Oggi per la prima volta dopo tanto tempo, non sono andata con mio padre al centro sportivo. Sono in quei giorni del mese e da ieri sera ho un forte mal di pancia e anche un lieve mal di testa.
Prima di uscire di casa mio padre mi ha portato la colazione a letto accompagnata dalle sue cento raccomandazioni, neanche fossi una di quelle adolescenti che spesso si vedono nei film americani, che appena hanno occasione organizzano festini in casa che si sa, non finiscono mai bene.
La prima cosa che faccio non appena mi alzo e prendere un antidolorifico, mia unica salvezza quando ho dolori così forti, ho provato anche con borse dell'acqua calda e con alcuni trucchetti spulciati qua e là su internet, ma non ha mai funzionato niente. Verso ora di pranzo mi delizio con un bel piatto di pennette al pesto e mentre sono intenta a sparecchiare, il mio cellulare suona un paio di volte segno che mi è arrivato qualche messaggio. Guardo il display e sento una sensazione strana alla stomaco quando leggo "Giovanni" nella parte alta dello schermo, poi leggo il contenuto del messaggio."Ciao, va tutto bene?"
Rispondo con un semplice si, e ritorno alle mie faccende, ma un altro suo messaggio mi distrae.
"Niente prove oggi?"
Inizialmente non capisco se si riferisce alle mie o alle nostre, ma qualunque sia il senso rispondo ugualmente di no.
"Successo qualcosa?"
La sua preoccupazione, per qualche inspiegabile motivo, mi fa sentire viva e mi fa capire che forse un minimo a me ci tiene. Certo, anche io tengo a lui ma non posso affezionarmi, so già come andrebbe a finire.
"Stamattina non mi sentivo molto bene e quindi ho deciso di rimanere a casa"
Ammetto, senza andare nei particolari, ma a quanto pare questa risposta non gli basta e invece di mandarmi ancora messaggi mi chiama. Guardo per qualche secondo il display e prima di risponde faccio un respiro profondo.
<<Hey>>
Come faccio sempre, ogni volta che parlo a telefono o mando un messaggio vocale, inizio a camminare per tutta la casa.
<<Ciao, stai meglio rispetto a stamattina?>>
<<Si, molto meglio>>
Inconsciamente sorrido, forse e grazie a lui o forse è perché sentire la sua voce un po' mi fa questo effetto.
<<Tuo padre oggi è impazzito, ci sta facendo allenare più del solito>>
Sento una lieve risatina al termine della frase, il che fa sorridere anche me, non che prima non lo stessi già facendo.
<<Forse perché siete quasi alla fine e manca poco alla vittoria di tu sai cosa>>
Dico, riferendomi alla vittoria dello scudetto.
<<Potrebbe essere>>
Dopo questa sua risposta restiamo in silenzio per qualche istante.
<<Come mai mi hai chiamata?>>
Chiedo di getto.
<<Perché a mandare messaggi ci avrei messo il doppio del tempo...>>
Immaginavo una risposta del genere, ma in fondo ammetto avrei voluto sentire altro.
<<E poi la tua mancanza si fa sentire sai?>>
Ecco, questo era quello che volevo sentirmi dire a confermarlo è il fatto che il cuore inizia a galopparmi nel petto.
<<Ti manco?>>
Ribatto incredula.
<<Si>>
Risponde secco, senza aggiungere altro.
<<Dai che domani torno e riprendiamo le nostre lezioni>>
Rispondo a mia volta divertita, senza pensare alla situazione tra lui e Clarissa.
<<Va bene, ma a me non mancano le lezioni a me manchi...>>
Non conclude la frase, viene interrotto da mio padre che lo chiama per continuare gli allenamenti, riconoscerei la sua voce tra mille.
<<Scusami, ora devo staccare, il capo chiama>>
Continua prima di salutarmi e interrompere la chiamata. Blocco il telefono e lo appoggio sul tavolo e da questo momento fino alla sera non faccio altro che pensare alla frase "A me non mancano le lezioni a me manchi...". Forse stava per concludere la frase con il "tu, o forse era già arrivata al capolinea, comunque sia è stato da brividi quel momento.

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PASSO A DUE - Giovanni Di Lorenzo
FanfictionGiada, ballerina di 25 anni, passa la maggior parte delle sue giornate chiusa in sala prove. La cosa più importante per lei è sempre stata la musica, compagna fedele della sua vita fin da quando era bambina. Suo padre, Luciano Spalletti, l'ha sempr...