Capitolo 4. (pt.2)

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Ero ufficialmente spacciata, si proprio spacciata. Continuavo a tenere stretto quel vestito di alta sartoria tra le mani non riuscendo a trovare esattamente il modo per metterlo. Davvero le nobildonne londinesi indossavano questi abiti complicati?.

- Signorina?- Udì una voce dietro alle mie spalle.

Mi girai e vidi una donna,no, era più una ragazzina, sui 20 anni, poco più grande di me. Aveva i capelli neri, la carnagione chiara e un sorriso stampato sulla faccia.

- Si...?-

La vidi avvicinarsi a passo svelto, mi prese il vestito dalle mani e mi slacciò il corsetto dell'abito che avevo addosso.

- Ogni tanto questi abiti sono molto complicati, la aiuto così farà prima, il padroncino è impaziente- Sorrise educatamente.

Il padroncino. Ovviamente doveva conoscere abbastanza bene Adair siccome lavorava per lui, così decisi di approfittarne.

- Posso farvi una domanda?-

- Ma certo - Rispose infilandomi il vestito.

- Adair, il tuo padrone, che tipo è?- Domandi a voce bassa, quasi come se avessi paura che Adair mi potesse sentire.

La ragazza si fermò improvvisamente.

- Signorina, il padroncino è un'uomo particolare, con certe pulsioni, e, a volte violento - Anche lei usava il mio stesso tono di voce, sembrava molto impaurita dal mio rapitore.

- Capisco - Mi limiatai.

Finì di prepararmi per il ballo e non potei fare a meno di guardarmi allo specchio. Quella donna, quel riflesso era molto diverso da quello che vidi l'ultima volta. Sembravo una giovane Lady, a dire il vero mi sentivo a disagio a fingere di essere qualcosa che non ero. Cercai di farmi coraggio, feci un bel respiro e finalmente scesi di sotto, dove un Adair impaziente e un Jonathan gentile mi aspettavano.

- Le donne non mi fanno aspettare, chiaro Lanore?- Disse con un tono talmente duro da farmi rabbrividire, se avessi disubbidito un'altra volta che cosa mi sarebbe successo?.

- Mi dispiace, ho avuto diversi problemi con il vestito - Cercai di giustificarmi ma invano, Adair mi prese il polso stringendolo. - Non parli se nonsei interpellata da me direttamentee, non ne sei all'altezza-

Forse qualcuno non era di buon'umore.

Immediatamente mi affrettai a annuire con la testa.

-Avanti Adair, lasciala stare - Jonathan prese le mie difese e mi mise addoso il mantello.

A questo gesto non potei fare a meno di sorridere, forse in tutto quel dolore, Jonathan poteva essere uno spiraglio di luce che impediva relativamente ad Adair di mettere fine alla mia vita in uno dei suoi scatti di ira.

- Siete bellissima Lanore - Mi baciò la mano.

Si, ogni parola che Jonathan pronunciava non faceva altro che confermare la mia ipotesi.

Adair era visibilmente adirato.

- Jonathan, resta al tuo posto e fai chiamare due diligenze - Ordinò come se quello non fosse suo fratello, ma un semplice schiavo.

- Due diligenze? E perche mai fratello?- Chiese.

Adair si girò di scatto e sorrise malevolmente.

-Devo scoparla con i tuoi occhi addosso? -

Rabbrivì. Davvero voleva prendermi su una carozza durante un viaggio verso un ballo?. Ma che cosa gli saltava in mente?. Immediatamente feci alcuni passi indietro spaventata.

Il Patto. (Amore proibito)  { IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora