Tanathos

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È stata una bella serata in fin dei conti, ma tralasciando quello che è successo prima con uno sconosciuto che voleva violentarmi e come Valentino l'abbia ucciso, possiamo dire che è andato tutto bene.
Solo l'unico trauma che mi perseguiterà per tutta la vita è quando ha infilzato il coltello dietro la nuca del mio violentatore, lasciandolo giacere dal dolore e tossire come un disperato asmatico.
Come fa dopo, quello che ha fatto, a rimanere tranquillo?
Come fa a sopportare questa violenza?
Come fa a risolvere tutto con la rabbia?
Questo io non l'ho capisco.
E sto impazzendo.

Io e i ragazzi ci siamo divertiti, l'unica pecca è che forse i drink che ho bevuto non gli ho retti, ora sono ubriaca fradicia e non riesco a trovare i miei amici.

Mi imbatto contro un ragazzo, piuttosto giovane e alto, bello e anche molto, ma non quanto Valentino.

-Hey dolcezza tutto okay?-

-I...io emm si- non so come rispondere, so solo che cerco una via d'uscita da questo posto. Non mi sembra di aver bevuto tanto, solo due bicchieri e uno d'acqua, come faccio ad essere ridotta così?

-No non credo proprio, vieni con me-
Mi porta in bagno e mi appoggia al muro del bagno vicino al dyson.

-Resta qui, arrivo-

-Va bene- mi giro e mi guardo allo specchio notando sul viso un certo pallore.

Lo vedo entrare e gli faccio un sorriso debole.

-Dov'è Valentino?-

-Chi?- corruga le sopracciglia e mi osserva bene.

-Aspetta ma tu, tu sei la figlia di Galante- il ragazzo mi guarda attentamente e afferma a sua disputa, subito dopo estrae dalla tasca della sua giacca elegante un telefono.

-Esatto! Salvatore il morto, hahahaha- sbotto io.

Inizia a digitare un numero, appena lo vedo mettere il telefono vicino all'orecchio lui se ne va e si allontana.
Io esco seguendolo, ma mi intrufolo nella porta sbagliata perché mi ritrovo fuori e non riesco più a tornare dentro.

-Uuu che bello, il cielo!- inizio a ridere e brancolare di qua e di là.
Arrivo sul lastrico della strada e me la faccio a piedi, fino ad arrivare alla stazione di servizio.
È tutto chiuso.
Mi siedo sul marciapiede posando la testa al palo e chiudo per un attimo gli occhi.
Vorrei solo che Valentino fosse qui ad aiutarmi.
Ho bisogno di lui.

40 minuti dopo

Valentino:

-Giuro su Dio che se non la ritrovi ti ammazzo con le mie stesse mani- lancio il telefono per terra e batto un pugno sul muro.

Mi precipito a pendere le chiavi della macchina e mi dirigo verso l'uscita di casa.

-Che merda-

Amedeo mi ha appena chiamato dicendomi di aver trovato Leonora ubriaca fradicia ed è scappata, non si sa dove, ma è scappata.
Già la immagino scopare con un altro ragazzo, mentre lei si diverte inconsapevolmente.
Batto un pugno sul volante e accelero il motore.
Guido più veloce che posso, devo trovarla ora, non può essersi allontana per molto.

 Guido più veloce che posso, devo trovarla ora, non può essersi allontana per molto

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𝑀𝑎𝑓𝑖𝑎: 𝐹𝑖𝑛𝑜 𝑎𝑙𝑙'𝐸𝑡𝑒𝑟𝑛𝑖𝑡𝑎̀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora