balia della notte?"
"Angelina." Si fermò di scatto, voltandosi verso di me "Non ho nessuna intenzione di lasciarti qui, ma dobbiamo camminare un po' prima di arrivare. Quindi chiudi la bocca e accelera il passo, per favore." Non sapevo esattamente cosa mi aveva lasciata di stucco in quella breve risposta che mi aveva dato: per la prima volta, da quando ci eravamo conosciuti, mi aveva chiamata per nome. Era uscito dalla sua bocca sotto forma di un suono lieve ma fermo, che per un istante parve non essere più mio ma un'invenzione delle sue labbra. Provai una strana sensazione di estraniamento, come se il mio nome non appartenesse più a me e si fosse plasmato in quella serietà che Wax aveva assunto pronunciandolo. Mi sembrò assurdo pensare una cosa del genere.
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THE STAR-(LOVE) SYSTEM - Waxelina AU
RomanceDa quando suo padre è venuto a mancare, la vita di Angela Mango è cambiata improvvisamente: a ventisette anni, e senza nessun preavviso, si è ritrovata costretta abbandonare il suo sogno di studiare canto e buttarsi a capofitto nella gestione della...