CAPITOLO 29:

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Manca poco, ancora mezz'ora e sarò fra le tue braccia. Manca veramente poco all'aereoporto di Bologna, dove saliremo si quel volo che ci porterà lontano dalle preoccupazioni e dal lavoro per un po' di tempo.
Non vedo l'ora, ultimamente sono proprio stanca, non ce la facevo più a rimanere sola a Pisa, per fortuna é l'ultimo anno. Ho deciso, voglio andare a Bologna, Pedagogia é la mia strada, stare con i bambini é la mia passione e in questo modo potrò sfruttare appieno ogni mia capacità, spero che Piero ne sia felice, almeno quando lui dovrà stare a Bologna per lavorare saremo vicini e avremo l'opportunità di vederci più spesso.
Ecco, finalmente intravedo le torri di controllo in lontananza, non devo girare molto per trovare l'ingresso del parcheggio.
Scendo di fretta e furia, spero di non essere in ritardo.
Mando un messaggio a Piero per sapere dove si trova, nel frattempo mi avvicino all'ingresso. Non faccio in tempo a mettere il cellulare nella tasca della borsa che lo devo riprendere in mano.
Messaggio da Amore❤

Vieni nell'ingresso.

Corro, sembro una pazza furiosa, non sto correndo ma ci sono molto vicina , faccio slalom tra le persone. L'aeroporto é molto affollato, ma tra la folla noto un ragazzo... Franz!!
"Franz!!!"
Agito le braccia per farmi notare, appena ottengo la sua attenzione ci avviciniamo
"Simo, ciao bella come stai?"
Ci salutiamo calorosamente, con lui ho legato molto, é il fratello maggiore che non ho mai avuto
"Bene, soprattutto adesso che sto per rivedere Piero.. approposito dov'è? Non mi aveva detto che veniva anche tu"

Allungo il collo per cercare il suo ciuffo tra la folla.
Ma niente, non lo vedo da nessuna parte.. sarà al bagno, o al bar o non lo so.

"Beh, ecco.. lui é a casa, é partito questa mattina, ci aspetta giù. "

Non sono arrabbiata, non sono delusa, non so cosa sono o come mi sento. Sono sorpresa ma anche perplessa.
Perché non me l'ha detto? Io più lo conosco e più mi sembra di non sapere niente di lui.

"Mmm.. ma perché non mi ha detto niente?"

"Non lo so, ieri sera é corso a casa mia per fare cambio biglietto, era molto nervoso, non so il perché.. io dovevo partire questa mattina alle 6 mentre lui aveva il volo alle 17.30, approposito sarà meglio andare sono le 16.30 non vorrei fare tardi."

"Si andiamo"
Ci incamminiamo per andare ad imbarcare i bagagli, per stare tre settimane in vacanza un semplice bagaglio a mano non bastava, serve molto di più.

"Franz, ti posso chiedere una cosa??"

"Certo, dimmi pure"

Abbiamo messo i bagagli sul nastro trasportatore e stiamo salendo le scale per andare al check in

"É qualche settimana che é strano, schivo, non parla molto con me, sembra distante, come se pensasse a qualcos'altro. Questa vacanza l'abbiamo organizzata in due minuti, mi ha chiamata e mi ha chiesto se volevo venire con voi e appena ho acconsentito ha subito attaccato. Da quando mi ha chiesto di venire giù non é più stato lo stesso. É successo qualcosa? Non é il Piero che ho conosciuti, mi sembra un altro."

"Beh, no.. sai é stanco, ultimamente hanno lavorato molto, ormai dovresti saperlo, era a Bologna per incidere e é stato più di un mese qui, aveva orari assurdi, verte volte mi chiamava per salutarmi all'1, Simo sicuramente avrà i suoi motivi, tu devi solo stare stranquilla e fidarti di lui."

"Si, hai ragione. Anche io quando sono sotto esami faccio come lui, mi isolo sono scontrosa, quando ha dato gli esami a febbraio a fine sessione mi ricordo di avergli tirato un libro quando aveva tentato di farmi cantare una canzone per rilassarmi, mi sono sentita così in colpa!! Povero cucciolo, una delle poche volte che é venuto a trovarmi e io che faccio? Gli tiro un libro, sono veramente pessima"

NON TI SCORDAR DI MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora