Capitolo 6

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Angelina

"Che cosa intendi precisamente per non ho scritto nessuna nuova canzone?" Giovanni, in arte conosciuto come Piccolo G, aveva ripetuto proprio ciò che avevo chiesto a Wax quella mattina. Con un tono più amichevole, ovviamente. Era incredibile la capacità di quel ragazzo di mandare all'aria tutti i piani che avevo preparato con tanta dedizione e accuratezza, in un solo istante. La cosa mi faceva imbestialire, ma che cosa avrei potuto mai fare?

"Proprio ciò che hai capito: non ho scritto nessun testo."

Wax pareva immune a tutto a quello che stava succedendo in quel momento. Come se non si rendesse conto di essere la pedina decisiva in questo gioco di scacchi. Si era seduto al pianoforte della sala registrazioni, rivolto di spalle verso di esso e aveva le mani incrociate e poggiate sulle gambe. Pareva comportarsi come se si fosse trovato su una spiaggia ad Ibizia, attendendo annoiato il suo drink. Avrei voluto urlargli di darsi una mossa e cominciare a scrivere qualcosa di sensato, ma sapevo che la creatività non funzionava proprio così: anche io, qualche anno prima, avevo scritto qualche canzoni. Non erano di certo un granché rispetto a ciò che aveva composto lui precedentemente, ma quelle poche strofe che mi ero ritrovata a buttar giù erano state frutto di un intenso lavoro creativo, che spesso durava più di quanto io potessi immaginare. Ma di certo non tre anni.

"Quindi dovremo partire da zero." Disse Giovanni, guardando prima me e poi Federica, al mio fianco. "A questo punto non so se riusciremo a finire tutto nel giro di quattro mesi."

"Non puoi riciclare qualche testo scritto e composto in precedenza?" Riuscì a chiedere la mia amica, che fino a quel momento era rimasta in un silenzio tombale dovuto probabilmente dall'imbarazzo.

Giovanni parve scettico: "Beh, dipende." Alzò le spalle e poi si rivolse a me: "Che idea avevate precisamente per il suo ritorno?"

Io guardai Wax, che nel frattempo aveva incrociato le braccia al petto con lo stesso atteggiamento annoiato e disinteressato che aveva avuto prima.

"Qualcosa di allegro, che possa in qualche modo festeggiare l'uscita dal suo periodo di pausa." Risposi, sperando che il produttore potesse aiutarci a trovare un'altra soluzione più rapida.

"Assolutamente no." Wax si intromise improvvisamente nel discorso, con tono autoritario. Tutti e tre ci girammo a guardarlo stupiti da quel suo intervento. Fino a quel momento non si era esposto con la sua opinione creativa, ma in quel momento parve averne abbastanza.

Continuò a parlare: "Non voglio né un album felice e nemmeno uno triste. Voglio qualcosa di malinconico e profondo, che scavi dentro. Nessun tipo di hit da ballare sulla spiaggia e nemmeno una ballad romantica. L'album sarà criptico, ermetico e in qualche modo...poetico."

Mentre spiegava, rimasi colpita dalle sue parole. Non avrei mai pensato che potesse essere capace di scegliere termini così accurati, né tantomeno credevo che avesse voluto creare qualcosa di nuovo. La maggior parte della sua discografia era divenuta nota al pubblico proprio per le sue canzoni ritmate, divertenti e spesso disimpegnate, di conseguenza avevo pensato che rimanere su quella linea fosse la cosa migliore: non potevano sapere come la critica –e i suoi fans, avrebbero reagito ad un ipotetico cambiamento, e quindi avevo deciso di rimanere in una sua 'comfort zone' sicura che anche lui fosse stato d'accordo. Ma quella sua volontà di volere creare qualcosa di nuovo, mi colpì.

Sentì che c'era una certa necessità implicita in quella scelta, come se volesse in qualche modo gridare attraverso la sua arte qualcosa che dentro di lui, lo stava disintegrando.

Posò poi lo sguardo su di me, cosa che mi provocò una certa soggezione: "Hai detto che dobbiamo dare loro una nuova immagine pubblica di me, eccola: l'antieroe. Il teppistello pentito che affronta il suo mondo interiore." Feci una certa fatica a credere che quella che stava spiegando, fosse solo un'idea per il suo personaggio. Fu il suo modo di guardarmi, sicuro e fermo, che confermò il mio pensiero. Pareva aspettasse da me un consenso implicito, e non per accettare la sua idea, ma per capirla.

THE STAR-(LOVE) SYSTEM - Waxelina AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora