Capitolo 6

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Il giorno dopo Toby non aveva perso tempo a vestirsi e ad avviarsi direttamente in ospedale, lasciando un messaggio per il suo capo che non sarebbe passato in ufficio ma doveva concludere al più presto quella questione, quell'omicidio gli aveva invaso così tanto il cervello quell'enigma così intricato e complesso che non aveva chiuso occhio durante la notte.
Rogers gli rispose con un pollice all'insù e gli disse che avrebbe mandato Ben da lui.
Fece uno sbuffo; non aveva voglia di avere quella palla al piede, soprattutto quando aveva rischiato di perdere quel caso per colpa sua, ma doveva farselo andare bene. Che gli piaceva o no.

Giunse al posto. C'erano ancora le auto e le strisce gialle della polizia che contornavano l'edificio e lui era lì a prima mattina, sotto la prima ondata di calore estivo.
Lanciò uno sguardo all'orologio sul cellulare: Ben stava tardando, eppure l'agenzia era proprio lì vicino. Avrebbe aspettato un altro po', prima di entrare da solo e lasciarlo fuori una seconda volta. Ma il biondo non si fece aspettare ulteriormente, che comparve dietro di lui con quel faccino tanto innocente e con quel sorrisino angelico che avrebbe potuto ingannare chiunque, ma non Toby.
Toby avrebbe voluto volentieri prenderlo a schiaffi.
"Era l'ora. Stavo aspettando da un bel po'."
Disse, varcando le linee gialle, quando uno degli agenti andò a fargli spazio.

"Da quanto tempo ?"
Chiese il biondo seguendolo a ruota.

"Da un bel po'."
Ripeté il castano facendo uno sbuffo irritato.
Non gli sarebbe mai andato a genio quel tizio.

-•-

Sulla scena del crimine, c'era ancora un casino. I medici stavano ispezionando ancora le macchie di sangue stese sul pavimento, ma il cadavere era stato mandato nell'obitorio per sezionarlo.
Toby stava parlando con uno dei medici legali, se insomma avessero trovato qualcosa di nuovo e, a quanto pareva, erano sorti molti nuovi elementi.

Il medico legale gli disse che il corpo lo stavano per l'appunto dissezionando per capire meglio le dinamiche dell'omicidio, se a essere mortale fosse stato il veleno o la ferita alla schiena.
Ma presupponeva che quella fosse stata post mortem oppure che il veleno non aveva fatto l'effetto desiderato e quindi lo aveva finito con accoltellarlo alla schiena mentre era a terra.
C'erano tanti elementi discordanti e doveva aspettare le analisi della scientifica. In qualsiasi caso, Toby gli aveva lasciato il suo numero così avrebbe potuto chiamarlo nel caso sarebbero sorte delle novità a seguito dell'autopsia.
Bisognava solo aspettare un giorno, massimo due, ma lui non era così tanto paziente. Non aveva mai lavorato per troppo tempo a un caso, anche se le tempistiche erano effettivamente diverse.

Il medico gli aveva detto di aver trovato delle nuove cose, nuovi indizi che non cambiavano nulla al castano ma che comunque stava appuntando nel suo taccuino, mentre con la coda dell'occhio vide Ben girovagare per la stanza.

"Non toccare nulla."
Sibilò Toby con un sospiro, girando nuovamente lo sguardo verso il medico il quale aveva ripreso a lavorare sul posto.

"Non sto facendo nulla."
Disse l'altro, giustificandosi, mentre mise le mani nelle tasche dei jeans.

Quell'omicidio gli stava facendo perdere la testa, non riusciva a concentrarsi, soprattutto perché anche Ben lo stava distraendo mentre cercava di capire quelle dinamiche così complesse.

"Senti, forse ho un'idea."
A quel punto fu proprio il biondo a interromperlo, mentre si avvicinò a lui.

"Ti stai improvvisando un investigatore privato per caso ?"
Sussurrò Toby con tono carico di sarcasmo.
"Almeno che tu non sappia chi è il colpevole, allora non ho bisogno del tuo parere."
Brontolò poi, chiudendo il taccuino e infilandolo nella tasca.

"No. Ma..."

"Allora va bene così. Possiamo anche concludere la conversazione."
Sentenziò Toby alla fine, girando i tacchi e lasciando la stanza.
A quel punto, Ben lo seguì a ruota dopo aver sospirato.

-•-

Mentre erano sulla strada per il ritorno presso l'agenzia, i due rimasero in silenzio.

"Rogers ha detto che, se nel caso non avessimo trovato nulla, saremo potuti andare via senza rientrare in ufficio."
Sussurrò a un tratto Ben, facendolo arrestare sui suo passi con le mani ancora infilate nelle tasche. E glielo stava dicendo proprio in quel momento ?

"Avresti potuto dirmelo prima."
Sibilò il ragazzo, girando lo sguardo glaciale verso quello chiaro dell'altro.

"Beh...ecco pensavo che magari ti andrebbe qualcosa da mangiare, siccome siamo stati fuori tutta la giornata ed è quasi mezzogiorno."
Affermò il biondo, portandosi una mano sul retro del collo.

Toby non ci pensava proprio.
Quindi scosse la testa:" non ci penso proprio, ho tante cose sulla quale lavorare e non ho tempo per mangiare."
Strinse le spalle e guardò oltre la spalla del biondo.
"Io sono arrivato. Lì c'è casa mia."
Sorpassò il biondo con un paio di passi e se ne andò senza salutarlo.

Murder in the city (TICCIDROWNED) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora