Capitolo 33.

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Pov's Adair

La cena non era andata granché bene, questo d'altro canto lo avevo immaginato.

A dire tutta la verità non avrei mai immaginato che i miei genitori prendessero la carrozza per arrivare fino a qui.

Ero consapevole del fatto che erano preoccupati per il regno, sopratutto adesso che mio padre cominciava a sentire gli acciacchi dell'età... E mia sorella...
Alexandra aveva la capacità di farmi uscire di testa, aveva sempre avuto questa stupida capacità, anche quando eravamo bambini, mi seguiva ovunque, pronta sempre a brillare in ogni situazione. È strano, per certi versi mi sembra quasi di rivedere Lanore in lei, bella, forte e determinata, se non fosse la sfacciataggine di Alexandra.

Questa situazione sarebbe comunque finita presto, i miei genitori, Alexandra compresa sarebbero tornati in Danimarca l'indomani. Adesso mi rimaneva solamente informare Lanore del matrimonio a corte.
Sapevo che la sua opinione sarebbe stata contrastante alla mia, ma per i miei genitori era assolutamente necessario il matrimonio a corte, in modo da rendere pubblico il rafforzamento della famiglia, tanto più dopo la lieta notizia dellk stato interessante di Lanore.

Posai sul comodino il Narghilè e mi girai verso il divanetto posizionato ai piedi del letto, lì Lanore stava sdraiata a pancia in sù, intenta a leggere in libro. Era così bella, mi ricordava tanto una di quelle statue di Marmo italiane, così belle e particolari, incise nella dura pietra ma così graziose e delicate.

Mi girai ancora una volta verso la finestra per guardare un'ultima la luna, poi mi avvicinai verso di lei.

-Sembra interessante - Ammiccai indicandogli il libro.

Lei sorrise e lo giró - Potrebbe essere migliore, non mi sembra molto scorrevole - Si tiró su e si sedette.

Sorrisi e mi sedetti accanto a lei.

-Senti... Ho parlato con i miei genitori -

La sua espressione si fece di nuovo tirata, come lo era stato per le precedenti quattro ore.

-Lo so che non ne vuoi parlare adesso, ma mi hanno chiesto se possiamo sposarci... -

Lei fece un ghigno.

-A corte - Disse secca fissando il pavimento.

Annuì con la testa, sapevo che cosa stava pensando, ma non avevo intenzione di litigare con lei, dovevo cambiare, e per cambiare dovevo gestire in modo diverso le situazioni di tensione, come in questo caso.

-Per loro sarebbe importante, dimostrerebbe che il trono è forte, e stabile, che presto la famiglia reale avrà un'altro erede... Il nostro bambino -

- E se fosse una femmina? - commentó bonaria, contrariamente a ciò che mi aspettavo.

Il mio viso si piegó in un sorriso, mi piaceva sapere che anche lei fantasticava sul sesso del bambino, con me.

-Maschio o femmina poco importa - Le strinsi la mano - Quello che importa è avere un bambino che sia completamente in salute, e felice, è l'unica cosa che chiedo - Dissi sinceramente, come avevo fatto giusto poche volte.

- Non lo so, è una situazione piuttosto difficile... Non saprei sinceramente cosa pensare in questo momento - Sospiró chiudendo il libro e sistemandosi lo scendi letto di pizzo.

-Vuoi che ti lasci del tempo per pensare? - Domandai tentando il più possibile di andarle in contro.
Lanore questo sembrava averlo notato, e anche apprezzato a giudicare dall'espresione del tuo viso.

-Lo faresti? - Domandó prendendo una delle creme che le avevo personalmente fatto preparare dai migliori erboristi della città.

Mi alzai e sensualmente andai verso di lei prendendo la crema dalle sue mani. - Per te farei questo, e molto altro - Le sorrisi spostando lo scendi letto e tirando su la camicia da notte per poi cominciare a spalmare la crema sulla sua dolce e delicata pelle.

Il Patto. (Amore proibito)  { IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora