Capitolo 7.

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Era un'altro giorno.

Aprì gli occhi ancora lì, stesa su quel letto mentre Adair dormiva accanto a me.

Strinsi i denti e dentro di me urlai, ormai non piangevo più, ma tutto dentro di me si contorceva.

Avrei voluto morire, ogni giorno di più, per quanti sforzi io facessi non servivano a niente.

Lì sdraiata in quel letto mi sentivo sola, indifesa, terrorizzata. Non mi ero mai sentita così! Non era da me. Sapevo di non poter permettere una cosa del genere, ma allo stesso tempo sapevo che non c'era nulla che io potessi fare per impedirlo.

E allora rimasi lì, stesa sul filo di un rasoio, in bilico. Sotto di me, il vuoto.

Sospirai e mi girai dandogli le spalle, stringendo a me il lenzuolo.

Avevo il corpo pieno di segni, di lividi... e quel tatuaggio.

Ogni volta che lo vedevo... mi sentivo mancare.

Chiusi gli occhi cercando di ricordare ciò che era la mia vita, anche solo un ricordo aveva - anche se per poco - il potere di portarmi via, di darmi la forza per alzarmi tutti i giorni e affrontare, affrontare tutto.

Rabbrividì quando il braccio di Adair cinse il mio corpo. Spostai lo sguardo sulla sua mano che stava accanto al mio seno, e la guardai immobile.

Stava ancora dormendo, perché non mi aveva toccata, così girai di poco la testa. Aveva gli occhi chiusi.

Mi girai ben attenta a non spostare il suo braccio da me e misi il mio viso di fronte al suo.
Quando dormiva sembrava quasi un'uomo dolce e di buon cuore.

Dei ciuffetti neri ricadevano sul suo viso, aveva un'espressione beata, come se in lui non ci fosse alcuna sofferenza. È mai possibile? Non avere delle sofferenze?.

Rimasi a guardarlo e per la prima volta da quando ero giunta lì osai toccarlo.
Sporsi il braccio verso il suo viso, e con le dita gli spostai i capelli rimettendoli al loro posto e non so perché... sorrisi.

Dovevo assolutamente trovare il modo di farmelo piacere, forse a quel punto sarei riuscita a sopportare di più quell'assurda situazione.

- Cosa stai facendo? - la sua bocca si aprì ma i suoi occhi rimasero chiusi.

Nello stesso istante sentii il mio corpo collassare.

- I-io... -

Aprì gli occhi e mi sovrasto con il suo corpo cominciando a baciarmi

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Aprì gli occhi e mi sovrasto con il suo corpo cominciando a baciarmi.

- Mi hai spostato i capelli - Disse.

Quindi faceva solo finta di dormire?

- Io, si, ho pensato che ti deserto fastidio - Cercai di sorridere, ma era più un sorriso dettato dal terrore che dalla felicità.

Il Patto. (Amore proibito)  { IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora