Capitolo 9

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Quando ricevette quella notizia, gli crollò il mondo addosso. Voleva piangere, disperarsi, ma non fece nulla di tutto ciò. Non poteva farlo, non voleva farlo lì davanti a Ben e mettere a nudo tutte le sue debolezze e le sue fragilità. Doveva essere forte, ma nonostante ciò non riuscì a fermare un leggero tremore alle dita e al corpo che non passò inosservato da parte del biondo, il quale rimase in silenzio.

"Morta..."
Sussurrò il castano, puntando lo sguardo nel vuoto. Si sentiva così. Svuotato. Gli era bastata una parola, a farlo crollare.

Ben rimase in silenzio, così come anche il medico che era ancora lì. Non voleva alcun tipo di conforto e lo si poteva notare anche dalla sua espressione.
"Se vuole vedere il suo corpo..."
Iniziò con il dire l'uomo ma venne prontamente bloccato dal ragazzo.

"Non voglio."
Disse in tono fermo.
"Potete portarla via. Dove portate di solito anche gli altri."
Fece un sospiro profondo e si mise una mano sul viso, mentre il medico, con un cenno del capo e in silenzio, si congedò allontanandosi dai due.

"Toby..."
Spezzò il silenzio Ben. Gli occhi scuri, ma glaciali come la morte, del ragazzo si puntarono in quelli del biondo. Quest'ultimo ebbe un brivido che gli attraversò tutta la colonna vertebrale; non aveva mai visto quello sguardo, ebbe paura per la prima volta.

"Andiamo a concludere la nostra missione."
Disse, alzandosi dalla sedia.

-•-

Ben si trovava vicino alla porta, in modo tale da controllare in qualsiasi caso che fosse entrato Isacc.

Toby, invece, si era avvicinato alla scrivania con le chiavi strette in un pugno. Le infilò nella serratura del cassetto e la fece scattare, per poi estrarre velocemente i fascicoli. Si sedette vicino alla scrivania e iniziò a leggerli.

"Lei...era tua sorella. Quella ragazza della scorsa volta ?"
Sussurrò il biondo, dondolando sui piedi mentre aveva la schiena schiacciata contro il muro.

"Non era evidente la nostra somiglianza ?"
Sibilò Toby, con tono carico di sarcasmo, mentre leggeva i vari fogli: su di essi riscontrò delle cose che effettivamente erano un buon materiale per le sue indagini. Erano fascicoli di pazienti che contenevano i loro dati: nomi, cognomi, data di nascita e quelli della loro morte. Tutti collegati da una sola cosa; avevano fatto un vaccino, il giorno stesso delle loro morti, e ciò risultava molto strano.
Come poteva mai una cosa che doveva farti stare bene essere così letale ?

"Hai ragione. Mi dispiace molto per la tua perdita."

Toby sospirò, non ne valeva la pena arrabbiarsi con lui che non aveva fatto nulla.

"Sono cose che capitano."
Rimasero in silenzio. Poi, poco dopo, il biondo attaccò a parlare.

"Com'è...successo ?"
Era titubante. Voleva andarci cauto. Aveva capito perché il castano fosse così schivo nei suoi confronti.
Lui odiava la vita per quello che gli aveva fatto. Aveva paura di perdere le persone alla quale teneva.

"Un incidente d'auto."
Un incidente della quale se ne pentiva perché non era stato presente.

"Capisco."

A quel punto, il castano prese il cellulare e velocemente scattò un paio di foto prima di chiudere i fascicoli e mettere tutto al loro posto.

"Andiamo."
Sentenziò, alzandosi e uscendo dalla stanza con il biondo a seguirlo.

-•-

"Hai trovato qualcosa ?"
Ben camminava al fianco di Toby, curioso di sapere cosa avesse trovato di così tanto importante in quei fogli.
Toby lo aveva ringraziato mentalmente per il fatto che non avesse tirato in ballo sua sorella. Aveva capito che non era quello il momento di parlarne.

"A quanto pare quel dottore sta nascondendo qualcosa."
Stavano camminando sul marciapiede. A quell'ora la strada era trafficata e le auto camminavano avanti e indietro.
Roger aveva inviato un messaggio al castano, dicendogli che, una volta finito di indagare sul posto, sarebbero potuti tornare in ufficio nel pomeriggio per un riscontro.

"Cosa ?"

"È tutto collegato con un vaccino."
Si fermò all'improvviso, alzando il viso. Sulla testa spiccava un'insegna con sopra raffigurato un uomo con dei vestiti da chef e un piatto di lasagna in mano.
"Hai fame ? Offro io."

"Sì, un po'."

-•-

Erano seduti al tavolo.
Stavano discutendo ancora del caso, Toby aveva spiegato a Ben ciò che avesse trovato.

"Magari aveva intenzione di coprire questa faccenda e ha utilizzato la strada più facile per far tacere quel poveretto una volta per tutte. Dopotutto, il dottor Isacc collaborava con lui e non voleva che il vaccino potesse essere messo sul mercato."
Dichiarò Ben, grattandosi la testa. Era un bel grattacapo e tutto ciò che avrebbero potuto fare era interrogare per bene il dottore.

"Può essere. Non l'ho visto troppo dispiaciuto questa mattina quando sono andato a parlare con lui."

I due non avevano ancora toccato cibo. Era ancora intatto nei loro piatti. Ma erano troppo concentrati a risolvere quella questione.

"Bisogna indagare più a fondo allora."
Sospirò Ben, afferrando poi una forchetta e prendendo il cibo dal piatto. Aveva fame, per questo diede un generoso morso. Era buonissimo, e lo sembrava anche dall'aspetto.

Anche Toby fece un sospiro. Non riusciva a smettere di pensare a sua sorella, guardava il piatto davanti a se come se gli potesse dare una risposta a tutto quello. Perché era dovuto capitargli tutto quello ?
Magari aveva bisogno solamente di parlare con qualcuno.
Magari poteva anche sfogarsi con Ben.
Si morse la guancia: lui odiava Ben, ma c'era un'altra parte che invece gli suggeriva che non fosse poi così male.

"Lei si chiamava Lyra."
Disse a un tratto, l'altro fece un mugolio confuso. A quel punto, le iridi scure del castano si spostarono in quelle più chiare dell'altro.
"Mia sorella. Era più grande di me. L'unica persona che riusciva a capirmi. È successo tutto così in fretta e mi è stata strappata via da quel cazzo di incidente. Io non ero presente e me ne pento ogni giorno di questo."

"Toby ... Non devi fartene una colpa. Tu non avresti mai potuto saperlo."
Sussurrò Ben, cercando di allungare cautamente la mano verso quella dell'altro. Era titubante ma alla fine appoggiò la mano sulla sua e gliela accarezzò.

"E poi...mia madre non mi parla da quel giorno..."

Murder in the city (TICCIDROWNED) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora