CAPITOLO 18:

482 31 3
                                    

Abbiamo appena finito di pranzare. Io e Piero tra poco dovremo partire, saliamo nel mio appartamento e finiamo di preparare le ultime cose.

"Non vedo l'ora di presentarti ai miei. Sono sicuro che stravedranno per te! Sei fantastica, è impossibile non adorarti!"

Scoppio in una fragorosa risata e lo abbraccio

"Ma Piero! Sono un disastro! Sono disordinata, testarda e poi ho milioni di difetti, io mi sto ancora chiedendo come fai a stare con me!"
Siamo occhi negli occhi, sento il suo respiro caldo su di me.

"Beh, tutti quelle che pensi siano difetti, in realtà sono un pregio! Sono quei difetti che ti rendono unica e adorabile. Il modo in cui ti mordicchi il labbro, come ti scosti i capelli, il tuo modo di ridere di parlare. Tutto parla di te e tutto è un pregio.".

"Ma io cosa ho fatto per meritarmi un ragazzo come te!" affondo il mio viso nel suo petto, lui mi bacia la testa e mi culla.. Mi tiene stretta, stretta tra le sue bracci come se fossi la cosa piú preziosa.

"Dai, ora andiamo a salutare, altrimenti perdiamo l'aereo!" prendiamo i trolley e scendiamo velocemente, entramebi ci siamo cambiati. Una tuta per Piero con una felpa e per me leggins e felpa. Visto che dobbiamo stare in aereo e in mavchina meglio stare comodi.

"Mamma, noi andiamo. Vi chiamo quando arriviamo. "

Baci e abbracci, mia sorella mi salta letteralemnte addosso.

"Portami qualcosa dalla sicilia!"

"Va bene nanerottola!"

"Simo, mi raccomando non fare come al tu solito! Non ti far riconoscere! E tu abbi cura di lei!" indica Piero. È la prima volta che gli sento uscire dalla bocca quelle parole. Suonano in un modo strano, ma è uno strano piacevole.

"Lo faro" si scambiano una stretta di mano e usciamo dalla porta.

Saliamo in macchina e partiamo alla volta dell'aereoporto di Pisa.

[...]

Sono le 7.30 siamo arrivati all'aereoporto di Trapani. Appena scendiamo notiamo in lontananza un uomo che saluta e Piero che praticamente gli corre incontro.
Ora che lo vedo meglio è Gaetano, il padre di Piero.

"Ehy, vieni!" torna indietro e mi prende la mano.

"Lei è Simona!" gli porgo la mano

"Piacere signor Barone!"

"Il Piacere è tutto mio! Ma chiamami Gaetano!"
Sono abbastanza imbarazzata, nessun ragazzo mi ha mai voluto presentare ai suoi genitori. Non so come comportarmi.

Ci accompagna alla macchina, Piero non mi vuole lasciare sola, quindi anche lui si siede dietro al mio fianco.

"Papà, mamma?"

"Lei è rimasta a casa, ha preparato le stanze e tutto, cosí appena arriviamo ceniamo tutti insieme. C'è Mary che ti aspetta con ansia, poi non vede l'ora di conoscere te Simona!" noto che Gaetano mi guarda dallo specchietto

"Beh, anche io non vedo l'ora di conoscerla."

"Sai, lei è la mia principessa. Mamma mia!!" Piero fa un salto nella macchina

"Che è successo!?" lo guardo in maniera strana

"Mi sono dimenticato il regalo di Mary a casa tua!!"

"Lo sapevo che alla fine ci saremmo dimenticati qualcosa. Sai la prima colta che sono stata qui in sicilia sono state piú le cose che mi sono dimenticata in albergo che quelle che ho riportato a casa!" scoppiamo in una risata

NON TI SCORDAR DI MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora