Sono le 8.30 del mattino. Siamo in cucina e guardo mia sorella con una faccia perplessa dopo quella frase... Lo so che sono agitata, è nel mio carattere, ma non sto guardando l'orologio in modo strano!
Non sto cercando di far andare piú veloce l'orologio!
O forse si...
Ho aspettato tanto.. Oggi è l'11 d'agosto, esattamente 6 mesi fa li ho visti dopo tanti anni, erano proprio loro.
Non ci potevo credere.
Sono cambiati, sono cresciuti e sono fottutamente belli!
Faccio colazione, caffellatte e le mie adorate gocciole. Se non ci sono le gocciole do di matto! Sono come una droga!
Prendo il mio borsone della babolat arancione con le mie quattro racchette dentro, afferro le chiavi della moto e il casco e esco di casa.
Mio padre si arrabbia sempre per come guido. Secondo lui vado troppo veloce con la mia moto, una BMW F800.
Eppure è stato proprio lui che me l'ha regalata per i miei 18 anni, perchè la macchina uso la sua o quella di mia mamma. E io adoro la moto e gli avevo chiesto quella per il mio compleanno.Come al solito sono la prima ad arrivare al circolo. Il mio allenatore arriva sempre 10 minuti dopo, un classico. Mi tocca aspettare.
Iniziano ad arrivare i bambini.
Dai 5 ai 10 anni, sono adorabili. Lo scorso anno ho fatto il corso da istruttrice, ma per ora mi fermo al minitennis, anche se grazie alla classifica che acquisirò alla fine di settembre potrei diventare maestra nazionale. Sono arrivata al massimo livello della serie C e se riesco, potrei arrivare in serie B.
I bambini arrivano e si inizia.Le ore passano velocemente, sono le 11.30 finalmente!
I bambini sono fantastici, ma farli iniziare da zero non è semplice, è abbastanza stancante.
Vado ad incordare una delle mie racchette, un quarto d'ora e sono pronta per entrare in campo. Mi alleno ad orari abbastanza caldi, altrimenti è impossibile riuscire a vincere una partita sotto il sole.
E voi vi chiederete il volo dove sta in questa storia...
Finito l'allenamento è l'1.30, entro sotto la doccia e metto la mia canzone preferita. NON TI SCORDAR DI MEPartirono le rondini dal mio paese freddo e senza sole sognando primavere di viole.. Nidi d'amore e di felicitá la mia piccola rondine partí senza lasciarmi un bacio senza un addio partí... NON TI SCORDAR DI ME..
E pensare che domani sera li vedrò dal vico, non ce la posso fare ad aspettare! Sono troppe le ore.
~ IL GIORNO DOPO~
Grande amore risuona nella mia camera, mi alzo di scatto. Controllo l'orologio, sono le 8.15, non spengo la sveglia la lascio suonare, mi faccio cullare da quelle dolci voci.
Soprattutto quella di Piero. È un ragazzo fantastico, dolce, ma protettivo allo stesso tempo, o almeno cosí sembra...
Lui ha qualcosa che mi affascina, qualcosa che mi spinge ad amarlo anche se non lo conosco.La canzone finisce, mi rendo conto che mi devo preparare. Mi devo muovere, oggi la giornata è perfettamente incastrata, niente deve andare storto.
Oggi niente bambini, oggi ho tre ore di allenamento.
Ma alle 9 ho il dentista. L'infermiera è amante del volo. E tutte le colte mi fermo a fare una chiacchierata."Sei pronta per stasera?" mi chiede lei
"Certo Fede, non vedo l'ora! Lo sai che li amo!"
"Mi raccomando, salta addosso a Gianluca! Lui è discreto forte!" mi guarda e ride, ricambio la risata
"Si, ma sono tutti belli!"
Non ho mai detto a nessuno del mio amore incondizionato per Piero, tutti continuano a dire che è il piú brutto dei tre e io lo difendo sempre, ma non ho mai affermato apertamente ciò che penso su di lui."Ma dai Simona, Gianluca è bello, Ignazio se non fosse per quell'acne sarebbe un fotomodello, ma Piero: con quel naso e con quelle orecchie!" ecco, lo sapevo, tutte le volte la stessa storia!
" Fede lo sai come la penso, sono tutti belli a modo loro, sono carinissimi, hanno voci stupende che ti fanno sognare... Ma soprattutto, l'hai visto il fisico di Piero?!" perchè non sto mai zitta!!
" ehm no... Ma.. " non le do il tempo di finire che vedo l'orologio che segna le 9.50!
Cavolo! Tra 10 minuti devo essere in campo!"Scusa Fede ma devo andare, la prossima volta ti porto a far vedere le foto e i video del concerto! Arrivederci dottore"
Corro per le scale, faccio giusto in tempo a mettere il casco, mettere in moto e arrivare al campo che sono le 10 precise, per fortuna che avevo lasciato le racchette nel mio armadietto.
L'allenamento va a gonfie vele, oggi gioco meglio del solito, non sbaglio una palla!
Il mio allenatore si complimenta, e pensare che quando avevo 14 anni che lui mi diceva che sarei arrivata minimo C2 non ci credevo e lo prendevo per matto, come tutti del resto, nessuno credeva in me. Lui era l'unico. È come un secondo padre, gli voglio bene.Lo saluto, saluto Vanessa la mia compagna di squadra e corro a casa, sono le 13.30, perfetto ho il tempo di mangiare e fino alle 4 ho la giornata dedicata a me, mi voglio preparare con calma, voglio essere perfetta per stasera.
Ho un vestito abbastanza corto, mi arriva a metà coscia, ha un corpetto di pizzo blu con una scollatura che mi lascia scoperta guran parte della schiena, una ha una gonna semplice con delle rose rosse disegnate che cade morbida e mette in evidenza le mie curve, senza però evidenziare la muscolatura delle mie gambe. Non metto tacchi, non mi piacciono, mi sento poco stabile. Preferisco dei sandali visto il caldo. Trucco leggero sugli occhi e un rossetto rosso fuoco intonato con i miei occhiali. Lascio i miei capelli ricci e molto ribelli liberi di andare dove vogliono, mi oiace tenerli sciolti sulle spalle.
Mi piacerebbe andare con la moto, ma visto che ho messo il vestito non mi sembra opportuno.
Prendo la 500s rossa del mio papà.
Il rosso per me è una costante, è il mio colore preferito.
Partiamo io e mia sorella, mettiamo il cd del volo, sanremo grande amore ci accomoagna fino a torre del lago, dove questa sera ci sarà il concerto.Arriviamo alle 5.30 è presto, ma io voglio affacciarmi.
Non ci fanno passare, che novità. Decidiamo di fare una passeggiata lungo il lago Massaciuccoli prima di andare a cenare.
Facciamo una chiacchierata, parliamo del piú e del meno.
Arriviamo in un punto dove si vede perfettamente il teatro.
Si sente la musica.
Sento QUELLA musica.
Sento QUELLA voce."Alessia corri"
"Ma dove vuoi andare adesso?!"
"Vieni con me, e muoviti" torniamo indietro torniamo all'ingresso del teatro e aspettiamo, sono le 6.30 ormai, nessuno è uscito, nessuno arriva. Manca ancora molto al concerto, ormai ho perso le speranze. Sto per alzarmi quando sento delle grida.
Mi giro di scatto, vedo una mandria di ragazzine impazzite.
Ok, Simona stai calma. Hai 19 anni, puoi manetenere la calma. Sono ragazzi some te. Non ti devi agitare tanto.
Ma a chi la voglio racocntare?!
Inizio a correre, mia sorella che mi corre dietro e cerca di farmi stare calma.
Vedo un paio di occhiali rossi in lontananza, eccolo. Bello come il sole. Ha una maglietta a maniche corte marroncina chiara con delle scritte, e dei pantaloncini verdi. Saluta, sorride e abbraccia le fan. Sono ormai a pochi metri, quando puntualmente inciampo.
Ecco fatto, cado di faccia."Simona!!"
Alzo la testa e sento le mani di mia sorella sulla schiena che cerca di capire cosa mi sono fatta.E ci mancava questa! Nel momento piú bello della mia vita che faccio?! Casco come una pera cotta, facendo una figuraccia davanti a tutti, ma soprattutto a lui.
POV'S PIERO:
Sento un grido.
"Simona!!"
Vedo una ragazza accasciata a terra e una ragazzina che l'accarezza sulla schiena."Scusate, devo andare" voglio andare a vedere cosa è successo, mi faccio spazio tra la folla di ragazzine.
Mi inginocchio accanto a lei
" ehi, tutto bene? "
Alza lo sguardo, ha un paio di occhiali rossi, le lacrime le rigano il volto, ma appena mi vede gli si illumina lo sguardo. Ha gli occhi verdi, ma... Ma l'occhio sinistro è anche marrone. È di due colori.POV'S SIMONA:
Sento una voce familiare che mi chiede se va tutto bene. Sto piangendo per la figura che ho fatto. Ma appena lo vedo. I miei occhi brillano. Non ci credo. Non può essere lui!
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NON TI SCORDAR DI ME
FanfictionLa vita ed i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare. Certe volte sognare ti porta a pensare a quanto tu sia stupido ad immaginare certe cose. Alcune volte sei consapevole che non potranno mai a...