AngelinaTredici ore dividevano me dalle sorti della Mango Records. Solo tredici lunghissime ore che parevano un'eternità. Solitamente amavo le vigilie delle grandi occasioni: per quella di Natale mi piaceva attendere il cenone serale insieme a mio fratello, distesi svogliatamente sul divano a guardare film natalizi strappalacrime che finivo sempre per vedere da sola, data la sua scarsa capacità di resistere alla pennichella. Il giorno prima del mio compleanno, invece, adoravo prepararmi dolci –o qualsiasi altra schifezza per festeggiare gli anni: impastavo qualsiasi tipo di prelibatezza di pasticceria come cupcakes, ciambelle o semifreddi che, generalmente, non mi riuscivano proprio bene.
Ma quei piccoli rituali, diventavano per me un modo di ammazzare l'attesa di qualcosa di bello con qualcosa di estremamente entusiasmante. O almeno per me. E mi aiutavano, in un certo senso, a smorzare la tensione per un futuro che non potevo programmare. E io odiavo non avere il controllo di certe cose. L'ordine era una prerogativa per me, e non poteva esserci caos che resistesse contro la mia indulgenza di avere tutto come avevo stabilito. Anche se, dovevo ammettere, era sicuramente un lato di me che mi stressava. Essere una perfezionista era il mio miglior pregio, ma anche la mia condanna. Mi rinchiudeva in una bolla di ansia gigante che spesso non riuscivo a scoppiare. La conseguenza era che, ovviamente, ero diventata incapace di godermi ciò che di positivo ottenevo da un determinato obiettivo. La verità è che credevo semplicemente, che quel risultato non mi appartenesse davvero o che non lo meritassi, ma che fosse solo frutto di una giocata fortunata.
Quel giorno, tuttavia, non riuscì a trovare niente che riuscisse a placarmi. Nel corso della mia carriera da CEO avevo organizzato più di venti conferenze stampa, ma nessuna di quelle mi aveva mai lasciato le palpitazioni a mille come quella che si sarebbe svolta da lì a sole...tredici ore. Al solo pensiero mi veniva da vomitare. Il punto era che quell'evento avrebbe dato finalmente una risposta ai mille quesiti che mi ponevo ormai da quasi un mese. Saremmo riusciti a saldare i debiti? La stampa avrebbe preso bene il ritorno di Wax? Il suo nuovo album sarebbe piaciuto alla gente?
Durante quegli ultimi giorni, avevo avuto modo di ascoltare il pezzo completo –con tanto di accordi e cori, e onestamente lo avevo trovato particolare. Non era un tipo di canzone che il pubblico avrebbe potuto attribuire a lui. Non c'era la solita leggerezza tra quelle parole: persino le note parevano tormentate e sul punto di esplodere in un alone oscuro e tetro. Di conseguenza, la probabilità che potesse vendere male, era abbastanza alta. Era ciò che mi più mi aveva preoccupata, sin dalla prima volta che avevo letto quel testo. Avevo paura che fosse una scelta troppo azzardata, se non radicale, quella di presentare qualcuno di completamente diverso. L'abitudine era una certezza, il cambiamento poteva spaventare.
Per cercare di distrarmi da tutti quei pesanti pensieri, avevo deciso di cenare insieme a mia madre, la quale sembrava aver notato la mia condizione emotiva e aveva deciso di consolarmi –come suo solito, con una cena abbondante e ricca dei miei piatti preferiti. Era questo il suo linguaggio d'amore nei nostri confronti. Mia madre non era una persona che riservava tante parole di incoraggiamento, ma sapeva come scaldarti il cuore nei momenti difficili solo con un grembiule e un paio di pentole sparse qui e lì sulla cucina. Aveva cominciato a dedicarsi al mondo culinario dopo la morte di papà: mi raccontava che non era più riuscita a riprendere in mano una chitarra o a schiacciare qualche tasto di un pianoforte, dopo il tragico evento. L'unica cosa che gli aveva dato forza, e che la faceva sentire più vicina a lui, era continuare a scrivere testi di canzoni che non avrebbero mai visto la luce. Io li avevo letti. Durante il periodo del mio trasferimento, avevo scovato un piccolo diario scritto da lei stessa, a matita, pieno zeppo di poesie strazianti e tutte dedicate a lui. Ricordo di aver bagno almeno quattro pagine con le mie lacrime, quella volta.
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THE STAR-(LOVE) SYSTEM - Waxelina AU
RomanceDa quando suo padre è venuto a mancare, la vita di Angela Mango è cambiata improvvisamente: a ventisette anni, e senza nessun preavviso, si è ritrovata costretta abbandonare il suo sogno di studiare canto e buttarsi a capofitto nella gestione della...