Capitolo 26

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La lieta novella dell'arrivo di un bambino aveva fatto mobilitare ogni persona all'interno della Villa.

Io dal canto mio non stavo fantasticamente, anzi, nella mia testa avevano cominciato a prendere spazio un'infinità di pensieri...
E se non fossi pronta a diventare madre?

Era tutto così assurdo, Adair era felice per la notizia, questo mi rendeva ancora più pensierosa.
Perché una persona come lui dovrebbe potevate affetto per un bambino? Per il suo bambino?
Sarebbe forse stato in grado questo bambino di cambiare il suo caratteraccio e il suo temperamento?

Non sapevo niente, sapevo solo che da lì a pochi giorni sarei diventata la Signora Montgomery volente o nolente.

La calma e la tranquillità della biblioteca mi cullaca dolcemente tra i pensieri.
Seduta sul divanetto rosso la mia testa immaginava svariate possibilità di un futuro assieme ad Adair e a nostro figlio.

Sospirai e chiusi il libro che avevo tra le mani, putroppo i romani fantastici non erano ciò di cui avevo bisogno.

-Pensierosa vedo -
Alzai la testa.
-Sono solo... Stranita, tutto qui... Mi sembra ancora tutto così... - Accarezza per un secondo la copertina del libro rimanendo a fissarlo.

-Surrale- Sorrise Jonathan sedendosi accanto a me.

Sorrisi e gli presi la mano.
-Esatto, surreale - Gli sorrisi guardandolo.
-Pensavo... E se non ce la faccio? -

Avevo seriamente bisogno di un buon consiglio. In tutto il tempo che ero stata lì Jonathan mi aveva sempre aiutata, consigliata, sostenuta... E sapeva benissimo che era ciò di cui avevo bisogno anche adesso.

-Non dirlo neanche. Hai resistito un'anno e mezzo di violenze, botte e dolore... Un bambino non potrà far altro che migliorare la tua vita Lanore - Mi prese la mano.
- È la prima volta che vedo Adair così - mi informò - L'ho visto eccitato e spaventato allo stesso tempo... - Disse con tono pensieroso.

-Adair non può crescere un bambino, almeno non in queste condizioni, quando sarà grande e disobbedirà lo chiuderà nei sotterranei come punizione? -

Forse stavo esagerando, le probabilità che Adair potesse fare male al sangue del suo sangue non mi sembravano così alte, e nemmeno a sentire Jonathan, ma dopo tutto ciò che mi aveva fatto passare dal mio arrivo... Per me dubitare era più che lecito.

-Lanore... - Sospirò - Non eri tu quella che diceva che voleva salvarlo? -

Alzai lo sguardo, era vero, lo avevo detto.

-Si ma... -

Mi strinse ancora la mano.
-Lanore, Adair ha sbagliato, è vero, ha fatto cose orribili, imperdonabili, macabre... Ma da quando sei arravata tu... Ha cominciato a sentire qualcosa, ha cominciato a sentire dolore quando gli altri lo provavano... Ora che tu gli hai donato questo bambino può probabilmente cambiare qualcosa in lui, può finalmente tornare in pace con sé stesso. - I suoi occhi erano insistenti, sembrava che mi stessero pregando - Solo tu hai la possibilità di salvarlo, forse è proprio questo il motivo per cui sei qui -

Era tutto assurdo.
-Sono qui per colpa sua! - Sbottai.

Mi alzai di colpo sistemandomi il vestito, ne avevo abbastanza, non volevo più ascoltare. D'un tratto quella enorme Villa era diventata troppo piccola per me.

-Vado a fare una passeggiata... - Lo informai - Ci devo riflettere - Conclusi uscendo.

Sentii Jonathan emettere un gemito arrendevole, poi con passo pesante e sofferto cominciai a camminare per i corridoi della Villa, osservando quadri, mobili, libri e tutto ciò che potesse capitarmi davanti. 

Il Patto. (Amore proibito)  { IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora