Capitolo 14

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Tw: all'inizio c'è una scena esplicita di sesso, se volete saltarla potete passare direttamente alla seconda parte del capitolo, evidenziata dal divisore.

I due ci avevano messo poco a togliersi tutto ciò che stavano indossando, presi dal momento. I loro pensieri si erano completamente azzerati, Toby voleva solo Ben. Ben voleva solo Toby. Non c'era nessun altro in quel momento per loro.
Spinse di più la mano lungo la coscia del biondo, facendolo quindi sospirare dal piacere.
Intanto lasciava dei baci caldi e umidi sul suo collo e, intorno alle loro figure, si poteva udire solo il rumore che essi rilasciavano. Erano impazienti di assaporarsi. A quel punto, Toby si alzò prendendo in braccio l'altro il quale avvolse le braccia intorno al suo collo e le gambe al suo bacino nudo.
Abbassò la testa e le loro labbra si congiunsero in un bacio focoso. Il castano mosse i passi verso la sua stanza, a quel punto adagiò l'altro sul letto e sotto di sé, posizionò le mani ai lati della sua testa e tolse le labbra dalle sue per recuperare il fiato, poi riprese ad attaccare la sua pelle con baci più insistenti e vogliosi che facevano gemere Ben così forte che stava desiderando di volere di più.
Le mani raggiunsero i capelli ancora umidi di Toby e li strinsero, mentre spinse la sua testa più in basso e aprì le gambe per garantirgli più spazio.
Toby aprì la bocca, all'altezza del suo bacino, e accolse il membro.
Il piacere fu troppo per il biondo, il quale non fece altro che inarcare la schiena e genere troppo forte. Non gliene importava se qualcuno lo avesse sentito. Gli piacevano troppo quelle attenzioni che l'altro gli stava dando.
Sentiva la lingua umida di lui percorrere la lunghezza del suo membro e la mascella fare su e giù lungo di esso. Gli bastarono un paio di movimenti per farlo venire, con un urlo di piacere così forte che le pareti sembravano vibrare.
A quel punto, Toby non si arrese. Era lui quello ancora eccitato. Si mise con le ginocchia puntate sul materasso, ancora in mezzo alle gambe di Ben, che andò a spalancare ancora di più con le mani in modo tale da avere una bella vista del suo corpo e immerse nuovamente la testa in mezzo a esse. Aveva un odore di buono la pelle di Ben, un odore che non riusciva a descrivere. Con la lingua ancora sporca del suo sperma, andò a inumidire il suo orifizio. Lo sentì gemere nuovamente. Quando fu abbastanza pronto, si tirò su e portò le mani sulle sue ginocchia, stringendole per reggersi. I suoi occhi castani, scuri e ardenti, fissarono quelli languidi e illuminati del ragazzo che aveva sotto.
"Ti senti pronto ?"
L'altro non rispose, ma gli bastò che annuì per poter proseguire. Si afferrò con una mano il membro duro, rigido ed eretto, e si avvicinò con il bacino all'orifizio di Ben, entrando dentro di lui con un solo colpo.
Il ragazzo dai capelli biondi fece una smorfia, mentre si aggrappò alle sue spalle e intanto Toby proseguì con lo spingere dentro di lui.
Il castano produceva degli ansiti silenziosi, a ogni colpo che affondava, degli ansiti sussurrati nell'orecchio di Ben il quale invece si limitava al alternare i gemiti a dei versi più forti del piacere.
Raggiunsero entrambi l'apice: Toby dentro di lui mentre Ben, una seconda volta, sporcando i ventri di entrambi.
Era stato tutto così bello. Inaspettato e magico.
Una cosa che entrambi avrebbero tanto voluto rifare.

-•-

Un paio di occhi azzurri stavano fissando, in quel momento, la schiena scolpita e pallida che avevano di fronte.
Toby era rilassato.
Ben lo stava osservando, nonostante non potesse vedere la sua espressione.
Si avvicinò piano al corpo del castano, allungò un braccio e lo cinse intorno alla sua vita.

"Ben ?"

"Mh ?"

Sentì le coperte muoversi sotto il peso e il castano si andò a girare verso di lui.
Aveva tra le mani il cellulare, girò lo schermo nella sua direzione.

"Dobbiamo andare."

Sullo schermo vi erano una serie di messaggi, il mittente era segnato sotto il nome di "doc della polizia".
Ben sospirò; non ci voleva proprio il lavoro a rovinare quel fantastico momento.

Si spostò da lui e tolse le coperte, allungandosi verso il pavimento a raccogliere i suoi vestiti.

-•-

I due stavano camminando l'uno affianco all'altro, in silenzio. Nessuno dei due aveva accennato a cosa fosse appena accaduto tra di loro.
Non avevano avuto il tempo, siccome era stato poco il tragitto che avevano fatto per giungere in ospedale. Di fronte la struttura, c'erano poche auto della polizia.
Erano quasi le sette di sera e magari alcuni avevano anche staccato.

Entrarono nell'ospedale e incontrarono il medico legale della polizia.
Li condusse verso un punto più appartato, dove avrebbero potuto parlare con più tranquillità.

"Abbiamo tra le mani il colpevole."

"Chi ?"

"Quello che si presume sia il dottor Smith. In realtà, è la moglie della prima vittima."

Murder in the city (TICCIDROWNED) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora