Capitolo 28.

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Il mattino dopo quando mi svegliai,Adair mi annunciò subito che saremmo andati a fare colazione all'aperto. Notizia che appresi con un pizzico di sorpresa.
Salimmo a cavallo al sorgere del sole, mentre le mie dame ci scortavano in carrozza con il Consigliere di Adair.
Il profumo del bosco la mattina era così familiare per me che quasi mi sentivo a casa tra quegli alberi.
Adair cavalcava velocemente, mentre io mi perdevo con la mente fra la natura.
Ci fermammo forse trentacinque minuti dopo, davanti a noi si apriva una vallata estesa piena di fiori, e poco più sotto si poteva sentire un ruscello scorgere lentamente.
-Direi che siamo arrivati - Disse Adair con totale soddisfazione nella voce.
Non potevo credere alla bellezza di quel posto.
-È magnifico - Sorrisi scendendo dal cavallo.
-Si, è una delle meraviglie della nostra città - Rise. - Possiamo far sistemare qui il tavolo - Ordinò alle Dame di compagnia.
Non avevo ancora inteso il motivo per cui desiderava fare colazione all'aperto, con me, ma dovevo ammettere che non ne ero del tutto dispiaciuta.
-Come mai mi hai fatto venire qui? - Domandai sedendomi di fronte a lui.
Le dame intorno a noi preparavano la colazione, fette biscottate con il burro e la marmellata, salsiccie, pane caldo con prosciutto, thé, uova e tantissima frutta.
-Ho concluso il nostro contratto, è tutto scritto e annotato qui, e per facilitati le cose ho omesso le clausole in piccolo. - Rise allungandomi un piccolo fascicolo.
Sinceramente pensavo ci fosse una ragione diversa, ma era una buona cosa, questo poteva significare che ci saremmo sposati, e finalnente avrei potuto avrei la mia Libertà.
- Ci sposeremo nella nostra tenuta, sarà presente un'auto membro del clero oltre che noi e testimoni. Le condizioni sono quelle che abbiamo accordato insieme... Ma mi sono presa la libertà di estendere la mia eredità anche alla tua famiglia. So che tua madre un tempo era di sangue reale, questo riaccenderebbe la sua reputazione e aiuterebbe me a guadagnare terre e potere... -
Sentirlo parlare così... Mi faceva male sentire tutte le motivazioni per le quali stava decidendo di usarmi e sottrarmi ogni possibilità di vivere una vita felice.
-Si, per me va bene - Dissi non poi così sicura.
- Prima del matrimonio daremo una festa di fidanzamento dove chiederò ufficialmente la tua mano, e poi potremo finalmente sposarci e crescere la nostra bambina - Mi prese la mano.
Mi sentivo comprata, ma era l'unica prospettiva di vita sicura.
-D'accordo.-
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Non avevo mai visto la sala da ballo della tenuta preparata per un festeggiamento. Era semplicemente magnifica, l'ambiente illuminato da luminarie che scendevano dal soffitto sembrava più ampio e accogliente. Il pavimento era cosparso di petali di fiore dalle mille sfumature, dal rosa al blu.
Ero così agitata, tra poco Adair avrebbe chiesto la mia mano davanti a mezza Inghilterra. Non so se mi preoccupava di più essere in mezzo alla classe sociale più alta in assoluto o sposare l'uomo che mi aveva rovinato la vita.
Eravamo arrivati così vicini ormai, il giorno delle nozze era giunto alle porte e con lui tutte le sue conseguenze.
Lì in mezzo a quella sala mi sentivo scrutata, come quando dal macellaio di sceglie il pezzo di carne migliore. Centinaia, migliaia di occhi addosso e tutto solamente per un'enorme bugia.
Adair stava tra la folla, salutava chiunque gli capitasse sott'occhio. Dovevo ammettere che il suo spirito di accoglienza in occasioni come queste era davvero ammirevole.
-Vi vedo Nervosa Milady - Jhonathan si piazzó alla mia destra, con un ampio sorriso disegnato sul volto.
Detti ancora un veloce e sfuggente sguardo alla sala gremita di gente, e poi alzai gli occhi.
- È normale - ammisi torturandomi le mani - Tra pochi minuti tutta l'Inghilterra saprà che io e Adair convoleremo a nozze - Sospirai.
-Mi ha detto però che ha deciso di condividere l'eredità... - Disse bonario - Magari... -
-Certo - Risi velocemente voltandomi a guardarlo - Solo per impossessarsi anche degli averi della mia famiglia. -
Jhonathan tacque e abbassó lo sguardo.
-Adair non fa mai niente per niente... - Sussurrai.
-Non penso che diventare principessa di Danimarca possa essere una tortura così crudele... Ma se consideri chi è il principe... - Sospsiró.

Il Patto. (Amore proibito)  { IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora