Non così in fretta

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-Benvenuta in famiglia Leonora Bellocco-

Lui mi sorride e io ricambio per imbarazzo. Quando mi ha chiamata Leonora Bellocco ho provato una strana emozione, istantanea, era così strana la sensazione che penso tutti l'abbiano notato dalla mia espressione.

L'atmosfera si fa sempre più tesa ma la macchina che poca fa se ne era andata ritorna parcheggiando difronte a noi. Valentino mi apre la porta e mi fa entrare prima e poi lui mi segue sedendosi accanto.

Io credo che non potrò resistere al suo fascino, ogni volta che lo vedo penso di baciarlo e possederlo; i suoi lineamenti, la sua barba rasata alla perfezione, il naso allineato e gli occhi che dicono tutt'altro, mi fanno impazzire. Penso sempre di farmi coraggio e baciarlo, come l'ultima volta anche se è stato un incidente... ma piacevole sicuramente.

Quanti anni avrà? Che cosa fa al di fuori di questa malavita? Ha un lavoro oltre ad essere un monster?
Sono tutte domande che tanto vorrei fare ma di cui ho paura a saperne la risposta, perché potrebbe non gradirle... in questo momento preferisco stare in silenzio, magari dopo il matrimonio che non ho capito quando e dove si farà.

-Se a casa non ci sono tu non puoi per nessun motivo uscire, mentre se ci sono potrai fare quello che vorrai. Quando saremo a casa potrai farmi tutte le domande che vuoi- inizia ad un certo punto a spiegare.

-Ma se c'è un terremoto io esco o no? Perché potresti non esserci-

-Lo sai Leonora che queste domande non mi piacciono-

-Lo so- rispondo con malizia.

-Ti avverto non giocare con me-

20 minuti dopo

La macchina si ferma e scendiamo entrambi da porte diverse

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La macchina si ferma e scendiamo entrambi da porte diverse. La casa la conosco avrò forse bisogno solo di un tour ma credo di conoscerla meglio, dopo il nostro piccolo incidente...

-Leonora vieni- dice Valentino mentre entra nel suo ufficio. Io lo raggiungo ed entro senza far rumore e mi siedo su una delle poltrone moderne che si trovano difronte alla sua cattedra.

-Volevi dirmi qualcosa?-

-Si siediti. Stasera non ci sarò quindi non aspettarmi. In tal caso, se hai bisogno di qualcosa chiedi a Margareth. Se proverai a scappare saranno cazzi tuoi-

Ma chi ti vuole aspettare? Si crede così tanto importante?

-Ti credi il Dio del mondo solo perché sei ricco e hai tutto quello che vuoi, e tra l'altro hai anche una figa come moglie- Valentino emana una risata particolare come inquietante. Credo che l'abbia trovato sciocco...

-Piccola Leonora non hai domande da fare prima che me ne possa andare?-

-Si... emmm- che domanda potrei inventarmi! Allora pensa Leonora, chiedigli qual'è il suo colore preferito, naaah è da bambini.

-Quanti anni hai?- chiedo d'un fiato.

-23- io mi lascio in una fragorosa risata, perché cazzo è dannatamente impossibile. Cioè il suo corpo è così possente che sembra quello di un trentenne. Mi starà sicuramente pigliando per il culo.

-No non ci credo- gli dico accigliata.

-Perché no?- dice avvicinandosi a me.

Mi prende delicatamente la mano e mi prende in braccio, mi posa sul tavolo e inizia a fare cose che vorrei non smettesse di fare sul mio collo. Il suo naso continua a strisciarlo sulla mia clavicola e a baciare ogni parte del mio collo e dell'orecchio, poi inizia a sussurrare parole che mi fanno rabbrividire.

-Ahh...-

-Ti piace?-

-Si... cioè no!- mi scosto subito da lui e lo guardo sbalordita. Lui emette una risatina di compiacimento alzando la testa e mi guarda con due occhi curiosi e allo stesso tempo persi. Lo guardo così intensamente che non vorrei spostarmi da lui.

-Lo so che mi vuoi-

-No che non ti voglio, come puoi essere sicuro di poter piacere a tutte le ragazze?- dico avvicinandomi al suo viso minacciosamente.

-Attraverso piccoli dettagli- sussurra sulle mie labbra.

-Ah si e quali? Su sorprendimi- lui si avvicina di più stringendo le mie cosce e con una mano scosta dietro i mie capelli. Lo spingo forte togliendomelo di dosso e scendendo dal tavolo.

-Cosa c'è non era abbastanza?-

-No, è che non mi piace tutto questo e tu non mi piaci-

-Io lo so che ti piaccio amore-

-Non chiamarmi così!- mi dirigo verso la porta per andarmene ma lui mi tira e mi sbatte contro il muro.

-Non così in fretta stellina-

Mi prende per il collo e inizia a baciarmi, dopodiché mette una mano lì nella scatola dei segreti e inizia a stimolarla. Io inizio a gemere e a muovermi ai movimenti della sua mano, mi chiede l'accesso alla lingua e io senza farmi paranoie gliela do, continuiamo così per altri lunghi minuti che sembrano durare ore.

-Allora ti piaccio- soffia sul mio orecchio.

-I...io- balbetto perché rimango scossa da questo momento. Le mie labbra tremano e il mio corpo non si muove. Lui se ne accorge e sorride maliziosamente, come se avesse finalmente avuto quello che voleva. Sono una stupida.

Lui si avvicina alla sua cattedra e io rimango vicino alla porta d'uscita. Lui si gira di scatto e poi corre verso di me come un furia.

-Fanculo a tutto- mi prende fugacemente il viso e mi bacia forte, mi prende in braccio e mi porta sul tavolo. Inizia a baciarmi così tanto che non vorrebbe scostarsi da me, infatti con le sue grandi mani mi prende la schiena e la tira verso di sé, inizia a scendere e a sbottonare la camicia.

-Valentino...-

-Vuoi che continui?-

-I...io non lo so-

-Se tu non lo sai allora decido io- mi strappa di dosso la camicia lasciandomi nuda, solo con i boxer che quando vede inizia a ridere.

-Ti stanno da Dio-




Angolo Autrice:

Scusate il ritardo, ma spero che con questo capitolo possa aver rimediato!!

Tuttavia vorrei sapere cosa ne pensate!
È scritto male e poco coinvolgente, troppi errrrori di comprensione o semplicemente deludente!
Il giudizio sta tra le vostre mani senza dubbio!
(Scusate per gli errori)

Vi aspetto nei commenti!
Non dimenticatevi della stellina

Bacettoni Sara ✨

Buone vacanze

𝑀𝑎𝑓𝑖𝑎: 𝐹𝑖𝑛𝑜 𝑎𝑙𝑙'𝐸𝑡𝑒𝑟𝑛𝑖𝑡𝑎̀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora