CAPITOLO 21:

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Il caldo sole della sicilia si fa strada piano piano per le vie del paese. È un sole malato, il tipico sole di metà febbraio, ma che dà la forza di uscire di casa perchè piano piano ti porterà alla bella stagione.
Scendiamo in strada, Piero mi tiene stretta a sè.

"Lí è dove andavo con i miei amici la sera.. sai quando avevo 15 anni prima di andare a ti lascio una canzone.. "
Mi sta rendendo parte della sua vita, mi mostra i luoghi della sua infanzia, ha un sorriso meraviglioso mentre mi racconta aneddoti della sua infanzia, del concorso e poi dei vari concerti in giro per il mondo.

Stiamo passeggiando tranquillamente per quel bellissimo borgo. Siamo vestiti in maniera sportiva, per fortuna che qui non è cosí freddo come nella mia zona. Sembra che il tempo si sia fermato, non ci interessa se il tempo passi o meno, l'unica cosa che conta siamo noi due.

Il marito di mia cugina aveva ragione. Qualche anno fa, quando erano sempre fidanzati e io ero solo una ragazzina di 14 anni, a cui non interessavano ancora i ragazzi, disse, mentre si parlava di scelleratezze dei 20 anni: quando stai con una persona, la tua vita cambia realmente, in una maniera tangibile. Te ne rendi conto dalle piccole cose, dai piccoli gesti. Prima sei solo, tutto dipende da te, ma poi.. ti innamori.. e la tua vita dipende completamente da quella di un'altra persona.

Aveva ragione. Ha ragione, l'amore ti stravolge, ti cambia, ti fa mettere da parte le tue convinzioni. Ti fa cambiare obbiettivi, o li modifica per farli combaciare con quelli di un'altra persona.

"Piero, è un posto meraviglioso qui.. ci credo che sei cosí!"

"Cosí come, non capisco.." mi guarda con aria interrogativa

"Beh, sei meraviglioso! Sei cresciuto in un luogo fantastico come questo e tu beh.. ne hai respirato l'aria a pieni polemoni e, come dire, sei Naro. Naro è come te."
Mi offre un dolce sorriso e mi accarezza il volto. Socchiudo gli occhi e mi abbandono compeltamente a lui. Come puó un uomo farti sentire speciale e amata solo con una carezza?

In effetti Naro è veramente un bel posto. È una città che emana storia, dal medioevo al barocco. Passeggiando per le vie riscopri esattamente tutto quello che è stato, e speri in ció che sarà.
Camminiamo fino ad uscire dalla città.

"Simo vieni, ora ti porto in un posto."

"Pie, ma dove cuoi andare a piedi?" Lo guardo con aria strana

"Hanno inventato una cosa chiamata macchina... mai sentito parlare?"
Gli tiro una pacca sulla spalla

"Simpatico! Ma non l'hai lasciata a casa?" Mi cinge i fianchi con un braccio

"No, l'ho fatta portare ai miei, cosí ri facevo fare un giro e non occorreva tornare a casa. Cosí non si perde tempo, e io ho piú tempo per fare questo.. "
Dicendo questo mi bacia, in maniera passionale, un bacio pieno di trasporto, un bacio romantico, un bacio che parla di noi.
Ci stacchiamo solo quando non abbiamo piú aria nei polmoni, e direi che sono allenati: io tennista e lui cantante, di fiato ce n'abbiamo a volontà e ció vi puó far dedurre che è stato un bacio molto lungo. Un bacio tanto lungo quanto intenso.

Saliamo a bordo della sua mini, ci lasciamo alle spalle quesro meraviglioso luogo e ci dirigiamo verso Agrigento. Non ci sono mai stata, ma ho sempre sentito parlare molto bene di quella città.

"Pie, si vede il mare!"
Allungo il mio collo verso il finestrino per vedere meglio, sembro una bambina la mattina di Natale. Lo so, ho qualche rotella fuori posto, me lo dicono tutti. Ma se non fosse cosí io non sarei io.

"Si, e tra poco saremo sulla spiaggia!" Dicendo questo appoggia la sua mano sulla mia gamba con fare dolce.

"Si dai!"

Grande amoreeee...

"Scusa Pie mi suona il telefono"
Guardo chi è e mi appare la foto del mio allenatore.

~CHIAMATA~

"Pronto"

"Guarda chi si sente dopo 3 settimane!"

"Scusa, ma ho avuto l'esame e lo sai come la pensano i miei... Poi beh ci sono delle novità.. che, beh.. non posso dire al telefono" sento caldo, so che sono areossita

"Allora, vieni oggi e mi dici tutto"

"Direi che non posso.. "

"Perché?"

"Beh, sono in Sicilia, ad Agrigento"

"A fa che?"

"Sono con una persona molto speciale, poi te la presenteró.." rivolgo uno sguardo a Piero che è impegnato nella guida

"Ahhhh, forse ho capito... me lo devi far conoscere! Il bimbo! Fai ammodo! Ci vediamo quando torni allora?"

"Sí, lunedí prossimo torno e lui parte martedí. Passiamo prima di andare a casa!"

"Okay, ciao"

Chiudo la telefonata e ripongo il cellulare nella mia borsa.

"Piero, quando si torna ti presento al mio allenatore. Lui è una persona importante per me, mi ha vista crescere e lui è stato il primo a credere in me."

"Farei di tutto per te. Poi sono felice che tu mi voglia rendere parte delle tue passioni."

"Grazie, grazie di tutto. Per tutto quello che hai fatto, e per tutto quello che farai. Sei veramente unico."

Gli accarezzo il viso, ha una leggera barba, che graffia la mia mano, ma è qualcosa di piacevole. Siamo arrivati, siamo al mare. Neo frattempo che ho parlato al telefono e io e Piero ci siamo scambiati queste parole il viaggio è terminato.

Ci troviamo sul mare, il meraviglioso mare di Agrigento. È speciale questo posto. Piero parcheggia l'auto e scendiamo. Non c'è nessuno. Siamo in uba spiaggia deserta. Siamo solo io lui e il mare. Ci leviamo le scarpe, e ci avviciniamo alla riva. Non è freddo, si sta bene con la giacca. Ci sediamo e osserviamo l'orizzonte.
Il braccio di Piero scivola intorno alle mie spalle e io mi appoggio alla sua spalla. Mi bacia la fronte, un gesto protettivo e tenero.

Il tempo scorre e noi siamo lí, sembriamo invicibile. Niente puó distruggerci o dividerci.
O cosí pare....

NON TI SCORDAR DI MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora