CAPITOLO 3

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Non può essere veramente lui, non ci credo.
Faccio per alzarmi ma qualcosa me lo impedisce, mia sorella che mi stava praticamente addosso.

"Ale lasciami perfavore sto bene!"

"O-ok" sento dalla voce che è spaventata, si ho preso una bella botta

"Aspetta che ti aiuto" mi ero dimenticata che lui era lí.. Non dimenticata, non so come dire.. Sembrava tutto cosí assurdo che credevo fosse stata un'allucinazione dovuta alla caduta.

"Non importa, sto bene" ok ho detto una cavolata grossa come il mondo! Ho le ginocchia sbucciate, le mani graffiate e gli occhiali sporchi.

"Gli occhiali!!

"Simo tra tutto quello che ti sei fatta pensi agli occhiali?!"

"Alessia senza non ci vedo nulla, me li potresti pulire? Io ho le mani sporche di sangue"

"Tranquilla, ci penso io! Vieni" eccolo, lui che con quelle mani mi afferra delicatamente gli occhiali. Chiudo gli occhi, mi sfiora leggermente con un dito e mi vengono i brividi.

Terra chiama Simona! Apri gli occhi! È un cantante famoso abbi un pochino di contegno! Non fare la fan scatenata che appena vede il proprio idolo sbava o che so io. Hai una dignità.

"Grazie mille signor Barone" non vedo molto bene, ma posso vedere la sua faccia perplessa

"Chiamami Piero! Signor Barone è mio nonno!" inizio a ridere.. Oh no! Odio la mia risata! Sembro un animale non ben definito. Porto le mani alla bocca con violenza, non voglio che senta! Arrossisco violentemente, abbasso lo sguardo e inizio a mordermi il labbro inferiore in maniera ossessiva.

"Bella risata! " ok stai calma!
Le lacrime si fanno strada sui miei zigomi, continuano la loro corsa. Non so cosa mi stia succedendo. Inizio a tremare. Non mi fermo. Mi accascio al suolo in preda ai singhiozzi. Mia sorella si precipita accanto a me.
"Ale lasciami, staccati.. Non ci credo!"

Piero si mette in ginocchio accanto a me "ehi, tutto bene?"
Lo guardo, non mi sembra vero!
Continuo a non credere a ciò che vedo!
"È-è c-che n-non ci cr-credo! T-tu n-non s-sei vero -prendo forza, lo guardo in viso, lui nel frattempo mi ha rimesso gli occhiali sul naso lo vedo nitidamente in tutto il suo splendore- Ora so che mi sveglierò nel mio letto e scoprirò che è stato tutto un sogno, e tornerò alla mia vita."
Mi guarda in un modo dolce, quasi incuriosito. Come se fosse affascinato da questo mio monologo.

Mi alzo nuovamente, mia sorella mi porge dei fazzolettini umidi con i quali mi pulisco dal sangue. Fortunatamente sono solo graffi.
Noto che Piero continua a fissarmi.

Alzo lo sguardo e sempre in preda alla mia confusione, o incredulità, piano piano inizio a rendermi conto di cosa sta realmente accadendo.

"Facciamo una foto?" aspetta, perchè è lui a chiedere una foto a me e non io a chiederla a lui!?

"Mi scusi Piero, ma non dovrei essere
Io a chiedere una foto insieme a lei?"

"Scusa, dammi del tu, mi fai sentire vecchio cosí. Comunque tu come ti chiami?"

"Piacere, Simona e lei è mia sorella Alessia" lei saluta, ma stava guardando nell'alrra direzione dove due figure stavano chiamando Piero insistentemente. Li vedo. Stanno salendo in macchina.

"Piero credo che tu debba andare, IL VOLO ha bisogno di te per fare il concerto."

"Ma, tu ci sarai?"

"Si, sono qui apposta"

"Ma quindi ci possiamo rivedere? ". Ho sentito bene?! Ha detto se ci possiamo rivedere?!?!?

NON TI SCORDAR DI MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora